Sorridente e disponibile, ironico e giocherellone, Tadej Pogacar ieri ha giocato e ballato, cantato e firmato autografi, ma ha anche parlato, di quello che è stato e di quello che sarà. L’ha fatto con Ciro Scognamiglio, sulla Gazzetta in edicola questa mattina, con il quale si è raccontato come non accadeva da tempo. Sulla “rosea” due pagine intere, piene zeppe di cose. Qui, ve ne proponiamo solo uno stralcio, invitandovi ad una lettura più approfondita sulle pagine del più venduto giornale sportivo d’Italia.
L’intervista incomincia con una curiosità: le neve sorprende nel bresciano il numero uno del ciclismo mondiale, ma Alex Carera non si fa cogliere impreparato e chiede aiuto ad un amico suo e del ciclismo, Beppe Martinelli, che porta in un albergo di Coccaglio del due volte campione del mondo i rulli per non perdere la seduta di allenamento.
Dove trova le motivazioni per riprendere sempre con entusiasmo la stagione? Gli chiede Scognamiglio. «Beh... Non posso restare a casa sul divano senza fare nulla! Amo pedalare e gareggiare, è ciò che faccio da quando ho 9 anni. L’adrenalina fa parte del mio stile di vita. Ma c’è una cosa che mi motiva più di tutto il resto», è la risposta.
Ogni anno migliora, chi l’ha aiutata di più alla Uae a riuscirci?
«Probabilmente il nuovo coach, Javier Sola, e il nutrizionista Gorka Prieto. Con Javier ci sentiamo tutti i giorni, è una grande guida e il confronto è perfetto. Quanto a Gorka, è una delle persone che lavora di più che abbia mai visto. Fa piani individuali di nutrizione, tutti diversi, per 30 corridori... Nell’alimentazione ormai si rasenta la perfezione e fino a pochi anni fa per me era dura seguirlo, ma ora ho capito quanto sia importante. Quanto possa fare la differenza nella performance».
Facciamo un gioco: a fine carriera, preferirebbe vincere sei volte il Tour o completare la lista dei successi conquistando Vuelta, Sanremo e Roubaix che ancora le mancano?
«Scelgo sempre la maggior varietà possibile, anche se i Tour dovessero essere sette. Sì, il Tour è la corsa più grande, ma anche negli altri appuntamenti devi battere i migliori. Sempre. E dunque, ai miei occhi, sono sullo stesso piano».
I programmi agonistici 2026 saranno svelati a dicembre: Tour e Mondiale sicuri, già sappiamo. Ma è lecito pensare che ritenterà anche l’assalto a Sanremo e Roubaix? E il Giro d’Italia?
«Sì, non è un segreto che cercherò di essere in ottima forma in quelle due occasioni. Sono due obiettivi miei e della squadra. Quanto al Giro, potrei tornare prima di quello che si può pensare».
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