In un clima molto rilassato e diretto, senza cioè mettere barriere rispetto al pubblico, Jacopo ed Elisa è un po' come se i rispettivi cognomi, Mosca e Longo Borghini, li avessero lasciati a casa, quando martedì mattina (con tanto di doppio turno vista l’importante adesione) sono ritornati al Liceo.
Non tra i banchi, frequentati peraltro dall’osaschese, ma all’auditorium dello Scientifico “Maria Curie”, che ha ospitato una bella mattinata dal titolo “Lo sport incontra la scuola”. Elisa e Jacopo sono moglie e marito, accomunati dalla passione ciclistica che li ha portati a diventare professionisti nello sport delle due ruote. Lei plurivincitrice ed icona del ciclismo femminile nazionale (occorre andare di sottrazione enumerandone i risultati salienti: due vittorie al Giro, due Fiandre, una memorabile Roubaix, due bronzi olimpici), lui gregario di lusso, che quasi traeva in inganno la consorte in occasione di una delle otto Milano Sanremo disputate da Mosca: «Esco al mattino in allenamento e lui è già in fuga, mi collego durante l’uscita di preparazione e rieccolo lì, torno a casa e cinque ore dopo c’è ancora lui in video. Pensavo fosse un fermo immagine o una registrata…» scherza Longo Borghini, che ha frequentato il liceo a Domodossola.
Tocca ad Elisa spendere un elogio convinto dell’esperienza scolastica: «Oltre i logaritmi o i radicali, credo che si tratti di una palestra fondamentale di apprendimento umano, fatto di relazioni intrecciate, di valori condivisi anche rispettando gli altri. Qualcosa che ho fatto coesistere con il crescente impegno agonistico, una spinta in più anche nell’organizzarmi nella quotidianità di atleta».
Mosca spiega ai ragazzi il percorso che lo ha portato da piccolo portacolori della Sc Bricherasio alla Lidl Trek, corazzata del ciclismo professionistico: un compendio di perdurante caparbietà: «Consapevole del compito che mi viene affidato, quello di collaboratore scelto, eppure animato dal sogno di poter tornare ad alzare le braccia al cielo (prova emozione nel vedersi in foto mentre vince il Tour of Hainan in Cina nel 2017, ndr), concedetelo anche ad un gregario come me» .
Con piacere. Elisa consegna uno speciale souvenir legato al primo bronzo olimpico, quando sul traguardo mamma Guidina Dal Sasso disse alla figlia: «Quella tua medaglia è quella che non ho vinto io nel 1992, perché rinunciai alle Olimpiadi di Albertville 1992 per diventare tua madre». Mosca, con stile da perfetto gregario, la sorregge anche mentre lei evoca lo speciale stato d’animo (il marito in ospedale dopo un rovinoso incidente) con cui giunse terza a Tokyo «Ti faccio notare che quindici giorni prima vincevi il Giro» spiega lui, che tra un Giro di Sicilia e l’inizio del ritiro in altura trovò tempo per un saluto ad Elisa alla partenza della Roubaix poi vinta dalla campionessa ossolana.
Attorno al tema della conciliazione tra studi e sport entrambi non richiamano la dimensione della rinuncia in modo preponderante, mentre Longo Borghini - che in futuro vorrebbe imparare la lingua dei segni - rivendica amicizie storiche («magari con persone che di ciclismo sanno zero»), unite ai legami che si sviluppano in squadra.
«Nel dopo carriera agonistica entrambi ci vediamo ancora in questo ambiente, ma il focus ora è tutto sull’impegno con le rispettive squadre» aggiunge Mosca, al pari di Elisa molto seguito dai genitori anche adesso che le gare non sono proprio dietro l’angolo («i miei sono venuti alla Vuelta, concedendosi anche un po' di turismo»). Dopo l’attuale periodo off season il primo a prendere l’aereo per una trasferta intercontinentale sarà Jacopo, che a gennaio correrà in Australia. In termini di miglia di volo accumulate, Longo Borghini porta con piacere alla mente un viaggio per diletto: «Le isole Reunion, fu il mio professore di francese ad inculcarci l’interesse per i territori d’oltremare. Aveva ragione, un posto fantastico».
Hai capito la scuola?
da L'Eco del Chisone
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.