
Il suo primo Giro d’Italia lo ha corso a 20 anni con la VF Group – Bardiani CSF Faizanè lo scorso anno. Tutti ricordano quella tappa con arrivo a Santa Cristina in Val Gardena attaccato alla ruota di Pogacar, arrivando secondo, ma con la consapevolezza di essere stato protagonista alle spalle del corridore più forte al mondo. Da San Severino Marche, Giulio Pellizzari è ripartito per la sua grande avventura, quella con la Red Bull – Bora Hansgrhe: il team tedesco ha capito subito le qualità del giovane marchigiano e che gli ha fatto firmare un contratto fino al 2027. In questo Giro Pellizzari non doveva essere capitano, ma avrebbe dovuto seguire Primoz Roglic, lo sloveno che voleva vincere la sua seconda maglia rosa. Roglic è caduto ed è stato costretto al ritiro e Giulio Pellizzari, ad appena 21 anni, si è trovato a mettere i gradi di capitano in una delle squadre più forti del World Tour.
«Ho avuto una squadra che mi ha supportato nel migliore dei modi, sono davvero contento, li ringrazio e ho tanti bei ricordi con loro – ha detto Pellizzari dopo il traguardo – Sono contento di quello che ho fatto. Penso di aver fatto bene e mi sono anche divertito, nonostante la perdita di Primoz».
Il marchigiano è andato sempre in crescendo in queste tre settimane di corsa. Lo abbiamo visto davanti con i big e mai una volta, abbiamo assistito ad un suo tentennamento. Alla fine Pellizzari è arrivato sesto in classifica generale e secondo nella classifica riservata ai giovani. Non ha vinto una tappa, ma il terzo posto a San Valentino, è stato quel risultato che gli ha dato la forza per continuare a lottare.
«Diciamo che la terza settimana è quella in cui mi trovo più a mio agio e quindi riesco a fare un po’ meglio, speriamo più avanti di poter arrivare a giocarci qualcosa di importante. Vediamo cosa mi riserva il futuro, ora ho solo voglia di riposare un po’».
Tre settimane di corsa sono sempre impegnative, ma Giulio Pellizzari, ha con se’ la voglia di migliorarsi e fare bene e il suo bilancio finale è più che positivo.
«Siamo contenti, poteva andare meglio ma siamo contenti. Certo qualcosa si poteva cambiare, ma c’è sempre tempo per migliorare e alla fine questo Giro per me è stato positivo».
Pellizzari vive a San Marino e nel suo stesso condominio abita anche Isaac Del Toro. I due sono coetanei e hanno un buon rapporto, si vedono poco a causa delle corse, ma quando sono a casa si vedono e passano del tempo insieme. «Sabato sono andato da Isaac dopo l’arrivo a Sestriere ho voluto fargli i complimenti. Gli ho detto che mi è dispiaciuto che non abbia vinto ma sicuramente tornerà e magari migliorerà il secondo posto. E’ un ragazzo forte e sono certo che prenderà dei risultati importanti».
Come lo scorso anno, il Giro d’Italia è arrivato a Roma e in tanti hanno fatto il tifo per il giovane marchigiano. «Mi è piaciuto arrivare a Roma, è stato un po’ come l’anno scorso. La gente è stata fantastica e mi chiamavano da tutte le parti, è veramente una bella emozione». Il Giro è finito e Pellizzari vuole guardare avanti, portandosi dietro tante esperienze, che lo hanno aiutato a crescere e a migliorarsi.
«Si guarda al futuro in modo positivo, bisogna andare avanti, come se nulla fosse successo e continuare a fare bene. In questo Giro abbiamo vissuto alti e bassi, come la perdita di Primoz ma anche la voglia di riprenderci. Credo che il momento più bello e il momento più brutto di queste tre settimane, siano stati nello stesso momento, quando dopo la tappa di Siena, siamo saliti nel bus, con Primoz che aveva perso due minuti e mezzo. Sì quello quello è stato probabilmente il momento più brutto e il momento più bello è arrivato subito dopo, quando con il bus ci siamo fermati a prendere delle birre in un bar per tenere su alto il morale e lì ho realizzato che siamo davvero un bel gruppo ed è bello farne parte».