L'ORA DEL PASTO. REDA, LA CORSA DEI SETTE STRAPPI... STAVOLTA NE AVRA' OTTO

DILETTANTI | 29/03/2025 | 08:16
di Marco Pastonesi

La corsa dei sette strappi stavolta ne avrà otto. Come se sette non fossero abbastanza per marmorizzare le gambe e cancellare il fiato ai corridori. Ma come la Parigi-Roubaix cerca altro pavè e la Strade Bianche esplora altro sterrato, così la Coppa caduti di Reda, ribattezzata la corsa dei sette strappi, ha trovato e aggiunto un’altra pugnalata.


Domenica 6 aprile si corre l’edizione numero 49 della Coppa caduti di Reda, valida anche come Memorial Cornacchia Stefano, come Giro della Romagna e come Trofeo Il Cappello d’Oro, riservata ai dilettanti under 23 elite. Una corsa così bella da valerne quattro. La partenza alle 13, un percorso di 155,9 km e un dislivello di quasi 1900 metri, e dopo la prima quarantina di chilometri piatti, si comincia con un’altimetria da elettrocardiogramma sotto sforzo. Sotto sforzo saranno i 200 corridori impegnati in questa classica della categoria, in una terra che sa di passione, tradizione e avventura, la commedia umana del ciclismo.


Sono le strade di Vito Ortelli, che le prime dodici corse disputate da allievo collezionò dodici secondi posti, ma alla tredicesima finalmente vinse, e avrebbe vinto tanto, anche contro Bartali e Coppi, e a Faenza aveva una bottega sacra come una chiesa. Sono le strade di Aldo Ronconi, che cominciò a pedalare per andare a lavorare da falegname, che al suo primo Giro d’Italia fu battezzato “è paruch”, il parroco, e quel soprannome gli sarebbe rimasto tutta la vita, e anche lui aveva una bottega dove, entrando, sarebbe stato opportuno farsi il segno della croce. Sono le strade di Giuseppe Minardi, lui veniva chiamato Pipaza, cioè Pippo, cui Coppi, che nella vita aveva vinto tutto, confessò di invidiargli una vittoria, una tappa al Giro d’Italia del 1953, la Napoli-Roma, l’arrivo all’Olimpico il 17 maggio, giorno dell’inaugurazione, ottantamila spettatori non solo per il Giro ma anche (soprattutto) per Italia-Ungheria di calcio (0-3). Sono le strade anche di Renato Laghi, professione gregario, di quelli da tiro, da fatica, da montagna, che un giorno, il 9 giugno 1977, al Giro d’Italia ebbe via libera e s’inventò una vittoria così sudata, così sofferta, ma così bella da riempirgli l’esistenza.

Monte Carla (tre volte), Monticino, Vernelli, Cima Rio Chiè, Cima Agello e Biagio Antico: il ciclismo si esalta quando la strada decolla e poi precipita, quando la gente custodisce il suo patrimonio storico e geografico, quando a vincere non è un solo corridore ma l’intera corsa.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Terzo successo nella Coppa del Mondo di Ciclocross per la giovane iridata Lise Revol che consolida la sua leadership nell speciale Challenge UCI per la categoria donne juniiores. La diciasettenne francese trionfa in solitaria sul traguardo di Dendermonde (Belgio) dove...


Il lavoro delle diplomazie in rappresentanza di RCS Sport & Events e delle squadre che parteciperanno al prossimo Giro d'Italia non ha dato finora i risultati attesi e le parti sono ancora piuttosto lontane. Al centro della contesa, ancor prima...


La vigilia del Gran Premio Valfontanabuona di ciclocross che quest'anno è valido quale Coppa Italia Giovanissimi, è sempre ricca di eventi. Il Velo Val Fontanabuona di Roberto Portunato ha infatti ideato due riconoscimenti, il Premio Fontanino e il Premio Adriano...


Tra i corridori che hanno rischiato di finire la propria carriera nel 2025 dopo la fusione tra la Intermachè e la Lotto, c’è anche Arne Marit, che solo da poche settimane ha trovato un ingaggio al fianco dell’amico Remco Evenepoel....


L’ultima versione del riuscitissimo faro anteriore Allty ha davvero molto da offrire, a partire dai potentissimi 1500 LM che possono essere sviluppati. Se cercate una soluzione slim, potente e dotata di tante funzionalità,  Allty 1500S è il faro giusto per illuminare...


Ha due facce ancora, ancora e sempre, questo nostro ciclismo, da anni. Ma vissuto, dibattuto, amato, trascorso, in Campania, realmente al giorno di oggi, è ancora di più conflittuale, per la narrazione leale fra un presente liliale e un passato...


Un centinaio di concorrenti (erano 112 gli iscritti) hanno preso parte nei pressi dello stadio di atletica leggera Mauro Ferrari a Prato, alla terza e ultima prova del Supercross Valbisenzio, istituito per la prima volta che ha riscosso un ottimo...


Anni ’20, Anni ’30: con sei Giri d’Italia vinti in quel lasso di tempo (Brunero 3, Camusso, Valetti 2) il ciclismo torinese attraversò un’autentica Golden Era. Quel filone aureo, sviscerato nel tempo da amarcord giornalistici e libri, è rivissuto anche durante...


Giulia è bionda, ha gli occhi grigi, uno sguardo che si direbbe da sognatrice, almeno per quello che si ricava da antiche fotografie, alcune sfumate, altre sgranate, altre ancora appannate, tutte in bianco e nero. Giulia ama il salto in...


Sveglia all’orario deciso da qualcun altro. Co­la­zione a base di qualcosa decisa da qualcun altro. Allenamento con tempi e chilometraggi decisi da qualcun altro. Pranzo con menu deciso da qualcun altro. Massaggi e terapie stabiliti da qualcun altro. Tempo libero...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024