
Pauline Ferrand-Prévôt è stata definita la Pogacar del ciclismo femminile. A dirlo non sono i tifosi o i suoi amici, ma i grandi campioni del ciclismo internazionale che l’hanno descritta come un’atleta unica. A definirla straordinaria sono campioni del calibro di Chris Froome, Bernard Hinault e Richard Virenque. «Quello che ha realizzato non è solo sport; fa parte della tradizione francese; va oltre il ciclismo - ha detto con entusiasmo Hinault - I francesi aspettavano questa vittoria, sia nella categoria maschile che in quella femminile, perché ormai è la stessa cosa, non c'è un Tour de France più grande dell'altro e lei trasforma in oro tutto quello che tocca».
Parole importanti quelle dette da Hinault, che nella sua carriera vanta cinque vittorie al Tour de France, ottenute nel 1978, 1979, 1981, 1982 e 1985.
Hinault è stato un grande campione e allo stesso tempo ha un occhio estremamente critico sui corridori di oggi. Ha attaccato la Francia durante il Tour de France maschile, perché erano troppi anni che mancava una maglia gialla in casa e adesso, con grande entusiasmo ha celebrato la vittoria di Pauline Ferrand-Prévôt. «Ero presente anche alla partenza del Tour de France a Plumelec – ha raccontato il cinque volte vincitore del Tour - Penso che avrebbe potuto già indossare la maglia gialla quel giorno se avesse voluto, ma ha fatto bene ad aspettare».
Anche Chris Froome, quattro volte vincitore del Tour de France (2013, 2015, 2016 e 2017), ha voluto fare i complimenti alla Prévôt per il suo nuovo successo. «Le mie più sincere congratulazioni a Pauline per la sua incredibile prestazione al Tour de France femminile. Ancora una volta ha dimostrato di essere una delle cicliste più talentuose e versatili di questo sport. La sua forza, determinazione e classe durante tutta la settimana sono davvero fonte di ispirazione. Questo è un risultato eccezionale per il ciclismo francese e un grande momento per il ciclismo femminile a livello mondiale e deve essere un esempio per tutti».
Quello che ha fatto Pauline Ferrand-Prévôt, è veramente qualcosa di unico e c’è chi la chiama la nuova Pogacar del ciclismo femminile. A coniare questa definizione è stato un altro nome celebre del ciclismo francese, si tratta di Richard Virenque, sette volte vincitore della maglia a pois alla Grande Boucle.
«Seguo le imprese di Pauline da molto tempo. E’ stato quasi naturale per lei vincere a Roubaix, venendo dalla mountain bike, ma al Tour ha vinto una corsa a tappe per accontentare tutti. Lei è la Pogacar femminile. E dato che ha la testa sulle spalle, è probabile che duri ancora per diversi anni. Per me, sta entrando a far parte di una cerchia molto selezionata di campionesse, seguendo le orme di Jeannie Longo. Ora abbiamo Pauline che sta dando un nuovo slancio al nostro ciclismo ed è straordinario vederla correre».
In Francia tutti parlano di Pauline Ferrand-Prévôt e ci sono già tante bambine che con le bici nei giardini pubblici cercano di imitarla e la vedono come un esempio da imitare. Quello che ha fatto Pauline Ferrand-Prévôt non è stato solo vincere, ma convincere il mondo del ciclismo che anche le donne in sella ad una bici sono capaci di incantare e stupire il pubblico perché sanno essere forti, determinate e tatticamente impeccabili.
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