E' ANCORA TUTTO IN... AIR

PROFESSIONISTI | 21/09/2023 | 09:21
di Pier Augusto Stagi

Si corre, non si corre, si corre, forse si correrà, forse no, forse si, m’ama non m’ama, paga non paga, chissà se ha pagato o pagherà. Non è una filastrocca malriuscita, ma è quello che il mondo del ciclismo sta vivendo in queste settimane, giorni ore e minuti. È appesa ad un filo che ha sembianze di un nodo a scorsoio, quindi di forca, la Adriatica Ionica Race, meglio conosciuta come AIR. Aria, vento che ha trasportato la corsa che corre lontano da quelle terre d’origine che si sono nel breve tempo di cinque anni allungate da Musile del Piave e Jesolo per finire a Trieste all’Abruzzo Puglia e Calabria.


È tutto in aria, AIR appunto: nulla di certo, nulla di definito, con delle vittime certe, le squadre i corridori il personale che non sanno cosa fare. Tutti erano già sul posto di partenza, altri se ne sono già andati, domani la corsa dovrebbe/sarebbe dovuta scattare da Corripoli, che sembra un invito a correre, non a restare fermi. Si correrà verso Corropoli? Ah, saperlo.


Ci sono da pagare vecchie spese, ci sarebbero da mettere a posto certe cose, il condizionale è d’obbligo, perché ieri sera sembra che qualcosa sia stato fatto, in zona Cesarini, che non è una località, ma era un calciatore nato ai primi del Novecento che di nome faceva Renato ed era abituato a metterla dentro sempre all’ultimo secondo. Sistemava le partite sul filo di lana, sperando che anche Moreno Argentin, questa volta, come in quella Liegi là, riesca a recuperare una corsa che ad oggi sembra persa.

P.S. Per la cronaca, ecco il comunicato della Sportunion: Visto il provvedimento adottato dalla LEGA C.P. di mancata autorizzazione della gara Adriatica Ionica Race, adottato ieri dalla Lega alla luce delle effettive condizioni riscontrate, nel ringraziare la Lega stessa per la disponibilità manifestata e tuttora confermata finalizzata a tutelare la manifestazione professionistica di cui trattasi e con essa il patrimonio ciclistico italiano, la Sportunion si impegna a risolvere entro le ore 16.00 di oggi Giovedì 21/09/23 le criticità evidenziate nella predetta delibera, così consentendo che l’ADRIATICA IONICA RACE 2023 abbia regolare svolgimento.

POST POST SCRIPTUM. Il vero problema è dato dai requisiti di sicurezza necessari per dare il via libera e questi requisiti non ci sarebbero. Non lo diciamo noi, ma il Prefetto de L’Aquila.

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COMMENTI
ciclismo
21 settembre 2023 09:46 siluro1946
Inutile insistere con il "massaggio cardiaco" al ciclismo professionistico italiano, il paziente è morto. Nessuna colpa, molti colpevoli. Continuiamo a pedalare serenamente, finché ce lo permetteranno.

Gare in Italia
21 settembre 2023 11:18 Vadolento
Concordo con siluro1946, in Italia diventa sempre più difficile gestire il traffico per consentire il passaggio delle gare in tutta sicurezza, a differenza di molti paesi nord europei e non solo, da noi non c'è una vera "passione ciclistica" , per il calcio accettiamo qualsiasi cosa anche vedere gli autogrill e i treni saccheggiati da ultra, mentre il ciclismo su strada è visto da molti solo come una scocciatura.

Polizia
21 settembre 2023 11:37 verita
Se la polizia la paghi ed è in corsa il prefetto autorizza la gara...

Vadolento
21 settembre 2023 11:53 Bicio2702
ha detto bene, con l'esempio calzante ad hoc delle tifoserie calcistiche vandale e aggiungo violente pre, durante e post partita.

Che tristezza
21 settembre 2023 12:11 Nuovofans
Dignità zero purtroppo, mah……..

Come dicevo ieri
21 settembre 2023 12:44 lupin3
La visione socio-politica del ciclismo in Italia é quello di una sparuta minoranza di rompicoxxioni a intasare le strade. Si arriverá alla sua abolizione, perché in un paese dove tutto é politica, autorizarem gare sul proprio territorio non porta voti, anzi ne fa perdere

commenti
21 settembre 2023 13:53 VERGOGNA
a volte... boh... vien da farsi delle domande... questa è da sempre una corsa zoppicante senza nessuna identità e senza nessun seguito.... chi sta dietro a tutto questo mi risulta ha fatto dei mezzi disastri ovunque ha messo le mani... che cacchio c'entra il calcio??

Non fermarsi alle apparenze
21 settembre 2023 14:47 Bullet
Tranne l'ultimo mi trovo d'accordo con tutti i commenti precedenti. Già prima del Giro Donne si parlava di un possibile annullamento e poi fortunatamente è stato svolto ed è stata una bella corsa anche se non gli è stato dato il giusto risalto. Ora lo scenario si ripete e trovo anche lo stesso modo giornalistico di parlarne che anziché puntare il dito dovrebbe chiedersi perché chi organizza corse ad alto livello in Italia abbia questi problemi, o alla fine è solo il più importante in Italia che può organizzare e gli altri o passano la mano o spariscono? Su questo andrebbero fatte delle riflessioni approfondite e non che chi ha difficoltà passa per incapacità o non è all'altezza.

vergogna
21 settembre 2023 16:59 Bicio2702
se leggi il contesto, il calcio è un esempio per far capire quanta bassa importanza dà il sistema politico al ciclismo e quanto sia invece grande l'importanza che si dà agli sport come il calcio che introita vagonate di soldi nonostante i danni che crea, opportunamente glissati...

che figura...
21 settembre 2023 18:54 roger
Questa è davvero una storia incredibile, una pagina terribile per il nostro ciclismo che dimostra quanto spesso l'organizzazione delle corse (in questo caso, la mancanza di organizzazione) sia nelle mani di individui che sarebbe sinceramente meglio se si dedicassero ad altro. Oltre alla totale confusione che ha causato numerosi disagi e danni alle squadre, c'è stata una gestione davvero imbarazzante in tutto questo. In effetti, sembra che Adriano Amici ed Ivano Fanini avessero ragione anni fa quando sollevavano critiche su Argentin, che escludeva tutte le squadre continentali dalla gara perché voleva che fosse un evento prestigioso riservato solo a squadre Professional e World Tour. Quando si ricevono finanziamenti pubblici e politici per organizzare le corse, è una cosa (e Argentin ha ottenuto un'altra medaglia di Campione del Mondo per questo), ma ora che i finanziamenti non ci sono più, organizzare le corse non è più così facile, vero? Almeno avrebbero dovuto avere la decenza di avvisare le squadre, che ora dovrebbero almeno chiedere un risarcimento per i danni subiti!

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