
La tappa con arrivo a Napoli è andata a Kaden Groves, che con grande abilità nel finale ha fatto una straordinaria rimonta, superando tutti gli avversari.
La sesta giornata di corsa per l’Alpecin-Deceuninck è stata molto contrastante, perché da una parte hanno vinto la tappa, ma hanno visto anche il ritiro di Juri Hollmann rimasto coinvolto nella caduta di gruppo.
«Non siamo ancora sicuri di quale sia il verdetto per Juri - ha spiegato Groves in conferenza stampa - È stata una brutta caduta per molti corridori. E poi è arrivata la neutralizzazione, quindi sì, i miei sentimenti sono molti contrastanti».
La direzione della corsa e la giuria hanno immediatamente pensato alla sicurezza dei corridori e per questo la tappa è stata neutralizzata fino al traguardo. E molti corridori sono apparsi turbati perché non sapevano bene cosa fosse successo ai loro compagni.
«All’inizio non sapevamo se avremmo corso o meno, e poi abbiamo saputo della decisione. La situazione è stata mentalmente difficile perché ci stanchiamo, prendiamo freddo e poi dobbiamo ricominciare a correre. E poi c’erano i miei pensieri per Juri. La squadra e anche lui hanno fatto tanti sacrifici ed è arrivato qui in ottima forma. Mi dispiace perché è stato veramente tanto sfortunato».
La tappa è stata neutralizzata, ma c’è stata la volata per la vittoria, anche se non c’erano abbuoni e punti per le varie classifiche.
«Dopo l’incidente tutto è stato veloce. Ma non sapevamo bene cosa fosse successo e chi fosse coinvolto. È successo davanti a me, ma probabilmente sono stato abbastanza veloce a rallentare e a evitare la caduta. Ma penso che sia solo questione di strade scivolose, ruote che si sono toccate e quando il primo scivola, poi ci sono sempre delle reazioni a catena e non si può fare molto per evitare la caduta».
Negli ultimi chilometri il gruppo allungato ha aumentato il ritmo, andando a riprendere i due fuggitivi. C’è stato l’attacco di Van Aert, ma poi anche lui è stato ripreso. «Gli ultimi chilometri sono diventati più tecnici a causa della pioggia, ovviamente anche dalle pietre bagnate. Per questo la posizione era molto importante per arrivare sani e salvi oltre la linea del traguardo. Affrontare le ultime curve davanti non è l'ideale per le gambe, ma significa avere una visione chiara delle condizioni della strada, perché se stai troppo indietro si rischia di cadere».
La neutralizzazione della tappa è arrivata in tempi brevi e i corridori hanno apprezzato la collaborazione della giuria che ha pensato subito alla sicurezza dei corridori.
«Penso che le cadute accadranno sempre, quindi non ho problemi ad aspettare i compagni di squadra e il resto del gruppo che si riunisca. Ovviamente non mi piace fermarmi, perché ti viene freddo e iniziano i dubbi sulla ripresa. Ma non ho problemi con la neutralizzazione perché senza il gruppo non abbiamo gara. E anche se siamo rivali, ci deve comunque essere rispetto reciproco perché un giorno tu non sei coinvolto nell'incidente, ma il giorno dopo potrebbe accadere a tutta la tua squadra. Personalmente non ho problemi con la neutralizzazione della tappa, perché in definitiva rende la corsa un po' più sicura, penso che chi vuole correre il rischio di fare la volata deve essere libero di farlo, ma è giusto rispettare anche chi non vuole farlo».
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