
Isaac Del Toro è il terzo corridore più giovane del Giro d’Italia e, nonostante i suoi 21 anni, in conferenza stampa è apparso tranquillo e ha risposto a tutte le domande con estrema disinvoltura. Il messicano è il primo corridore del suo paese a indossare la maglia rosa e per questo la sua popolarità è aumentata notevolmente e i media messicani gli hanno dedicato le prime pagine dei giornali.
«Non voglio pensare di aver scritto una pagina della storia del mio paese – ha sottolineato Del Toro – ma è un sogno trovarsi in questa posizione. Sono felice perchè mi sono state date delle opportunità. Ho lavorato così duramente per ottenerle e so che adesso stanno funzionando. Sono consapevole di quanto sono fortunato, so di aver fatto bene delle cose e di essere riuscito a evitare errori. Ma so anche di averne commessi e per questo sono diventato un ciclista migliore, ma non ho mai voluto vedere questa cosa come un desiderio di fare la storia o di essere il primo».
Anche riguardo ad una possibile competizione interna alla squadra, il giovane messicano ha detto di non essere un corridore che si mette sopra gli altri in squadra. Quindi avere oggi la maglia rosa, non significa per lui aver conquistato i gradi di capitano. «Ora che indosso questa maglia non mi sento il leader della squadra, ma piuttosto posso dire di aver fatto una competizione interna con me stesso per migliorare. È stato sicuramente incredibile e difficile da realizzare, perché è qualcosa che tutti desiderano, ma non ho rimpianti per tutto ciò che è successo fino a questo punto in termini di ciò che sono stato in grado di fare».
Del Toro ha dimostrato di essere molto forte sugli sterrati senesi e probabilmente è stata la sua tecnica ad averlo aiutato ad andare in fuga con un corridore esperto come wout van Aert.
«A dire il vero, non so se la tecnica sia stata così importante ieri. Mi sento sempre a mio agio in bici, mi sento sempre molto sicuro di me e credo in me stesso. Certo, la tecnica è importante, ma non so se sarà super importante per il resto della corsa. Sono sicuro che vedremo presto chi sarà il più bravo».
Il giovane della UAE Emirates è sereno e pensa già alla cronometro di Pisa, dove partirà per la prima volta con la maglia rosa sulle spalle.
«Sarà sicuramente emozionante per me partire da leader ma penso che la cosa più importante sia far bene fino alla fine della corsa, cercando di mantenere la maglia rosa in squadra fino alla fine».
Per Isaac la famiglia e gli amici sono molto importanti e tra le persone maggiormente presenti, ci sono il fratello Angel e il suo allenatore Freddy.
«Ci sono così tante persone importanti intorno a me come mio fratello e il mio allenatore e i miei familiari. Non posso mettere una persona sopra ad un’altra, la mia famiglia è sempre al primo posto per me perché sono sempre presenti. Tutte le persone che conosco vogliono solo il meglio per me. Posso solamente ringraziare tutti: i miei compagni di squadra, il team, la mia famiglia, il mio Paese. Tutte le persone che conosco vogliono solo che io sia il migliore e questo è incredibile».