
Caleb Ewan ha annunciato il ritiro dal mondo del professionismo. Il campione australiano del team Ineos Grenadiers, già a segno due volte quest'anno, l'ultima lo scorso 8 aprile al Giro dei Paesi Baschi, ha comunicato la sua scelta di ritirarsi con un toccante messaggio sui social.
Nato a Sydney l'11 luglio 1994, è diventato professionista nel 2014 con l'allora Orica dove ha corso fino al 2018, poi 5 anni in Lotto e poi il ritorno con la formazione australiana prima dell'approdo in Ineos Grenadiers. Velocista di razza con formazione da pistard, nella sua carriera Caleb Ewan ha vinto oltre 65 corse tra cui spiccano cinque tappe al Giro, cinque al Tour, una alla Vuelta e due podi alla Milano Sanremo.
Il 2025 di Caleb Ewan non era proprio iniziato nel migliore dei modi, ritrovatosi senza squadra dopo l'addio alla Jayco Alula, era approdato alla Ineos Grenadiers con la voglia di ricominciare e sopratuttto di ritrovarsi. Subito a segno nella tappa inaugurale della Settimana Coppi e Bartali, la sua prima corsa della stagione, aveva dato prova di aver trovato il piglio giusto; si era poi ripetuto, ad inizio aprile nella seconda frazione del Giro dei Paesi Baschi, l'ennesima vittoria in volata.
Nonostante le due vittorie stagionali Caleb Ewan ha spiazzato tutti con un annuncio sui social che non lascia spazio a nessun dubbio: "Annuncio il mio ritiro immediato". Un messaggio diretto ai suoi tifosi con cui comunica la sua decisione ringraziando tutti coloro che gli sono stati accanto in questi anni di professionismo, allo staff delle squadre in cui ha gareggiato e in particolare alla sua famiglia dai genitori, alla moglie e ai figli che lo hanno sempre sostenuto.
"Ciao a tutti,
dopo averci pensato molto, ho deciso di ritirarmi dal ciclismo professionismo con effetto imemdiato. Questo sport ha rappresentato una parte fondamentale della mia vita, plasmando il mio percorso e offrendomi esperienze che porterò sempre con me.
Nel corso dei miei 11 anni di carriera professionistica, ho realizzato più di quanto avrei mai immaginato. Dai traguardi personali ai successi professionali, il percorso ha superato ogni aspettativa che avessi in passato e sono profondamente grato per l'opportunità, le sfide e la crescita che hanno plasmato la mia vita.
Fin da quando ho memoria, il mio mondo ha ruotato intorno alle corse. La routine intensa, il sacrificio, la ricerca di un miglioramento costante, la fame di vittoria, sono stati il mio ritmo, la mia identità. Ma quello che una volta mi sembrava tutto, ora non lo è più. Gli ultimi anni non sono stati facili, ma nel 2025 ho ritrovato qualcosa, non solo le gambe, ma la convinzione, grazie al Team Ineo Grenadiers. Loro mi hanno dato spazio, fiducia e l'ambiente per riscoprire ciò di cui sono capace. Ho vinto di nuovo, mi sono sentito di nuovo me stesso e mi sono sentito di nuovo rispettato. Per questo non potrò mai ringraziarli abbastanza.
Ma la verità è che anche quando ho tagliato il traguardo per primo, quella sensazione, quella che insegui per anni, è svanita più velocemente di prima. Le esperienze delle utime due stagioni, un particolare la seconda metà del 2024, hanno avuto un impatto significativo sul mio rapporto con lo sport. Sono felice di non aver lasciato che quel periodo segnasse la fine della mia carriera e sono orgoglioso di ciò che ho realizzato in un periodo breve ma ricco di successi con il team Ineos Grenadiers. Ci sono così tante persone da ringraziare, troppe per elencarle tutte, che mi hanno supportato, sfidato e che hanno creduto in me nel corso degli anni, e vorrei citarne alcune: John Allert, Scott Drawer, Mehdi Kordi, Paddy Harrison e tutti in Ineos Grenadiers. Mi avete aiutato a scrivere l’ultimo capitolo della mia carriera proprio come volevo io. La squadra è sicuramente sulla strada giusta con un futuro così entusiasmante e io non vedo di sostenere il team per sempre.
Ai miei compagni di squadra e allo staff delle mie ex squadre, soprattutto a quelli che hanno lavorato a stretto contatto con me, grazie per le battaglie che abbiamo combattuto e per le vittorie che abbiamo festeggiato. Insieme abbiamo vissuto il sogno di vincere sui più grandi palcoscenici del mondo del ciclismo. Quei ricordi e quelle amicizie rimarranno con me per sempre.
Al mio paese, per me indossare la maglia verde ed oro è stato uno dei più grandi onori della mia carriera. Rappresentare l’Australia ha sempre significato qualcosa di speciale per me. Ovunque gareggiassi, sentivo il sostegno di casa. Quel supporto da parte dei tifosi, della famiglia e di tutti coloro che hanno seguito il mio percorso, ha significato più di quanto io riesca ad esprimere a parole.
Al mio manager di lunga data Jason, grazie per il supporto che è andato ben oltre quanto mi sarie aspettato. La tua dedizione per me ha significato più di quanto le parole possano esprimere.
Ai miei genitori, grazie per tutto quello che avete dato per aiutarmi a inseguire questo sogno, Dalle prime ore del mattino e dai lunghi viaggi in auto, ai sacrifici che avete fatto per permettermi di gareggiare, non ce l’avrei mai fatta senza il vostro supporto. Avete creduto in me prima di chiunque altro e sarò sempre grato per tutto quello che mi avete dato.
Infine a mia moglie a ai miei figli, grazie per aver affrontato con me ogni fase di queste montagne russe emotive. Nei momenti più alti e nei momenti più bassi siete sempre stati lì a sostenermi, a tirarmi su e a ricordarmi cosa conta davvero.
Questo viaggio non è stato solo mio, è stato il nostro. Il vostro amore, la pazienza e la vostra fiducia non hanno mai vacillato nemmeno nei momenti difficili. Non avrei mai potuto fare nulla di tutto questo senza di voi.
Grazie"