
La primavera è senza dubbio un autentico festival del ciclismo che inizia a marzo e termina e fine aprile, per lasciare poi spazio ai grandi giri. Sono tante le corse che abbiamo visto a partire dalla Omloop Nieuwsblad, passando per Strade Bianche, Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre con Roubaix e arrivando fino alla Liegi-Bastogne-Liegi, che ha fatto calare il sipario su questo straordinario inizio di stagione. Ogni settimana abbiamo assistito ad autentici duelli con vincitori e vinti e come in un festival internazionale del cinema, possiamo immaginare di assegnare dei premi ai vari protagonisti. Abbiamo ragionato e valutato in modo del tutto imparziale, ma ovviamente i lettori sono liberi di non condividere le nostre scelte e di proporre soluzioni diverse.
Dovendo immaginare di assegnare il premio alla migliore sceneggiatura, senza ombra di dubbio andrebbe ad Attraverso le Fiandre. Dopo il colpo dettato dalla superiorità numerica della Visma-Lease a Bike, abbiamo visto Neilson Powless finire nella morsa di Wout van Aert, Tiesj Benoot e Matteo Jorgenson ma questi, anziché sfruttare il vantaggio numerico, hanno deciso di puntare tutto sullo sprint di Van Aert. Mai scelta fu più sbagliata, perché Powless è stato il più veloce e ha battuto Van Aert. Dal punto di vista della storia sportiva, questa è senza dubbio quella più originale.
Rimanendo sempre con Attraverso le Fiandre, Van Aert suo malgrado è stato il protagonista del momento più drammatico della primavera. Il fiammingo, spesso accusato di essere troppo generoso, arrivando anche a far vincere troppo facilmente i suoi compagni, per una volta ha scelto se stesso diventando così l’egoista della situazione. Van Aert nel finale aveva detto a Benoot e Jorgenson che non avrebbero dovuto attaccare, perché lui voleva fare lo sprint per vincere. Il risultato è stata la confessione più commovente della storia del ciclismo: «Non volevo rischiare che uno dei miei compagni vincesse, ed è stato un errore enorme – aveva detto Van Aert dopo la gara - Ho pensato troppo a me stesso e non alla squadra. Non sono fatto così. Non ci sono scuse per questo ed è solo colpa mia».
Il premio di miglior protagonista della primavera, senza far torto a nessuno, pensiamo che debba essere assegnato a due corridori: Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar. Entrambi sono stati autentici fenomeni, hanno vinto due Classiche Monumento a testa nella stessa stagione, quindi anche per accontentare le varie tifoserie, l’olandese e lo sloveno sono stati i migliori protagonisti della primavera ciclistica. Alla fine pensiamo che sarebbe impossibile dire che il vincitore della Milano-Sanremo e della Roubaix, sia migliore di chi ha vinto il Fiandre e la Liegi.
Il premio invece per il miglior protagonista mai apparso in gara, viene assegnato a Eddy Merckx. Il Cannibale è stato il corridore personaggio più nominato del 2025. Pogacar è stato più volte paragonato a Merckx, così come lo è stato Evenepoel, ma per noi Eddy è ancora il campione più grande, tanto da continuare a vincere anche quando ha smesso di gareggiare.
Il premio per la strategia della classifica UCI, va alla XDS Astana. Sulla carta, la squadra di Aleksandr Vinokourov non è una delle più forti, ma al termine di questa primavera la troviamo al terzo posto della classifica UCI, alle spalle di Lidl-Trek e UAE Emirates XRG. La XDS Astana ha vinto sei gare non di primissimo piano, ma la scelta di concentrarsi sul guadagnare punti per evitare la retrocessione dal WorldTour fino a questo momento ha pagato.
Il premio per il miglior rientro va di diritto a Remco Evenepoel. Il due volte campione olimpico è finito contro lo sportello di un camion delle poste lo scorso dicembre mentre si allenava ed è stato costretto a un lungo periodo di stop. Il recupero ha richiesto molto lavoro e pazienza e il suo rientro alle gare è stato lo scorso 18 aprile alla Freccia del Brabante: Remco è tornato ed ha vinto subito e appena due giorni dopo è arrivato terzo all’Amstel Gold Race. Poi c’è stato il nono posto alla Freccia Vallone e, anche se alla Liegi-Bastogne-Liegi è andato in crisi, senza dubbio ha fatto un rientro veramente in grande stile.
Per quanto riguarda il peggior attore non protagonista, il premio all’unanimità viene assegnato a quel cicloamatore che domenica si è infilato nel percorso di gara della Liegi-Bastogne-Liegi femminile. Quando Pauliena Rooijakkers a trenta chilometri dal traguardo si è voltata, ha visto un cretino che pedalava alle sue spalle come se nulla fosse.
E dopo i premi assegnati per i risultati sportivi, l’ultimo titolo vogliamo assegnarlo al miglior costume originale con la Uno X che, con un’idea amarcord, si è presentata alla Liegi-Bastogne-Liegi con i colori della 7-Eleven, la squadra americana che correva negli anni 80 e utilizzava le bici prodotte da Eddy Merckx a partire dal 1989. La Uno X - che condivide con 7-Eleven le strade della Norvegia e della Danimarca, gestendo 107 stazioni di servizio - ha deciso così di rendere omaggio al Cannibale e alla Liegi-Bastogne-Liegi per i 50 anni dalla sua prima vittoria alla Doyenne.