
Dopo l’oro conquistato nella cronometro di domenica scorsa, Remco Evenepoel vuole ripetersi e durante la conferenza stampa di ieri ha parlato dei suoi avversari e del percorso di gara. Per il belga, Tadej Pogacar è il corridore più forte in questa stagione e per questo è anche il super favorito per la vittoria nella gara di domenica.
«Non so chi saranno i miei principali avversari in gara oltre a Tadej. Pidcock, Vine e forse qualche altro nome sono in lizza – ha detto Evenepoel - Bernal e Carapaz? È pur sempre una corsa di un giorno, non un Grande Giro».
I corridori pensano che la corsa esploderà sul Monte Kigali e anche Evenepoel è convinto che sarà quella la salita che potrebbe decidere le sorti del Mondiale. «Se la battaglia per il titolo mondiale si deciderà sul Monte Kigali? Sarà sicuramente un primo punto molto importante. Ci sono alcuni tratti molto ripidi. Quando arriveremo lì, avremo già quattro ore di corsa alle spalle e una salita di 1.800 m. Sono convinto che sul Monte Kigali inizierà il divertimento per tutti».
Evenepoel , a differenza dei suoi avversari, ha già un titolo mondiale sulle spalle e potrebbe quindi rilassarsi riguardo alla corsa su strada, ma in realtà vuole rimanere concentrato per vincere anche l’oro nella prova in linea. Il belga vuole sfidare la sorte e cercherà di tornare a casa con due ori, così come ha fatto lo scorso anno alle Olimpiadi di Parigi. «È cambiato qualcosa dopo la cronometro? No, non dobbiamo essere troppo sicuri di noi stessi. Avevamo un piano e questo non è cambiato, quindi dovrò rimanere concentrato per gestire la corsa e cercare di arrivare con buone gambe nel finale».
Come sempre accade gli uomini della categoria elite, hanno guardato con molta attenzione la gara della categoria Under23, questo perché possono capire molte cose sulla gestione della corsa, in particolare dove non commettere errori e cercare di lanciare l’azione vincente. Anche Evenepoel ha seguito attentamente la gara Under23, dove ha vinto Lorenzo Finn e ha visto come il favorito, il suo connazionale Jarno Widar, non abbia mai trovato gambe buone per lottare per la vittoria. «Ho imparato qualcosa oggi. Sembra un percorso molto duro e il fatto che un corridore abbia vinto in solitaria la dice lunga. Il modo in cui si è decisa la corsa è un ottimo spunto per decidere la nostra strategia».
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