Lettera aperta: la lezione di SuperMario e dei suoi ragazzi
| 14/09/2009 | 17:03 Caro Direttore, ho seguito con grande attenzione i Campionati Mondiali di Parciclismo che si sono tenuti in Italia in questi giorni con il dispiacere di non poter vedere direttamente questi Atleti in azione. Mi sembra scontato far loro i complimenti per i grandi risultati ottenuti ma desidero soprattutto mettere in evidenza il grande, grandissimo, lavoro tecnico e soprattutto umano fatto da Mario Valentini. Ho il piacere di conoscerlo da anni e l'ho rivisto in azione nella gara di Gippigen in Svizzera nel mese di giugno. Come sempre ho potuto apprezzare il suo lavoro fatto di tecnica, di programmi, di preparazione, di chiari punti di riferimento per gli Atleti e soprattutto di umanità. In Svizzera ho passato un pomeriggio con lui ed ho visto i suoi atleti vincere e dire "hai visto Mario ce l'ho fatta" o perdere e dire "Mario ci riprovo" e lui - tra cazziate, battute e spiegazioni - sempre a trasmettere grinta, voglia di raggiungere i risultati ma soprattutto grande, grandissima voglia di vivere e lottare. Personalmente e come tesserato del Federazione Ciclistica Italiana mi sento di dire a Super Mario un grande GRAZIE per come continua ad interpretare il suo lavoro e per come ancora sa essere Maestro a chi ha il piacere di vederlo lavorare ma ancora e prima di tutto perchè dopo aver vinto tantissimo nella sua carriera non si è mai sentito declassato lavorando nel paraciclismo. Questo termine mi infastidisce già nel pronunciarlo forse perchè conoscendo un po' "l'altro ciclismo" mi vien da pensare quanto questi Ragazzi e questo Tecnico potrebbero insegnare tantissimo ai molti "normodotati" che spesso se la tirano un po' troppo. Molto spesso il "paraciclismo" è umanamente molto superiore al ciclismo che abitualmente vediamo in televisione. Un grande grazie a Mario ed ai suoi Ragazzi per quello che sanno dare al nostro sport.
Sono stato coinvolto nel ciclismo paralimpico in quanto allenatore di alcuni atleti della nazionale. Prima di avvicinarmi a questo mondo conoscevo poco se non per Macchi , grande promotore e pioniere dell'attività per disabili.
Ho conosciuto in questi atleti tutti i valori che un allenatore vorrebbe dal proprio atleta : LEALTA', CORAGGIO, DETERMINAZIONe, PROFESSIONALITA'. E' un movimento che negli ultimi anni ha vinto medaglie ai Mondiali e Paralimpiadi, ma non deve sembrave facile riuscirci perchè il livello tecnico atletico è molto alto, ma allora perchè si vince ? Si vince perchè sono convinto che nel ciclismo Paralimpico non esista il doping, ci sono i controlli ma se si conoscono le storie sfortunate di questi atleti si capisce che non servono regole per non doparsi perchè loro hanno un ETICA e non lo farebbero mai (fatta l'eccezione di qualche occasionale scarso atleta). Mario che stimo è stato un Tecnico per tutta la carriera e sono convinto che mai come questi anni si sia divertito così ed è giusto che ora si meriti questi successi. Complimenti ragazzi !
Fabrizio Tacchino
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