
La NUVI (Nova Unione Velocipedistica Italiana) fa rivivere il Giro di Lombardia di Alfonsina Strada
All’alba di sabato 4 novembre, 22 ardimentosi hanno preso il via dall’Arco della Pace a Milano, per rendere omaggio al centenario del Giro di Lombardia di Alfonsina Strada.
La storia racconta che nel pieno del grande conflitto Mondiale, si svolse la 13° edizione della Classica delle foglie morte. Pochi giorni dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 2017), la Gazzetta dello Sport trovò miracolosamente le energie per far disputare la corsa a cui presero parte i migliori italiani: Girardengo, Torricelli, Aimo, Sivocci, Gremo e Belloni e alcuni Campioni stranieri; su tutti il belga Thys, detto “il Bassotto”, sergente dell’aeronautica e già vincitore di due Tour de France, e il francese Henry Pelissier, “il campione dei campioni”.
Ma veniamo brevemente alla cronaca della rievocazione riservata alle bici da corsa ante anni '20, senza cambio. Dopo Gallarate, si è passati da Varese attaccando il giro del Brinzo, poi a Como con la Cappelletta, Lecco e il ritorno a Milano al Trotter. 204 chilometri e tre ragazze che col numero 74 hanno onorato il pettorale con cui si era iscritta Alfonsina Strada, la prima e unica donna partecipante a una Classica del Ciclismo internazionale.
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