Scuola e Coni di Modena dicono "no" a Riccò

| 22/09/2008 | 17:00
Il Coni provinciale di Modena e l'Ufficio Scolastico Provinciale (l'ex provveditorato) della stessa città emiliana non vogliono avere Riccardo Ricco' come relatore nelle scuole. Nei giorni scorsi il ciclista modenese squalificato per doping al Tour de France aveva detto: «Ho capito di aver commesso un errore e adesso vorrei che altri non cascassero nella stessa trappola. Andro' nelle scuole e raccontero' la mia storia. Non c'e' ancora niente di pronto, ma il progetto esiste ed e' una cosa che voglio fare». «Non crediamo che Riccardo Ricco' - scrivono pero' il dirigente provinciale Coni Franco Bertoli (ex grande pallavolista) e il dirigente scolastico Gino Malaguti - possa rappresentare l'esempio migliore per gli studenti modenesi dal punto di vista dell'applicazione dei valori e della lealta' sportiva. Per questo, facendo seguito agli articoli apparsi nei giorni scorsi sulla stampa relativamente all'ipotesi avanzata dallo stesso Riccardo Ricco' di tenere lezioni agli studenti modenesi, riteniamo che gli stessi studenti abbiano certamente bisogno di buoni esempi e di valori profondi. Lui non lo e' stato fino in fondo nell'ultima edizione del Tour de France, quando le analisi cui e' stato sottoposto hanno riscontrato l'assunzione di sostanze dopanti. Qualche dubbio sorge inevitabilmente sulla reale capacita' di Riccardo Ricco', nonostante la sua buona volonta', di trasmettere gli importanti valori educativi legati allo sport dopo aver dimostrato, col suo comportamento, di non crederci fino in fondo. Crediamo che il giovane atleta formiginese necessiti ancora di un percorso di crescita personale prima di potersi porre come esempio agli studenti modenesi. Auguriamo pertanto a Riccardo Ricco' di poter presto dimostrare il suo reale cambiamento in tema di lealta' sportiva, rimandando in seguito un suo eventuale incontro con gli studenti».
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