Eugenio Capodacqua: quel pasticcio di Ettore Torri

| 10/10/2009 | 12:07
Finirà con un’archiviazione e tutt’al più con una multa per la società, la gloriosa Juventus. Il giallo Cannavaro-betametasone si concluderà molto probabilmente come un semplice incidente di percorso. Niente a che vedere col doping vero e proprio. Certo, il cortisone non è il peggiore dei mali, tant’è che la Wada ne consente addirittura l’uso in particolari condizioni, (come quelle raccontate dalla Juventus), ma nella vicenda continuano a rimanere punti oscuri. Soprattutto per quanto riguarda il comportamento del Coni. Se tutto era basato su un equivoco e un ritardo di consegna di documenti, perché non dirlo apertamente? Perché inviare Torri quasi di nascosto a Torino? Nessuno sapeva della vicenda finché la notizia non è trapelata su Repubblica.it e non aiuta la chiarezza della lotta al doping questo comportamento discriminatorio: tanta attenzione al calcio e gli altri che finiscano pure sulla gogna mediatica. E’ vero: in questo caso siamo di fronte al capitano della nazionale che merita rispetto. Ma il rispetto viene dalla limpidezza dei rapporti non dagli inutili accorgimenti per tenere nascosta la vicenda. Infatti, continua ad esserci qualcosa che non torna. Secondo la procedura di esenzione terapeutica illustrata sul sito del Coni: “L’atleta deve sempre dichiarare l’uso delle sostanze in questione (a restrizione d’uso) sul verbale del controllo antidoping e la dichiarazione va spedita via raccomandata a/r (ricevuta di ritorno) alla Procura antidoping del Coni”. Obbligo che Cannavaro ha certamente espletato il giorno del prelievo dopo Roma-Juventus il 30 agosto. Dunque, presumibilmente, la Procura dovrebbe essere stata a conoscenza del “caso” già nei giorni immediatamente successivi al prelievo e l’esito del test a quel punto diventa solo un corollario, perché per ammissione dello stesso atleta testato si ammette l’uso di una sostanza “regolamentata”. Il Coni sa ma tace. Sollecita la consegna di ulteriori documenti chiarificatori relativi al caso e aspetta pazientemente una risposta che non arriva. Incredibilmente in una delle società più organizzate blasonate del campionato di calcio nostrano, un raccomandata (non una lettera normale) finisce in una casella anonima e nessuno si preoccupa più di tanto. Finchè non arriva la positività. A 40 giorni dl prelievo. La dichiarazione ufficiale di positività arriva solo mercoledì 7 ottobre. Così dicono al Foro Italico. Ed è qui che scatta il comportamento irrituale. Invece di sospendere l’atleta secondo la prassi normale e darne notizia attraverso il rituale comunicato in cui si fissa anche la convocazione a Roma presso la Procura antidoping, ecco che Tori se ne parte alla chetichella per Torino per “risolvere” il caso. Giovedì l’ex magistrato era piuttosto seccato che il suo viaggio a Torino fosse stato scoperto dai “media” prima ancora che arrivasse a casa Juve. “Non debbo dare spiegazioni, ho ritenuto importante e urgente recarmi a Torino e tanto ho fatto. Abbiamo saputo della positività mercoledì e venerdì il caso è già risolto”. Già, risolto. Ma in un modo così pasticciato che ha alimentato i peggiori sospetti. Un danno per tutti questa gestione del caso assolutamente approssimativa e pasticciona. Senza tener conto che al Coni e dintorni anche i muri hanno le orecchie.

da www.sportpro.it a firma Eugenio Capodacqua
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COMMENTI
10 ottobre 2009 14:49 balaverde
Sei un fifone, hai paura della tua stessa ombra, vergognati torri, sai solo sparare sullo sport piu bello del mondo, il nostro ciclismo, come ti hanno avvisato stai attento che potresti non mangiare il panettone.

10 ottobre 2009 17:26 verita
Noi del ciclismo non possiamo parlare pero' per me' e' giusto essere obbiettivi:

fosse stato un corridore sarebbe stato convocato a roma a spese sue!(torri a spese del coni e' corso a torino!

fosse stato un corridore dal fatto alla convocazione sarebbe passato un mese dove la societa' ti sospende dall'attivita' e dallo stipendio.....(cannavaro non salta neppure una partita)

fosse stato un corridore tutti i giornali avrebbero insinuato...(cannavaro poverino)

poi per essere precisi la raccomandata a/r viene spedita alla societa' e all'atleta...ok la societa' non la trova piu' ma l'atleta?
lo sapete cosa dice la legge antidoping? ai corridori non si perdona niente ai calciatori di tutto di piu'!
l'atleta e' responsabile di tutto cio' che assume...pero' e' calciatore ha preso cortisone perche' e' stato punto da un'ape se fosse un corridore il sign. Torri avrebbe pensato che l'assunzione di cortisone serniva per altro!c'e' chi ha preso due anni per molto meno

torri
10 ottobre 2009 18:14 cippalippa
fai propio pena sempre i piu deboli ,e meglio che vai x funghi cosi non fai danni

10 ottobre 2009 19:20 froome
Il Sig. Torri che ha fatto fuoco e fiamme per squalificare prima Basso e poi Valverde, di fronte a Cannavaro fa finta che non sia successo niente. Ma non è la prima volta dell'integerrimo Sig. Torri. Infatti quando il Real Madrid venne a giocare in Italia proprio contro la Juventus il nostro eroe si guardò bene di comparare il sangue dei giocatori della squadra spagnola con le sacche della ormai famosa operazione Dott. Fuente. Bravo Torri continua così il tuo attaccamento al ciclismo.

Il grande Torri
10 ottobre 2009 22:10 ertymau
Be' ? non lo osannate piu il grande Torri?... l'appassionato di ciclismo?(visto che si fa in quattro per il nostro sport).
Ma quello che piu mi preoccupa e il silenzio di corridori e d chi li dovrebbe difendere o tutelare.Ciao.
Maurizio

torri......???!!!!
11 ottobre 2009 10:39 ciba
quando si viene giudicati da un " EX " credo che la risposta sia EVIDENTE SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI!! i volontari devono andare in Abruzzo o in Sicilia e non messi GRATUITAMENTE ( perchè altrimenti nessuno li vorrebbe!!)a giudicare un ambiente di professionisti o comunque di chi ne fà una professione. E' brutto non accettare di essere ARRIVATI AL CAPOLINEA!!!!! VERO EX????????? facciamo i nonni quando è arrivato il momento!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

!!!!!!!!!!!!!
11 ottobre 2009 10:41 ciba
ma forse nemmeno i nipoti lo vogliono tra i piedi!!!!!!!!!!!!!

Siamo alle solite.....
11 ottobre 2009 15:19 trentiguido
Come purtroppo ci si poteva immaginare manca coerenza e coraggio, ma non solo nell'ambiente ciclistico, anche nella giustizia sportiva!!!! www.guidotrenti.it

Va bene
11 ottobre 2009 16:13 ertymau
Daccordo , ma che rabbia mi viene a me per questa diversita' di trattamento tra i due sport.....
Maurizio

Non sparate sul pianista (o meglio ancora sul Giudice)!
11 ottobre 2009 19:13 Bartoli64
Da appassionato di ciclismo mi ha dato fastidio, molto fastidio, che il Capo della Procura del CONI si sia mosso in prima persona (da Roma) per andare ad interrogare un Sig. calciatore (a Torino), ma non per questo si sembra il caso di sparare a zero sul Dott. Torri.

Certo, la disparità di trattamento appare sin troppo evidente ma credo nessuno oltre a Torri conosca bene i dettagli della vicenda, insomma, potrebbero esserci altri motivi che hanno determinato questa, perlomeno ‘strana’, circostanza.

Ma da qui a blaterare improperi su Torri mi pare davvero eccessivo, specialmente al culmine una settimana come quella appena trascorsa…….. VEEEROOO!?

Forse qualcuno fa finta di non ricordarlo, ma se il ciclismo è nella ‘melma’ (ed uso un eufemismo) in cui si trova ora, di chi è la colpa? Di Torri? Oppure di quei figuri (corridori ed entourage vari) che hanno portato il ciclismo ed i suoi atleti ad essere indagati al primo starnuto fuori posto?

Se tante ‘magagne’ di questo sport sono state finalmente portate alla luce lo dobbiamo anche a questo piccolo-grande uomo che nella Magistratura italiana ha ricoperto incarichi di grande responsabilità, combattendo la criminalità ‘vera’, altro che 4 ciclisti stra-pompati!

Che il calcio, poi, sia un vero e proprio ‘potentato’ non lo scopriamo certo ora (e mi rode maledettamente), ma almeno per quel che mi riguarda sono abituato a togliere lo ‘sporco’ che c’è in casa mia, prima di vedere e criticare quella che c’è in casa degli altri.

Riflettiamo sulle "nostre" colpe
11 ottobre 2009 20:59 matteoromano
Non mi scandalizza che Torri abbia agito così. Chissà perché i giornali sono stati i primi a chiudere il caso, senza cercare polemiche? Si poteva infatti leggere “Cannavaro, un caso che non c’è”, “Cannavaro-doping: tutto chiarito”.Chissà perché nessun avversario, neppure il polemico Mourinho, ha osato parlare del caso come di un caso di doping ? Chissà perché nessun tifoso, di quelli che popolano le tv locali, ha criticato Cannavaro ?
Nel ciclismo, ancora oggi, quando i giornalisti parlano di un corridore che è stato fermato (in passato) per doping, lo ricordano, come se fosse una macchia da portarsi dietro a vita. Nel ciclismo sembra che i giornali ci mettano del loro per alimentare i casi che magari non esistono (Di Luca 1 / Petacchi / Rasmussen ecc.). Nel ciclismo gli stessi addetti ai lavori sono i primi a rilasciare dichiarazioni contro il corridore “pizzicato”, nel ciclismo se quel corridore non è tra i nostri beniamini siamo i primi a criticarlo e a ridacchiare. Quanti si ricordano la reazione del popolo ciclistico dopo la scoperta della positività di Riccò ?
Non capisco se si vuole che anche il calcio abbia la stessa severità del ciclismo oppure se si invidiala sua impunità ? I calciatori sono arrivati allo sciopero per evitare la squalifica (giusta a termini di regolamento) per Mannini e Possanzini. Nel ciclismo i corridori hanno accettato la reperibilità e i controlli alle 6 mattino. Se ad una partita di calcio non c’è il controllo medico, nessuno si scandalizza, ma se il controllo antidoping non c’è ad una corsa ciclistica i primi a pensare male e a indignarsi sono proprio gli addetti ai lavori. Come può Torri fare finta di niente quando sono gli stessi corridori che, a denti stretti e a microfoni spenti, lanciano dubbi quando un avversario vince troppo ? Come può Torri chiudere un caso aperto e alimentato dai media ?
Prima di prendercela con il calcio, proviamo a farci un esame di coscienza e provare al nostro interno ad allontanare l’ipocrisia e la falsità che ci pone spesso l’uno contro l’altro. Ricordiamoci che l’unione fa la forza e questo ce lo insegna proprio il calcio.

TORRI
11 ottobre 2009 22:23 ale63
NON PENSO CHE LA COLPA SIA DI TORRI MA BENSI' DEL CONI.. CERTO E' CHE LE DIFFERENZE DI GIUDIZIO CHE SI FANNO TRA UNO SPORT E L'ALTRO SONO DAVVERO UNO SCHIFO! ALE

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