
Jonas Vingegaard ha chiuso il Tour de France senza indossare la maglia gialla e senza aver conquistato vittorie di tappa. Il danese è stato l’unico a rispondere agli attacchi di Tadej Pogacar, ma tutti i suoi tentativi non sono serviti e alla fine il distacco è stato di oltre 4 minuti. Vingegaard sa di aver fatto tutto quello che era possibile e per questo non ha rimpianti ed è certo anche di aver lavorato bene e di essere in ottima forma. Andando poi ad analizzare i dati, si può vedere come il campione danese, sia andato più forte rispetto allo scorso anno, ma anche rispetto al 2023, quando conquistò il suo secondo Tour de France. Questa sera calerà il sipario sul Tour de France e Vingegaard guarda già con interesse alla Vuelta di Spagna.
Nel 2023 Jonas Vingegaard aveva già partecipato alla corsa spagnola dopo il Tour de France. Quell'anno, il danese arrivò secondo in classifica generale, alle spalle del compagno di squadra Sepp Kuss. Il danese ha annunciato la sua partecipazione alla Vuelta e la sua preparazione inizierà dopo che avrà trascorso un breve periodo di vacanza con la sua famiglia in Danimarca.
«L'anno scorso, alla fine del Tour de France, ero completamente morto, questa volta va molto meglio. Dopo la fine del Tour, mi prenderò una settimana di riposo, poi inizierò a pensare alla Vuelta. Ma adesso pensiamo a finire il Tour».
Oggi la corsa gialla si muoverà verso Parigi per il suo ultimo atto. Ci sarà la salita di Montmartre a rendere movimentata la tappa, ma a Vingegaard questo cambiamento non piace molto e non ha intenzione di correre dei rischi cercando di arrivare per primo sull’ultimo traguardo della Grande Boucle.
«Tutti i corridori saranno stanchissimi e completamente sfiniti. Si potrebbe pensare che la cosa migliore sia quella di avere le belle immagini televisive delle Olimpiadi, ma quella salita è così stretta che avremo a che fare con momenti molto frenetici».
Da queste dichiarazioni si può capire che quasi certamente il danese non cercherà di vincere la tappa e quindi non lo vedremo in testa alla corsa sulla salita di ciottoli che attraversa il centro di Parigi.
«No, non credo che mi vedrete davanti. Ho criticato così tanto questa tappa, che sarebbe stupido cercare di fare una qualsiasi cosa. Meglio assicurarmi di essere al sicuro e arrivare al traguardo sano e salvo».
Vingegaard vuole godersi l’ultima tappa e la sua intenzione è quella di pedalare tranquillo fino al traguardo. «Potrebbe essere anche una tappa pericolosa. È insidiosa all'interno della città, con molto pavé e strade strette. È una tappa vera e può succedere di tutto. Le differenze di tempo in classifica sono così grandi che non potrà cambiare nulla. Sarà una giornata dura e noi dobbiamo pensare solo a tagliare il traguardo senza correre rischi».
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