L'ORA DEL PASTO. QUELLI DELLA GIR...AVOLTA: ADRIEN BUTTAFOCHI - 3

STORIA | 17/05/2025 | 08:34
di Marco Pastonesi

L’ultima foto, quella per sempre, si trova a due passi dall’ingresso nord di piazza Victor Bozzi, a Caucade, a sud-est di Nizza. Lui è ritratto in bianco e nero, sorridente, i capelli impomatati, la camicia pied-de-poule, una foglia di palma di bronzo sulla pietra tombale. Ancora giovane. Troppo giovane. Aveva 29 anni.


Adrien Malachie Buttafochi. Il cognome che rivela l’origine italiana. Silvius, il padre, vetturino, da Mantova. Constance, la madre, stiratrice, da Chateau-neuf-de-Contes. Charles e Joseph, i due fratelli maggiori. Il cognome replicato in diverse versioni, le doppie – per i francesi – sono sempre state un problema: Buttafocchi (come registrato su procyclingstats.com e wikipedia.com), Buttafuochi (come trascritto su bdc-mag.com), Butaffochi… Data di nascita: 18 settembre 1907. Luogo di nascita: Nizza. Data e luogo della nascita in bici: 1924, Circuit de L’Express de Lyon, per juniores, nono. Poi un quindicesimo posto ai campionati francesi per cicloamatori del 1926. Poi il servizio militare in Marocco: un paio di anni. Poi il ritorno al ciclismo: 1929. Poi finalmente le vittorie: Gran prix de la Victoire nel 1930, Marsiglia-Nizza e Nizza-Annot-Nizza nel 1932, ancora Gran prix de la Victoire e Marsiglia-Nizza nel 1933, Nizza-Tolone-Nizza nel 1934. Intanto, da gregario, il Tour de France, senza fortuna: abbandono nel 1931, fuori tempo massimo nel 1932 e nel 1933, abbandono nel 1934. Con rimpianti. Una distrazione, Tour del 1932, la Montpellier-Marsiglia, una lunga fuga, l’arrivo al velodromo, la volata lunga, le braccia al cielo mentre Michele Orecchia gli scippava la vittoria. Una disavventura, Tour del 1934, la Lilla-Charleville, una caduta e la frattura di una falange della mano destra. Eppure una grande fama di attaccante, coraggioso e lottatore. Quando si aggiudicò la semitappa Tolone-Cannes alla Parigi-Nizza del 1937, “Le Petit Journal” lo immortalò così: “Il gruppo lo ha soprannominato ‘la nonna’, sia per le sue rughe precoci, sia per i suoi modi bonari”. Buttafochi era amatissimo nella pancia del “peloton”: cordiale, leale, sincero. Merce rara. “Le sue qualità morali – scrisse “L’Auto” - permetterebbero di riconciliare il Misantropo con l’Umanista”.


Adrien Buttafochi partecipò al Giro d’Italia nel 1935. E lo cominciò alla grande. La prima tappa, la Milano-Cremona, 165 chilometri, fuga a quattro, in volata giunse terzo dietro a Vasco “Singapore” Bergamaschi e Domenico Piemontesi, davanti ad Armando Zucchini, il gruppo a quasi un minuto e mezzo regolato da “Gepin” Olmo, nono il ventenne Gino Bartali. Poi avrebbe collezionato altri piazzamenti, meno vertiginosi: undicesimo nella “sua” Mantova, decimo a Rovigo, nono a Cesenatico, sesto a Roma, nono ad Asti e a Torino, cinquantottesimo nella generale, equivalente al quintultimo posto, a quasi due ore e un quarto proprio da Bergamaschi. Correva per la Helyett, marca di biciclette, abbinata alla Hutchinson, marca di gomme, maglia verde pisello con bordini bianchi, un po’ come battitore libero, molto come luogotenente, anche guardia del corpo, di René Vietto.

Il 1937 era cominciato luminoso con quella vittoria alla Parigi-Nizza. Buttafochi sognava di tornare al Tour de France. Tre giorni prima, pronto per essere selezionato nella squadra nazionale, partecipò al Grand prix d’Antibes per onorare il club che lo aveva tesserato da giovane, il VC Azuréen. Ma durante la discesa dell’Estérel verso Mandelieu lo attendeva, crudele, spietato, inatteso, il fato. Adrien stava inseguendo alcuni fuggitivi. Prese una curva stretta per superare un altro concorrente, Jean Laugero. Non vide, non poteva vedere né prevedere, che stava sopraggiungendo, in senso contrario, la Peugeot 301 di Joseph Panzo, panettiere a Vallauris. Lo scontro fu terribile. La ricostruzione di “Le Petit Niçois”: “Seguendo il suo istinto di sopravvivenza, Buttafochi cercò di proteggersi e protese in avanti il braccio sinistro, che sotto l’effetto dell’urto quasi si staccò. Sorridente, i capelli impomatati, Tuttavia, rigettato all’indietro, cadde pesantemente a terra, privo di conoscenza”. Fu soccorso. Una grave frattura alla base del cranio, gravi ferite alla coscia sinistra e “incassato nel radiatore dell’auto un osso lungo 16 centimetri”, era quello dell’avambraccio. All’ospedale di Cannes il corridore arrivò in coma profondo. Il braccio fu amputato. Ma non c’era più altro da fare, se non trasportare Buttafochi a Nizza, nella Villa Costanza, una clinica a nord della città, dove fu dichiarato morto il 29 giugno alle 3.15. Michel Dalloni, in un bellissimo articolo in cui rievoca la vita e la morte di Buttafochi, intitolato “L’angelo custode dimenticato dal gruppo” e pubblicato sul numero 24 di “cycle! Magazine”, riporta come il giorno del funerale, il 30 giugno, c’erano anche Vietto, in lacrime, tutti i campioni regionali, autorità, personaggi, semplici e anonimi cittadini, un corteo lungo un chilometro, l’orazione funebre tenuta davanti a un bar. E il 12 luglio, nel giorno di riposo del Tour de France, i corridori giunsero in gruppo nel cimitero di Caucade per deporre mazzi di fiori sulla tomba del loro amico. Sorridente, i capelli impomatati, sembrava vivo.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La data in cui tutto verrà rivelato è vicina, si parla infatti del 4 dicembre, ma una piccola anticipazione possiamo farla. Q36.5® stupisce ancora una volta per la continua voglia di innovare e lo fa con una precisa e fruttuosa collaborazione con...


Quello del ritiro o meno di Primoz Roglic al termine della prossima stagione sarà uno degli argomenti che, almeno finché non lo sloveno non prenderà ufficialmente una decisione in merito, maggiormente terrà banco in casa Red Bull-BORA-hansgrohe. A questo...


La stagione è finita e mentre molti corridori si stanno godendo le meritate vacanze prima di ricominciare gli allenamenti per il prossimo anno, ma ci sono alcuni ciclisti che invece sono preoccupati per il loro futuro perché sono ancora senza...


Lo statunitense Luke Lamperti... torna a casa e nella prossima stagione vestirà la maglia della EF Education-EasyPost. Il ventiduenne di Santa Rosa, California, è dotato di uno sprint veloce e di tutta la tenacia di un ciclista esperto di classiche. Al...


Gene Bates è il nuovo sporting manager del Team Jayco AlUla. L'ex corridore australiano vanta una vasta esperienza come allenatore e direttore sportivo, oltre a oltre un decennio di gare professionistiche in Australia e in Europa. È entrato a far...


Una corridora, una boxeur, una rugbista. Una corridora quando il ciclismo, per le donne, era considerato uno scandalo. Una boxeur quando il pugilato, per le donne, era giudicato un’eresia. Una rugbista quando il rugby, per le donne, era pensato innaturale...


Con i Campionati del Mondo UCI su pista a Santiago del Chile si è chiusa ufficialmente la stagione agonistica delle atlete di UAE Team ADQ. Una stagione straordinaria ricca di successi e soddisfazioni. L’ultimo evento ha portato in dote due...


Ha affrontato gli ultimi mesi della stagione 2025 come stagista nella Lidl-Trek,  e da gennaio Marine Lenehan entrerà ufficialmente a far parte della formazione WorldTour del team americano, avendo firmato un contratto biennale. Classe 1998, l’atleta irlandese si è...


Il Team Visma | Lease a Bike è lieto di accogliere la ciclista austriaca Katharina Sadnik nella squadra con un contratto biennale. La ventiduenne arriva dal KTM Factory MTB Team dopo una stagione impressionante, in cui ha conquistato il titolo...


Ancora una volta tocca a voi, amici lettori: vi affidiamo il compito di scegliere il miglior tecnico italiano della stagione. Sappiamo bene che il ruolo del direttore sportivo si è evoluto, è cambiato, è stato se vogliamo anche stravolto negli...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024