
Il presidente della FCI Renato Di Rocco ha definito Il Giro d'Italia Under 23 “la corsa di Cassani”, proprio per il grande impegno che il tecnico di Faenza ha messo per rispolverare questa grande vetrina per il ciclismo e il territorio italiani. Delle 29 squadre partecipanti, 13 saranno straniere, provenienti da 10 paesi diversi, a conferma di quanto, a livello giovanile, questa corsa abbia ormai una fama mondiale.
«Insieme al Tour de l’Avenir è la corsa più importante al mondo – spiega Cassani a tuttobiciweb –. Avere una gara del genere nel nostro territorio non può fare altro che alzare il livello del nostro movimento. In questi ultimi anni abbiamo un po’ faticato in termini di risultati, anche perché ormai arrivando i migliori under 23 del mondo, ma un italiano è sempre riuscito ad entrare nei primi 10 della generale. A livello dilettantistico non eravamo più abituati alle corse a tappe, e tolto il Giro della Valle d’Aosta non c’era nulla. Questo era un grosso handicap, perché le squadre italiane, pur essendo super organizzate e preparate, non avevano la possibilità di andare all’estero. Con questa corsa potranno preparare i ragazzi ad affrontare una corsa top a livello internazionale e, di conseguenza, provare ad alzare il livello».
Se l’Emilia-Romagna è la trascinatrice del movimento italiano, è ovviamente perché c’è anche il suo zampino: «È una Regione che punta molto sul turismo sportivo, c’è tanta voglia di ciclismo, le strade sono poco trafficate e vogliamo che cresca il turismo. Il ciclismo è un ottimo mezzo per farlo».