SAFETY. WHAT IF THE FEDERATION BECAME A CIVIL PARTY TO PROTECT CYCLING?

OPEN LETTER | 01/02/2025 | 08:10
di Fiorenzo Alessi

Dear Editor, the almost daily occurrence of road accidents involving cyclists, without distinction between professional athletes and everyday bicycle users, cannot go unnoticed. This steady stream of incidents is, to put it mildly, both irritating and distressing.


One must truly wonder: at this rate, where are we heading? In other words, where can one possibly pedal without risking injury, being maimed, or - in an extreme but not uncommon scenario - killed?


And what can be done to ensure that the term SAFETY is not just an empty word to pay lip service to, but a defensive barrier that must be respected and not crossed, under the threat of actual punitive consequences?

Frankly, from my professional experience, I know perfectly well that in our legal system, which already comprehensively enumerates offenses and crimes with clear precepts and equally specific and precise sanctions, being on the side of the "bad guy" is always better than supporting the reasons of the victim. For those familiar with the judicial "environment", I'm not ranting but simply representing the harsh reality. If one were to want to (and I don't wish this on anyone)... try it to believe it. Moreover, one must act according to the dictates of the law. It is not yet clear that there is room for "vigilante justice" or similar Wild West-style resolutions.

Given these circumstances, I remind myself that Article 6 of the current Federal Statute, titled "CYCLING SPORTS ACTIVITY", in point 1 literally states: "The FCI recognizes and protects the right to free performance of sports activities", or cycling activities then specified in point 2.

The concept of "PROTECTION" is extremely broad, but I believe we could at least... follow in the CONI's footsteps in the concrete initiatives implemented to address what has always been defined as a "plague" of Sport, and - rightly or wrongly - especially of Cycling: DOPING. Given the current trend, I would not hesitate to define "SAFETY" as a new, increasingly infected plague affecting the exercise of cycling, in guaranteed freedom and full right.

It is a well-known fact that the Italian National Olympic Committee, in adherence to its statutorily established purposes and for the general protection of Sport, tends to become a Civil Party in all those criminal proceedings that significantly involve doping-related cases under judicial scrutiny. Thus, CONI comes to support the Public Prosecution in sustaining and demonstrating in court that certain actions, whether active or omissive, have constituted violations of regulations, both ordinary-criminal and so-called anti-doping. So that... those who have done wrong pay.

Take it as a simple operational proposal: would it really be so bad if the F.C.I., where the rights to a "...free performance..." of cycling activities have been prejudiced, and those who practice it on the road have been injured or even culpably "killed", became a Civil Party to protect Cycling?

Cordially. Fiorenzo Alessi


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COMMENTI
E gli altri?
1 febbraio 2025 12:56 Bullet
Immagino sia solo per i tesserati così almeno la federazione si può vantare dei famosi numeri che sventolano di continuo.

Ora basta
1 febbraio 2025 18:21 italia
Grazie a Fiorenzo Alessi e al Direttore per aver scritto e pubblicato questo articolo che potrebbe essere una PIETRA MILIARE per il cambio di atteggiamento degli organi istituzionali. Premetto che è bene attivare i politici per avere un aiuto per la sicurezza dei ciclisti ( distanza di sicurezza, corsie riservate, ciclovie…), ma con il tema dei risarcimenti si affronta il problema degli penultimi che oltraggiano gli ultimi, tradotto se vuoi oltraggiare, bullizzare con condotte di guida pericolose, frasi oltraggiose,con post i ciclisti … se ne paghera’ le conseguenze .. a livello economico ed anche …. Forti, molo forti per dissuadere tali soggetti e garantire un po piu di sicurezza ai cclisti.
Vediamo i dettagli; l’art. 6 dello Statuto Federale della FCI al punto 1 dispone “ La FCI riconosce e TUTELA il diritto alla libera prestazione delle attività sportive ..”; pertanto con il termine tutela ne consegue la capacita giuridica di stare in giudizio in quanto crea DANNO la condotta incidentitaria dolosa o colposa alla pratica del ciclismo, soprattutto in materia di futuri tesseramenti (tradotto: con gli incidenti le persone hanno piu paura di praticare il cilclismo e portano noncumento alla federazione).
Pero allo stato attuale cio riguarda gli incidentati tesserati in quanto i fruitori della bicicletta sono al di fuori della federazione; ordunque se si vuole inserire la tutela anche dei non tesserati si potrebbe modificare o aggiungere un comma allo statuto con una dicitura tipo : “….la federazione tutela la pratica dell’utilizzo della bicicletta in quanto considerata propedeutica al pratica agonistica o cicloturistica con tesseramento ..”, tradotto tutti i ciclisti prima di tesserarsi utilizzano la bicicletta ed appassionandosi ad essa si tesserano ..per cui in caso di incidente doloso o colposo provocano nocumento alla federazione.
Inoltre è bene specificare che quanto detto per la FCI vale anche per gli enti di promozione sportiva ipo UISP, ACSI, CSI ……; quindi una capacità diretta per i tesserati e la possbilità di inserire i non tesserati incidentati.
E gli altri ? Come posta bullet ? Bene, ci sono le associazioni che promuovono, tutelano, agiscono per l’interesse della pratica della bicicletta che hanno il diritto di stare in giudizio ( e contestualmente chiedere il risarcimento) in quanto è leso un diritto alla pratica ciclistica, al benessere della vita dei singoli fruitori del mezzo.
Oltre agli incidenti a danno dei ciclisti la FCI, gli enti di promozione sportiva (UISP,ACSI,CSI, …..) possono chiede i danni per lo stato delle strade che ostacolano in modo pericoloso il libero esercizio della pratica ciclistica togliendo la tranquillita dell’utilizzo del mezzo.
Altro aspetto è quello della manutenzione delle strade; mi spiego lo stato terribile in cui versano le strade italiane soprattutto provinciali è pericoloso per la sicurezza dei ciclisti, e per la manutenzione dl mezzo; pertanto ai sensi della legge sugli enti locali si puo fare un esposto al Prefetto finalizzato, se lo ritiene opportuno e giustificato, di iniziare l’iter dello scioglimento degli enti collegiali di governo degli enti e ne caso di positivo di stare in giudizio per il risarcimento del danno.
L’altro giorno sono andato in bici in collina; in una strada fortemente dissestata ho rischiato di cadere su un dirupo; ho telefonato al comune e dopo numerose telefonate qualcuno mi ha risposto e dopo aver esposto il problema del ripristino della strada, mi ha velatamente preso per i fondelli: bene a giorni presenterò un esposto e vediamo come va a finire.
Inoltre nel caso che ci si costituisce parte civile, date l’incarico a qualche giovane e agguerrito, motivato legale perché questa è una BATTAGLIA DI CIVILTÀ;
Concludendo CHIEDO alla FCI, agli enti di promozione sportiva (UISP, ACSI, CSI …) alle associazioni che tutelano l’utilizzo la bicicletta, della mobilità dolce di COSTITUIRSI PARTE CIVILE nei giudizi per avere giustizia di comportamenti a danno dei ciclisti; fate cio nel rispetto del l’immenso dolore provocato dal passaggio a nuova vita di SARA PIFFER
Queste proposte non risolvono in toto il problema della sicurezza, ma danno la sveglia ai dormienti facendoli capire il mondo in cui viviamo ed adeguandosi ad esso.
Mi scuso anticipatamente se nella foga del post ho offeso qualcuno.
Saluti a chi legge

E.C.
1 febbraio 2025 18:23 italia
Alessi e non Anselmi;. scusatemi

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