L'ORA DEL PASTO. FELICE, IL DISOBBEDIENTE

LIBRI | 12/03/2022 | 07:50
di Marco Pastonesi

Gli raccomandarono: nascondersi, mimetizzarsi. Gli ordinarono: aspettare, difendersi. Lui disobbedì: pronti-via, vinse la prima tappa e conquistò la maglia gialla.


Lui era Felice Gimondi. Successe nel 1964, al Tour de l’Avenir, il Tour de France riservato ai dilettanti. Due settimane più tardi, a Parigi, al Parco dei Principi, celebrò il primo grande trionfo di una carriera da disobbediente protagonista, a illuminarla tre Giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta di Spagna, un Mondiale e un Tricolore, le classiche, perfino le Sei Giorni.


Amedeo Santicchia racconta Gimondi in uno dei sette episodi di “E’ successo”, storie di sportivi che hanno realizzato l’impossibile (Cento Autori, 144 pagine, 16 euro), a cura del Collettivo Banfield: Luca Pelosi scrive di basket (“1983-1984, il biennio breve del Bancoroma”), Max Civili di tennis (“Evonne Goolagong, l’aborigena che si prese il tennis”), Diego Marottini di atletica (“John Akii-Bua, una vita da straniero”), Andrea Bacci di pugilato (“Carlos Monzon, pastorale argentina”), Stefano Sassi e Giuseppe Pastore di calcio (“Verona 1985, il titolo degli altri” e “Ranieri, Lineker e la redenzione di Leicester”). “In qualsiasi epoca – scrive Alberto Zaccheroni nella prefazione – ogni disciplina sportiva impone rinunce, sofferenze, spesso solitudine. Si richiede la capacità di confrontarsi con se stessi e con gli altri e trarre il massimo possibile anche da situazioni sfavorevoli”. E “se in quei casi non è successo, il più delle volte non era colpa di chi non ce l’ha fatta”.

Ma Gimondi ce l’ha fatta. Santicchia ricorda il Tour de l’Avenir 1964, ma anche il Giro d’Italia 1965 e il Tour de France 1965. Quel Giro lo cominciò da neoprofessionista e lo concluse al terzo posto. Quel Tour lo affrontò da luogotenente di Vittorio Adorni, che aveva appena vinto il Giro, e lo terminò da vincitore. In un solo anno, quel ragazzotto bergamasco della Val Brembana era diventato l’erede di Fausto Coppi: per il talento e la classe, per la resistenza e la regolarità, per la tenacia e l’orgoglio, anche per quell’egoismo indispensabile per primeggiare.

Santicchia sostiene che Gimondi, al Tour 1965, abbia partecipato non per sostituire all’ultimo momento il gregario Bruno Fantinato, ma per un’intuizione del direttore sportivo Luciano Pezzi. “In fin dei conti – Pezzi dice a Gimondi nella ricostruzione di Santicchia – ti fai un po’ di esperienza, dai una mano ad Adorni e conosci qualche corridore nella pancia del gruppo. Tutto fieno in cascina che ti ritroverai al momento opportuno”. Il primo momento opportuno è nella tappa del Ventoux, quando Felice salvò la maglia gialla, il secondo nella cronometro di Mont le Revard, quando vinse e incrementò il vantaggio su Raymond Poulidor, l’eterno secondo dietro a Jacques Anquetil e, stavolta, anche a quel campione che i francesi avrebbero imparato a chiamare Gimondì.

Sono passati quasi tre anni da quando Gimondi ha svoltato, per sempre, l’angolo. Chiedetelo anche a Eddy Merckx: come noi, come tutti, pure il Cannibale confesserà di sentirsi più solo.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Parte con il piede giusto l'avventura azzurra ai Mondiali Pista di Santiago del Cile: le prime a scendere in gara sono state le ragazze del quartetto dell'inseguimento a squadre che hanno chiuso la loro prova facendo segnare...


La UAE Team Emirates-XRG era convinta di aver chiuso la sua stagione con il record di 95 vittorie, invece il bottino potrebbe ulteriormente arricchirsi all’improvviso. È decisione di qualche giorno fa, infatti, che Isaac Del Toro sarà al via dei...


Dopo tre annate di crescita all’interno della Israel Cycling Academy, nel 2026 Pau Martí farà finalmente il salto tra i professionisti nella rinnovata squadra che si sta assemblando sulle fondamenta della Israel Premier Tech, che non sarà più israeliana. Valenciano,...


Pioggia di rinnovi in casa Movistar in vista della prossima stagione e di quelle successive. In un’annata sicuramente non memorabile, uno degli uomini più in vista è stato il venezuelano Orluis Aular, al quale la formazione spagnola ha offerto un...


Un nuovo tassello si aggiunge alla squadra MBH Bank Ballan CSB Colpack: nel roster 2026 ci sarà anche Diego Bracalente. Lo scalatore marchigiano, nato il 6 dicembre 2004 e alto 1, 71 m, ha infatti raggiunto un’intesa con la formazione guidata da Antonio Bevilacqua,  Gábor Deák e...


I ragazzi di Partington.cc, capitanati dal fondatore Jon Partington,  hanno una sola ambizione, ovvero quella di rivoluzionare il mondo delle ruote da ciclismo. Dalle volontà alle azioni il passo è breve, breve tanto quanto lo è stato il passaggio da un garage nel...


Scatta oggi al Velódromo Peñalolén di Santiago del Cile l’edizione 2025 dei Campionati del Mondo di ciclismo su pista con le qualifiche delle prove a squadre. Unico titolo individuale assegnato sarà quello dello scratch femminile, specialità che vedrà al via,...


La Serbia gli ha regalato le ultime soddisfazioni di una esaltante stagione e adesso Lorenzo Cataldo è in attesa di una chiamata da parte di qualche club professionistico. "Ci spero fin da quando ero ragazzino, è il sogno di ogni...


«La passione non muore mai, si evolve». È questa la frase con cui Stefano Giuliani qualche settimana fa ha voluto chiudere un lungo messaggio postato sui suoi social ed è con queste stesse parole che vogliamo iniziare a raccontarvi la...


Lo abbiamo ricordato sempre, forse noi per primi, quantunque non siamo questi dell’affetto i primati da sventolare, an­che su queste pa­gine, Car­mine Saponetti, il ciclista di Vigne di Sessa Au­runca, e la sua storia. Già, per restituire alla luce quella...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024