
La seconda tappa appenninica consecutiva, ottava del Giro, porterà il gruppo da Giulianova a Castrelraimondo per 197 km con 3.800 metri di dislivello. E come sempre quando si corre tra Abruzzo e Marche, di pianura ce n'è davvero pochissima.
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Dopo un breve avvicinamento - il primo traguardo volante è fissato dopo 43 chilometri a Roccafluvione - i ciclisti entreranno nell’Appennino Teramano e Piceno per dirigersi verso Sarnano (qui al km 90 il secondo traguardo volante), da cui si affronta la scalata del Sassotetto, Valico di Santa Maria Maddalena: si sale a quota 1455 m affrontando una ascesa di 13,1 km al 7,4%.
La discesa impegnativa porta all’ultima parte dove salite e discese si susseguono senza sosta. Dopo Camerino si sfiora Castelraimondo percorrendo un anello (aperto) di circa 25 km. Il finale è caratterizzato da due salite brevi, ma secche. La prima porta a Castel Santa Maria (brevi strappi al 12-13% su circa 2 km). In seguito, si raggiunge su un percorso di carreggiata ristretta Matelica per portarsi poi a Gagliole dove a 6.5 km dall’arrivo un breve muro di 800 m al 12% con punte leggermente superiori porta alla discesa finale impegnativa fino ai 2 km dal traguardo. Da segnalare, a circa 400 m dall’arrivo, la curva a destra che immette nel centro abitato, con uscita in salita tra il 5% e il 2% fino all’arrivo, sempre in leggera ascesa.
IL TERRITORIO. Il lungomare monumentale di Giulianova, considerato uno dei più belli d’Italia, è il luogo migliore da dove avviarsi sulle tracce dell’ottava tappa del Giro. Sarà una giornata impegnativa per il continuo alternarsi di salite, per quanto mai estreme, e discese. Ma sarà anche una giornata che riempirà gli occhi e il cuore di sorprese.
Il centro storico di Giulianova, situato su un colle che domina il mare, è un vero e proprio gioiello di architettura e storia, vanta monumenti di grande interesse artistico come la Chiesa di San Flaviano, ed è piacevole anche spingersi fino alla Piazza della Libertà circondata da edifici storici di pregio tra cui il Palazzo Ducale e la Chiesa di Sant’Antonio. Una sosta al Belvedere, punto panoramico sulla costa per eccellenza, e ci si avvia.
I primi chilometri si sviluppano nell’entroterra del Teramano, culla di eccellenze della tessitura e della pelletteria che hanno fatto della zona uno dei distretti produttivi più conosciuti del Paese.
Ascoli Piceno meriterebbe un intero weekend per il fascino del suo assetto urbano che ruota intorno a Piazza del Popolo contornata da edifici storici quali Palazzo dei Capitani del Popolo (con all’interno la Sala degli Stemmi), le mura della chiesa di San Francesco, i palazzi rinascimentali, portici e le logge. Splendida anche Piazza Arringo dominata dal Duomo di sant’Emidio, mentre si torna indietro di due millenni passeggiando sul Ponte Romano Agusteo, risalente al I secolo a. C. Il Museo della Ceramica, allestito nella chiesa di san Tommaso, racconta secoli di lavorazione artistica della maiolica, fiore all’occhiello dell’artigianato ascolano.
Amandola, porta d’accesso Monti Sibillini conserva portici e belle architetture in cotto, tra cui spiccano le chiese di Sant'Agostino (o santuario del Beato Antonio) e di San Francesco.
Quindi ecco Sarnano che fa onore all’inserimento nel club dei Borghi più Belli d’Italia”, con l’originaria forma del “castrum”, un borgo fortificato che si snoda in cerchi concentrici dalla Piazza Alta e scende tra vicoli e casupole fino alla base del colle. Uno spettacolo che i corridori non riusciranno ad apprezzare, ma per i tifosi questa è tappa obbligata.
Matelica, Città del Vino e Città del Miele, seduce con i suoi sapori, in particolare con il Verdicchio di Matelica DOCG, conosciuto anche come Verdicchio di Montagna per distinguerlo da quello del vicino Jesino.
Simbolo di Castelraimondo è la Torre del Cassero, che con i suoi oltre 30 metri di altezza domina il panorama. La sua maestosità e il suggestivo affaccio sulla città e sulle colline circostanti la rendono una meta imperdibile per chi visita questo borgo medievale. Castelraimondo ospita anche un’istituzione unica nel panorama nazionale: il Museo Nazionale del Costume Folcloristico. Al suo interno, una ricca collezione di abiti tradizionali provenienti da ogni regione italiana racconta la storia delle comunità attraverso stoffe pregiate, ricami e accessori. La storia d’Italia e delle sue usanze e tradizioni popolari abita qui.
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