
Obiettivo vittorie di tappa per la Israel-Premier Tech al prossimo Tour de France, corsa a cui la compagine di Sylvan Adams si presenterà con una formazione variegata comprendente uomini col potenziale per andare a segno in tappe dai profili molto differenti.
A guidare la compagine israeliane sarà indubbiamente Michael Woods che, nonostante i malanni che l’hanno costretto a ritirarsi all’ultimo Giro di Svizzera, proverà a trovar spazio e dire la sua fuga sulle salite dalle pendenze più arcigne.
“Sono davvero entusiasta di correre il mio quinto Tour” ha affermato il canadese attraverso il comunicato stampa emesso dalla sua formazione. “È una corsa pazzesca ed è l'ultima gara del calendario che mi spaventa - in senso positivo – perché è una corsa davvero impegnativa dove il livello è altissimo, i rischi sono enormi ma ciò che puoi ottenere indietro è incredibile”.
Il trentottenne di Toronto, a segno due anni fa sul Puy de Dome e più in generale ultimo vincitore di tappa (alla Vuelta a España lo scorso agosto) in una Grande Giro per la Israel-Premier Tech, dividerà oneri e responsabilità nelle frazioni più impegnative con Alexey Lutsenko, anche lui già in grado in passato di trionfare alla Grande Boucle (1° a Mont Aigoual nel 2020).
Per le diverse tappe invece che si concluderanno in volata a difendere i colori della compagine israeliana sarà Pascal Ackermann, l’anno scorso più volte vicino a centrare il bersaglio grosso (tre volte terzo di tappa).
“Sono davvero entusiasta di essere al via del Tour, soprattutto dopo la stagione trascorsa finora in cui ho avuto molta sfortuna” ha dichiarato il velocista tedesco. “È il momento di tornare a brillare e lottare per una vittoria di tappa. Ci sono molte possibilità di ottenere un'opportunità quest'anno per cui sarebbe fantastico conquistare una tappa e magari vestire la maglia gialla".
Come alternativa per gli sprint, la Israel-Premier Tech potrà contare anche su un elemento in condizione come Jake Stewart (recentemente vincitore della tappa di Mâcon al Delfinato), mentre Guillaume Boivin, Krists Neilands, Matîs Louvel e, in particolare, il debuttante (nonché vincitore del Tour de l’Avenir) Joe Blackmore potranno, oltre che agire a supporto dei compagni più quotato, provare a cogliere le opportunità sparse che la corsa offrirà.
“È semplice da dire, ma difficile da realizzare: vogliamo vincere una tappa. Abbiamo messo insieme la migliore squadra del nostro attuale roster con l'obiettivo di raggiungere questo traguardo” le parole di Steve Bauer, uno dei direttori della Israel al Tour assieme a Dror Pekatch e Sam Bewley. “È un obiettivo comune a tutte le squadre, ed è qui che sta la sfida ai massimi livelli del nostro sport. Dobbiamo essere pronti fin dal primo giorno e, in particolare, nei primi dieci giorni cercheremo di capire come giocare le nostre carte in tutte le situazioni che si verranno a creare perché non possiamo permetterci di perdere nessuna opportunità”.
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