CHE FINE HA FATTO COSO?

TUTTOBICI | 23/07/2019 | 07:47
di Cristiano Gatti

Qualcuno ha notizie di Carapaz? Dice niente questo nome? Per chi faticasse a ricordare, confermo che si tratta dell’ultimo vincitore a casa nostra, al Gi­ro d’Italia. È passato un me­se, poco più, ma sembra già di parlare dei Gutemberg e dei Galilei. Con una differenza sostanziale: di quelli nessuno si scorderà mai, di Carapaz si può fare molto in fretta a rimuovere.


Le ultime notizie e le ul­time immagini me lo danno in processione nel suo paese impazzito, questo Ecuador che mai e poi mai avrebbe pensato di vincere un mitico giro in Europa. Erano i primi di giugno, subito dopo il trionfo veronese. Da allora, fuori dai radar. E adesso che si parla di Tour, no­r­male tor­ni la curiosità: dove diavolo è finito Cara­paz?


Sulla corsa francese, nessuna possibilità di equivoci: già a poche ore dal trionfo italiano, ancora in maglia rosa, il prodigioso Richard si era affrettato a dire no grazie, proprio non ce la faccio. Comprensibile: vincere il Giro a quel modo, sopportando le pressioni a mille atmosfere che toccano agli outsider poco abituati, oggettivamente non è una serenata. Normale che di tutto gli si potesse parlare, di pesca sportiva e persino di burraco, ma non di risalire in bicicletta un mese dopo per fare bella figura al Tour. Ci sono momenti della vita in cui anche della passione più sfrenata faremmo tutti piccoli pezzi, con una potente motosega. Chia­mia­mo­la saturazione. E non c’è altro da dire.

Resta però aperta una questione molto im­portante, che supera il caso personale di Carapaz. Purtroppo, una questione per niente nuova, che ciclicamente (in tutti i sensi) si ripresenta lasciandoci un po’ così. Questa: saranno pure i tempi moderni, sarà che il mondo è cambiato completamente, ma davvero possiamo abituarci all’idea che per tre settimane ci gustiamo un idolo e poi que­sto idolo sparisce disperso nel cosmo, chissà fino a quando?

Ci sono ovviamente pre­cise ragioni tecniche alla radice del fe­no­meno sparizioni. La prima si chiama riposo. Però c’è an­che e innegabilmente una spiccata tendenza moderna a esasperare questa nuova regola, per cui succede il più delle volte che non appena si fa co­noscenza di un talento questo sparisce dalla circolazione. Ma­gari adesso Carapaz ricompare vincendo San Sebastian, la Vuelta e chiude dominando il Mondiale, il che non mi farebbe per niente rabbia, an­zi mi riempirebbe di gioia, persino della gioia di ammettere che nella vita si dicono un sacco di asinate. Però lo voglio vedere. Però deve succedere.

E se invece succede, com’è successo altre volte, che il trionfo di maggio resterà la perla luccicante del 2019, ma unica e intoccabile fino all’anno prossimo? Come la mettiamo con la popolazione dei tifosi, da troppo tempo chiamati alla passione sincopata? Al mordi e fuggi? Al ritrovarsi ogni tanto prede di domande inevitabili, ma che fine ha fatto coso, ma sì, dai, quello che ha vinto il Giro, quel sudamericano forte in salita, o era cu­bano?

Se sarà così anche stavolta, so già io come finirà. Riprenderemo ad aprire convegni cercando di capire come mai la gente si appassioni tanto a Valentino Rossi, ma anche a Marquez e a Dovizioso, mentre delle star del ciclismo nemmeno sa il nome. Riprenderemo con i pia­gnistei e i vittimismi, come ca­limeri irrecuperabili, im­bron­ciati con la cattiveria di questo sporco mondo. E in tutto questo, magari, qualcuno continuerà pure a storcere il naso sulla statura del campione Nibali, mettendone in dubbio il peso specifico nella storia, trascurando il particolare che come un salmone controcorrente si ostina a correre, a correre, a correre, sempre, ovunque, da gennaio a ottobre. Chissà come mai, pe­rò, in nessun angolo del mon­do, proprio nessuno si chiede che fine ha fatto coso, quello forte in salita e forte in discesa, quello siculo, o era friulano? 

da tuttoBICI di luglio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Prima vittoria per Giacomo Agostino! Il lecchese del Team F.lli Giorgi fa sua la 22sima edizione del Giro della Brianza per juniores conclusasi a Olgiate Molgora in provincia di Lecco. Agostino ha vinto allo sprint sui compagni di fuga il...


Anna Bonassi e Martina Pianta sono le vincitrici del 23simo Memorial Alberto Coffani per donne allieve ed esordienti. In quel di Gazoldo degli Ippoliti, nel Mantovano, la giovane Pianta (Cesano Maderno) ha fatto centro superando la compagna di colori Nicole...


Una foto che racconta una storia: Paolo Bettini, ultima maglia rosa toscana prima di Ulissi giusto 20 anni fa, questa mattina ha salutato Diego insieme a Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, sponsor più longevo del Giro, da 23...


L'appuntamento con la famiglia a Gubbio non era pianificato, per cui questa mattina Diego Ulissi ha avuto una sorpresa dal sapore decisamente speciale. La nuova maglia rosa del Giro d'Italia ha potuto abbracciare la moglie Arianna e le loro figlie...


Alexander Vinopkourov e Maurizio Mazzoleni, ovvero i volti della gioia in casa XdS Astana per la conquista della maglia rosa da parte di Diego Ulissi. Ecco l eloro impressioni raccolte alla partenza da Gubbio.


Inizia nel migliore dei modi il Tour of Japan per il Team Solution Tech–Vini Fantini, grazie al successo di Dusan Rajovic nel prologo inaugurale della corsa a tappe nipponica. Il velocista serbo ha firmato una prova impeccabile nei 2, 6...


Lorenzo Fortunato e Diego Ulissi ieri non hanno vinto la tappa, ma oggi partiranno davanti a tutti, l'uno con la maglia azzurra della classifica della montagna e l'altro con  la maglia rosa di leader della corsa. Sono tutti e due...


Tra tutte le tappe della prima metà del Giro d'Italia, quella odierna è sicuramente la più temuta dai corridori e la più attesa dagli appassionati. La Gubbio-Siena, infatti, è la tappa degli sterrati. Dei 181 chilometri da percorrere, infatti, ben...


Una terra, quella di Valtellina, che ha ospitato storici momenti di ciclismo, legati soprattutto al Giro d'Italia. E proprio in attesa dell'ennesimo pèassaggio e arrivo di tappa della corsa rosa, vi proponiano un viaggio in quattro puntate alla scoperta della...


Il campione iridato e numero uno al mondo Tadej Pogačar e Continental, azienda produttrice di pneumatici nata nel 1871,  ufficializzano una partnership a lungo termine che vedrà impegnate entrambe le parti per dare ancora più enfasi a valori condivisi per tutti gli...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024