TOUR DE FRANCE, UNA PETIZIONE CONTRO IL PASSAGGIO SUL COL DE LA SARENNE

TOUR DE FRANCE | 28/11/2025 | 09:26
di Francesca Monzone

Ci sono problemi al Tour de France: una petizione potrebbe mettere a repentaglio la tappa regina della Grande Boucle. Non si tratta di una tappa qualsiasi, ma della ventesima da Le Bourg-d'Oisans e l'Alpe d'Huez attraverso la salita del Col de Sarenne. Così come si è visto durante la presentazione della corsa gialla a Parigi, la ventesima frazione è quella che potrebbe stravolgere la corsa, facendo saltare la classifica generale, quindi cambiando il percorso si potrebbe alterare anche il risultato finale della corsa.  


La  tappa da Le Bourg-d'Oisans e l'Alpe d'Huez sarà lunga 171 km, con circa 5.600 metri di dislivello e presenterà salite come Croix de Fer, Télégraphe e Galibier, concludendo con la salita inedita al Col de Sarenne prima dell'arrivo finale sull'Alpe d'Huez. Ma è proprio il  Col de Sarenne  il punto centrale di questa potenziale cancellazione della tappa, poiché in tutta la Francia è scattata petizione: "No al passaggio del Tour de France 2026 al Col de Sarenne", che al momento ha già raccolto quasi 7000 firme.


Il motivo della protesta è  la salvaguardia della natura e in particolare di animali come marmotte, volpi, camosci, bianconi, ermellini e fagiani di montagna. Nella petizione si legge:  "Il 25 luglio 2026, si prevede che un gran numero di persone si riverserà nella valle di Ferrand. Una valle solitamente popolata da marmotte, volpi, camosci, bianconi, ermellini, così come dal fragile fagiano di montagna, emblematici uccelli gallinacei che nidificano a terra e i cui piccoli nascono a luglio, cioè durante il Tour de France. In termini di posizione e tempistica, è difficile trovare un posto peggiore per attirare la folla ed è nostra responsabilità tutelare la flora e la fauna di montagna”.

Per il momento gli organizzatori non hanno apportato modifiche al percorso e solo nelle prossime settimane sarà possibile sapere in quale modo si cercherà di procedere.

Il ciclismo non è nuovo a questo genere di manifestazioni per proteggere la natura e il Giro d’Italia è stato costretto ad apportare delle modifiche per salvaguardare delle specie di animali protette, che nel mese di maggio sono nella fase riproduttiva. Anche il Tour in precedenza ha attuato delle precauzioni per preservare gli animali selvatici che vivono in montagna, eliminando l’utilizzo dell’elicottero, il cui rumore poteva spaventare la fauna selvatica, in alcuni tratti specifici dei passi alpini.  


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