LA BICI E LA MEMORIA

TUTTOBICI | 23/02/2020 | 07:31
di Gian Paolo Porreca

Pochi giorni fa, di gennaio an­cora, era la Giornata della Memoria, a tenere ad ammonimento vivo lo sterminio antisemita e le sofferenze della Seconda Guer­ra Mondiale.


Ma oggi, che siamo di febbraio, continua a stagliarsi ancora prima, come allora, la Bicicletta, e il suo simbolo. L’altro ieri, era Gino Bartali, il pio, il terziario francescano di Ponte ad Ema, il Cam­pio­ne, non il  campionissimo di Tour e Giro, che nei suoi al­lenamenti mai esausti in To­scana da Firenze ad Assisi portava celati ad arte, nei tu­bi del telaio della bici da corsa, i salvacondotti per gli ebrei toscani…


L’altro ieri, c’era quel Bartali lì, Giusto fra le Nazioni, che è stato onorato anche in sen­so istituzionale, a Monte­ci­torio, e ci è parso tuttavia pure non abbastanza illuminato per il presente, se non per il futuro che vale. (Sem­pre più spazio, in fondo, per un Ibra sui giornali, che non per la lezione di Bartali, anche di 27 gennaio, con l’in­terrogativo obbligato “ci crediamo o non ci crediamo?”).

Ma se l’altro ieri era Gi­no Bartali, ad ogni modo, e una storia di inossidabile valore, infissa come su una croce cristiana negli anni ’40, pure oggi la bicicletta ritorna puntualmente prima, senza bisogno di una occasione di sostegno pubblico.

Prima al cuore degli umili e non solo degli utili, la bicicletta, di qualsiasi marca o genere sia, prima al cuore, e la ripetizione non è retorica, è al massimo un corsivo.

Prima al cuore, senza bisogno di un colpo di pedale ul­teriore, ci arriva così la bicicletta, l’Atala nera, di Giulio Regeni, il ricercatore universitario friuliano scomparso e ucciso per mani losche e tuttora ignote in Egitto, quattro anni fa. Prima al cuore, quella bicicletta di ritorno a casa, dall’Università di Cambridge dove era rimasta al paese na­ti­vo, Fiumicello di Udine, che rende eguali emblematicamente gli uomini tutti, pure diversi di culto e casta, di censo e colore. Vincitori e vinti.

E ci sembra che per la bicicletta sorga ogni mattino una Giornata della Memoria, indipendentemente dalla data, un ritaglio di tempo con la sua cifra per i sentimenti buoni - noi che crediamo ancora che non esistano i sentimenti cattivi -, quelli che si intrecciano con la ricerca della pace e dei valori leali e della serenità e dell’eguaglianza dei popoli e del sorriso.

La bicicletta di Giulio Rege­ni entra senza rumore, un fruscio di ruote, in quel simbolico paradiso - che non ha obbligo di fede, appunto -  dove pedalano la bici azzurra di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse nel 2002, la biciclettina rosa di una sventurata bambina di Cardito di Napoli, vittima nel 2018 di un efferato genitore, la bicicletta da corsa che un profugo da Bihac, in Bosnia, venti anni fa, elevava al cielo, come unica sua bandiera di vita e di libertà.

Quel cielo unanime so­pra i campi di concentramento nazisti di un tempo e il mondo sbagliato del tempo attuale, “tutto da rifare”, come direbbe facilmente Gino Bartali. Quel cielo azzurro pure quando pio­ve, che esiste anche se non lo vediamo, che per un Quarto d’Ora al giorno invoca la preghiera della bici. E il suo mai sfinito amore verso gli altri.

da tuttoBICI di febbraio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sarà una  Human Powered Health a trazione italiana quella che vedremo da domani sulle strade del Giro d’Italia Women. Il team statunitense ha convocato per la “corsa rosa” tutte le proprie atlete di nazionalità italiana: Giada Borghesi, Carlotta Cipressi, Barbara...


E’ il 14 luglio 1965, anniversario della presa della Bastiglia. Al Parco dei Principi di Parigi un italiano percorre il giro d’onore in maglia gialla. Ha 22 anni, 9 mesi e 16 giorni, abita a Sedrina in Val Brembana e...


Christian Prudhomme è il numero uno del Tour de France, ma il suo non è un mestiere che si improvvisa e bisogna studiare bene ed essere bravi se si vuole essere al comando della corsa più importante del mondo. Prudhomme,...


Ci sarà anche Gaia Segato al Giro d’Italia Women che è ormai prossimo alla partenza. Trevigiana di Maserada sul Piave, la 21enne atleta di BePink - Imatra – Bongioanni si presenta alla “corsa rosa” con una buona condizione di forma...


Gli atleti del team Israel - Premier Tech saranno oggi ai nastri di partenza della Grande Boucle con un kit in edizione speciale a bordo di bici Factor dotate di grafiche uniche realizzate a mano. Questo sarà l’omaggio per la grande corsa a...


L’anno scorso il Giro d’Italia Women ci ha regalato delle emozioni incredibili con una spettacolare Elisa Longo Borghini che in maglia rosa dalla prima all’ultima giornata ha riportato nel bel paese un titolo che mancava da ben 16 anni. Nell’edizione...


Lo aveva visto fermarsi a una locanda. Bici, maglia, pantaloncini corti, forse un berrettino in testa. Nessun dubbio, era lui: Ottavio Bottecchia. Il primo vincitore italiano del Tour de France, anno 1924. Il primo vincitore assoluto di due Tour de...


Dal 6 al 13 luglio, la VF Group Bardiani-CSF Faizanè sarà al via del Tour of Magnificent Qinghai, nuova denominazione dello storico Tour of Qinghai Lake. La squadra sarà impegnata in una corsa a tappe unica nel suo...


Tutto in casa Wilier nasce da un riflesso: un argento lieve, puro, come il primo gelo all’alba. La superficie è ancora immobile, ma qualcosa si agita sotto. Invisibile. Inevitabile. È l’inizio di una trasformazione. Un processo naturale, mai identico, che lascia affiorare segni...


La prima tappa di un grande giro porta sempre in regalo emozioni importanti: se poi ci si aspetta una volata per assegnare la prima maglia, allora l'adrenalina scorre letteralmente a fiumi, proprio come oggi a Lille. Prima tappa della Grande...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024