ELLI. «DA FANINI ALLA MAGLIA GIALLA, IL CICLISMO MI HA SEMPRE ENTUSIASMATO»

STORIA | 06/07/2022 | 08:10
di Valter Nieri

Quella del giussanese Alberto Elli è stata una carriera ciclistica senza rimpianti e piena di soddisfazioni. Dall'87 al 2001 quindici anni di professionismo con il successo sfiorato alla Milano-Sanremo del ’97 e il terzo gradino del podio nella Freccia Vallone del ’98, 26 vittorie per un corridore che è stato prevalentemente un gregario di lusso di grandi campioni come Zabel, Ullrich, Argentin e Bugno.
Passò professionista nel 1987 alla Remac-Fanini, dopo vari successi fra i dilettanti fra i quali il Piccolo Giro di Lombardia: il sogno si realizzava grazie ad Ivano Fanini.


Erano i tempi del dualismo Moser-Saronni ed anche Elli fu contagiato da questa rivalità che vedeva in TV ma che poi avrebbe vissuto di persona trovando i due campioni alle corse, conoscendoli personalmente.


«Ero tifoso di Saronni ma una volta conosciuto apprezzai maggiormente il carattere aperto e socievole di Francesco Moser divenendone un grande ammiratore. Che emozione poi trovarmi sul palco a fine corsa Adriano De Zan, il più grande comunicatore di sempre, la voce che con i suoi commenti faceva innamorare gli sportivi al ciclismo. Il mio primo importante podio? Al primo anno da professionista con la Remac Fanini, giunsi secondo nella Coppa Agostoni valevole per il campionato italiano vincendo la volata di un gruppetto ristretto alle spalle di Bruno Leali. I miei primi direttori sportivi negli anni alla Fanini sono stati Franco Gini, Olivano Locatelli e Piero Bini».

Per versatilità e caratteristiche Elli si difendeva su ogni tipo di tracciato, era supportato da un carattere forte e da un motore che non si inceppava nelle corse lunghe ma che dava il meglio di sé nelle brevi corse a tappe. Ecco quindi per lui il successo al Midi Libre, a 2 Giri del Lussemburgo e alla Vuleta di Murcia. Dopo gli anni con Fanini ha corso per Ariostea, GB- MG, Casino, Deutsche Telekom e Index. Un "diesel" capace di portare termine 11 Tour de France dal 90 al 2000 ottenendo il miglior piazzamento con un settimo posto nell'edizione gialla del ’94 vinta da Miguel Indurain davanti a Ugrjumov e Marco Pantani.

«Trovarmi spesso nelle fughe assieme a questi fuoriclasse sono momenti che non potrò mai dimenticare. Non li legherò mai a nessun rimpianto perchè quelle erano le mie dimensioni ed ho ottenuto quanto erano le mie possibilità. Senza nulla togliere agli altri capitani per cui ho lavorato, devo dire che ad impressionarmi di più è stato il tedesco Erik Zabel: un'autentica forza della natura. Un esempio di eleganza e grandezza. Ammiravo la sua caparbietà e meticolosità che riversava negli allenamenti. Sono stato a contatto con tanti campioni, ma nessuno mi ha colpito come Zabel».

Nel 2000 Elli corona il sogno di indossare la maglia gialla e lo fa per 4 tappe: la conquista al termine della quinta tappa, la Vitré-Tours, tenendola fino all'ottava tappa, la  Agen-Dax, che fu vinta da Paolo Bettini, con maglia finita ad Armstrong. «Non dimenticherò mai quei giorni. Il Tour ti dà una popolarità enorme, non soltanto nel vincere una tappa o la classifica finale, ma anche nell'indossare la maglia gialla. Ero consapevole che non l'avrei portata a Parigi ma già indossarla in quattro giorni è stato per me qualcosa di incredibile, soprattutto all'età di 36 anni quando ormai avevo perso ogni speranza di farlo».

Una carriera ciclistica di tutto rispetto per Alberto Elli, segnata dalla maturazione con le squadre di patron Cioli lo portò da Ivano Fanini.
«La squadra di Ivano fu per me una grande opportunità, Fanini è sempre stato un grande motivatore e ha sempre agito nel ciclismo come un padre dei suoi corridori. Lui vuole bene a tutti: a quelli che hanno vinto con la sua maglia e anche a coloro che l'hanno semplicemente indossata. Mi mancano molto gli incontri con lui. Fino a qualche anno fa abitavo fra Liguria e Toscana ed ogni tanto andavo a trovarlo nella sua sede per ricordare i bei momenti vissuti assieme. Ora lavoro e mi sono trasferito a Bellagio e ci vediamo meno di frequente. Faccio l'accompagnatore turistico in bicicletta e molti miei clienti sono del Nord Europa, dove la bicicletta continua ad essere il mezzo preferito dai cittadini. Il ciclismo mi ha insegnato tanto e cercherò sempre di trasmettere le mie esperienze e questi valori».

da La Gazzetta di Lucca a firma di Valter Nieri

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Doppietta della Società Ciclistica Alfredo Binda nella gara per Juniores del Cross della Vigilia di Albiate. Ivan Colombo ha tagliato il traguardo davanti al compagno di squadra Pietro Mantasia. In terza posizione si è classificato Morgan Gilardoni del MTB Giaveno. Nella...


Trionfo internazionale per l’Ale Colnago Team che a Zolder in Belgio nella tappa del Superprestige ha occupato il primo e secondo posto del podio della categoria Donne Junior. Sono arrivate in parata sulla linea bianca del traguardo la trentina Nicole Azzetti (prima classifica) e...


A Natale ciascuno ha le sue tradizioni e speciali e in quella del campione italiano Filippo Conca non possono mancare né la bici nè la famiglia. «A Natale mi alleno sempre, è una tradizione speciale. Alla mattina esco in bici...


Il primo Natale da papà è speciale. Parola di Edoardo Affini, portacolori della Visma-Lease a Bike, che in questa off season si sta godendo una fase intensa e speciale della sua vita. La piccola Celeste è nata ad ottobre e...


Il presidente dell’Uci è preoccupato per i corridori. Vanno troppo forte, troppo veloci. Le biciclette sono sempre più scorrevoli, le bilance troppo frequentate, le applicazioni pronte all’uso a dire quanto hai consumato e quanto hai diritto di integrare. È preoccupato...


Avete voglia di ciclismo anche a Natale? Accendete la tv su su Sky Sport 24 alle 13 del 25 dicembre e godetevi la "prima" del  docufilm «Tadej Pogacar, il campione della gente». Siete a pranzo a quell'ora? Beh, potete guardarlo alle 16.15...


Una grande novità, una bella occasione per godersi una settimana di vacanze attive al sole della Spagna pedalando con grandi campioni. Parliamo de «I Camp Micio Bike» che dall’1 al 7 febbraio 2026 propone una settimana di pedalate in Spagna, per...


Per Wout van Aert sono passati dieci anni dalla conquista del suo primo titolo mondiale a Heusden-Zolder e ieri il belga sembrava pronto per la sua prima vittoria stagionale sullo stesso percorso. Dieci anni dopo, la storia si sarebbe scritta...


Presentato ufficialmente a Kigali, il Tour du Rwanda 2026 bussa alle porte, collocato tradizionalmente ad inizio stagione, dal 22 febbraio al 1° marzo. Eccola, dunque, una recita ciclistica resa speciale dall’eco generata dal mondiale di fine settembre, anche se per...


Avete presente quelle formule che hanno in buona parte dato ossigeno puro al mondo dell’automotive? Perfetto, proprio quelle che vi permettono di ottenere un’auto e pagarla in comode rate con annessi molti servizi per poi decidere se tenerla o cambiarla senza...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024