
Saranno i suggestivi scenari della contea di Troms ad ospitare da domani fino a domenica 10 agosto l’Arctic Race of Norway 2025, breve corsa a tappe norvegese il cui menù quest’anno prevede 658 chilometri e 9200 metri di dislivello complessivi spalmati in quattro tappe.
Il via della gara scandinava marchiata A.S.O., giunta alla sua dodicesima edizione e vinta l’anno scorso da Magnus Cort (Uno-X Mobility) davanti a Clement Champoussin e Kevin Vermaerke, prenderà il via da Borkenes con una frazione adatta alle ruote veloci che, scavallato l’ultimo GPM ai -30 dal traguardo, sul traguardo di Harstad potranno verosimilmente contendersi la prima vittoria parziale e la prima maglia gialla in palio.
Il giorno seguente, nella Tennevoll - Sørreisa di 153 km, il copione non dovrebbe variare visto che il profilo altimetrico piuttosto semplice strizza nuovamente l’occhio agli sprinter i quali, tuttavia, dovranno prestare particolare attenzione al finale dove il circuito (da ripetere tre volte) comprendente 1900 metri in sterrato potrebbe scombussolare i piani e rendere difficoltosa l’impostazione della volata conclusiva.
Dato spazio ai velocisti, sabato sarà il turno degli uomini di classifica prendersi col proscenio nella tappa regina che condurrà il gruppo da Husøy a Målselv: qui, al termine dell’arcigna salita di 3,7 km al 7.8% di pendenza media già sede d’arrivo nel 2021 e nel 2015, gli scalatori più esplosivi potranno fare la differenza e, in caso di distacchi sensibili, andare a ipotecare il successo in classifica generale.
Domenica infatti, lungo i 9 giri del circuito cittadino di Tromsø caratterizzato dalla breve asperità di Prestvannet (1,2 km al 7.5% di pendenza media), sarà difficile scavare grandi gap e, verosimilmente, saranno nuovamente gli sprinter più resistenti o, eventualmente, qualche coraggioso finisseur a giocarsi l’ultimo scalpo di rilievo della corsa.
GLI UOMINI DA TENERE D’OCCHIO. Nome forte al via dell’Arctic Race of Norway 2025 è certamente quello di Tom Pidcock. Il neocampione europeo di cross-country tornerà a gareggiare a strada dopo oltre un mese dall’ultimo impegno all’Andorra MoraBanc Clàssica ma la forma palesata recentemente sulle ruote grasse e un percorso che si sposa alla perfezione con le sue caratteristiche lo rendono indubbiamente il faro della corsa.
Chi proverà, tra i 107 corridori al via, a fare corsa di testa assieme al britannico cercando di metterlo in difficoltà sarà sicuramente la Uno-X Mobility che con Andreas Leknessund da un lato e l’eterno Alexander Kristoff dall’altro tenterà non solo di bissare il successo in classifica generale dell’anno scorso ma anche, allo stesso tempo, di portarsi a casa quante più tappe possibili.
Su questo fronte, c’è da attendersi nel vivo dell’azione anche Corbin Strong (apparso decisamente in forma all’ultimo Tour de Wallonie concluso con una vittoria di tappa e due secondi posti più la vittoria in classifica generale), Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling), Arne Marit (Intermarchè-Wanty), Jason Tesson (Team TotalEnergies), Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) e il battagliero trio dell’XDS-Astana composto da Cees Bol, Aaron Gate (il più anziano a debuttare nella manifestazione quest’anno) e Davide Ballerini.
Il canturino sarà uno dei sei azzurri al via assieme ai debuttanti all’ARN Nicolas Milesi (Arkéa - B&B Hotels), Lorenzo Rota (Intermarchè-Wanty), Stefano Oldani (Cofidis) e a due uomini che, invece, conoscono già l’atmosfera della corsa norvegese come Davide De Pretto (vincitore con la sua Jayco-AlUla l’anno scorso della classifica a squadre) e Cristian Scaroni.
Il bresciano, reduce dalle buone prove in Spagna, proverà a vendicare l’amaro secondo posto in classifica generale rimediato qui due anni orsono alle spalle di Stephen Williams, una missione questa non semplice vista la contemporanea presenza sul suo cammino, oltre ai già citati Pidcock e Leknessund, di rivali agguerriti come Kevin Vermaerke (terzo sia nel 2024 che l’anno scorso), Eddie Dunbar (Jayco-AlUla), Dylan Teuns (Cofidis), Florian Stork (Tudor), Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets) e Merhawi Kudus (Burgos Burpellet BH) che andranno tutti a caccia del miglior piazzamento possibile nella graduatoria finale.
LE DICHIARAZIONI DI KRISTOFF, LEKNESSUND E PIDCOCK.
Kristoff: “Anni fa riuscii ad impormi all’Arctic Race il primo giorno ma allora ero più in forma e il livello non era alto come lo è adesso, quindi vediamo. La seconda tappa dovrebbe concludersi allo sprint ed è quella dove credo io abbia le maggiori possibilità di vincere. Anche a Tromsø, a dire il vero, ho fatto bene in passato ma con tutti i giri del circuito che dovremo fare il dislivello complessivo sarà maggiore a quello delle tappe disputate lì in passato. Di sicuro cercherò di aiutare Leknessund, il nostro uomo per la generale, nella terza tappa. Quanto è cambiata la corsa? Anni fa non era una gara molto importante, non partecipavano grandi nomi, mentre ora ci sono al via ragazzi come Pidcock che la usano per prepararsi alla Vuelta quindi indubbiamente è una manifestazione che sta crescendo. È sicuramente una corsa molto bella e una delle più sicure che si possano fare: qui, infatti, non ci sono molti pericoli lungo le strade e il clima è molto più rilassato rispetto alle gare che si disputano in Belgio o in Francia”.
Leknessund: “Per me questa non è una gara come le altre. Ho iniziato a concorrere in concomitanza con le prime edizioni di questa corsa con la quale, possiamo dire, sono cresciuto, prima andando a tifare a bordo strada, poi lavorando come volontario e infine partecipandovi e vincendola nel 2022. Se dovessi dire una tappa che mi piacerebbe portare a casa direi senza dubbio quella che termina nella mia Tromsø, la “Parigi del Nord”, la città dove sono nato. Per me è un posto speciale e spero che domenica tutte le persone potranno ammirarne la bellezza”.
Pidcock: “È trascorso diverso tempo dall’ultima corsa su strada e l’idea, dunque, è quella di usare questa gara come preparazione per la Vuelta di Spagna. Ovviamente però non mi tiro indietro e proverò a vincere perché, dopotutto, questa è una buona occasione per alzare le braccia al cielo. Cosa mi aspetto dalla Vuelta? Se riuscirò a migliorare e a ritrovare un po' delle sensazioni che avevo a inizio anno, penso che potrò far bene e ottenere qualcosa in più rispetto al Giro dove, venendo da un grosso blocco di corse, ho mostrato di avere un buon ritmo ma mi mancava un po’ di freschezza”.
LE FRAZIONI IN PROGRAMMA.
Tappa 1: Borkenes (Kvæfjord)-Harstad, 182 chilometri
Tappa 2: Tennevoll (Lavangen)-Sørreisa, 153 chilometri
Tappa 3: Husøy (Senja)-Målselv, 182 chilometri
Tappa 4: Tromsø-Tromsø, 141 chilometri
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