
Damiano Caruso conosce bene le strade del Giro e ieri, con il primo arrivo in salita a Marsia, ha fatto vedere che anche lui è della partita. In squadra con lui c’è anche Antonio Tiberi, ma come sempre, sarà la strada a decidere chi sarà il più forte. «La tappa era per me ma era anche per Antonio. La salita nella prima parte era abbastanza tecnica, insomma, il gruppo ondeggiava”.
La classifica è chiara, con la vittoria di tappa ad Ayuso, autore di un fantastico attacco, con la maglia rosa sulle spalle di Roglic. Ma tutti gli altri sono arrivati con lo stesso ritardo con Tiberi e Caruso al sesto e settimo posto.
«Ieri non ero sicuramente lì a lottare per la tappa ma è un discorso tecnico: su un arrivo così esplosivo, per quanto mi riguarda sono super soddisfatto sia della prestazione della squadra che mia e anche per Antonio è stata una bella gara».
Gli uomini da battere saranno Ayuso e Roglic e in particolare sullo sloveno Caruso pensa che dovremo aspettarci molte cose. «Ayuso non è una sorpresa diciamo che tutti sappiamo il suo valore. Sta facendo quello che ha promesso, insomma. Per quanto riguarda Roglic è vero che è arrivato un po’ staccato, ma io di lui non mi fido molto.Lui la la sa lunga, quindi nell'arco dell'economia delle tre settimane deve ancora far vedere tutto. Per me invece, va benissimo così».
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