Cancellara: avevo tanta rabbia per quel che succede in Francia

| 08/03/2008 | 00:00
Fabian Cancellara, l'eroe dell'Eroica, è protagonista anche nel dopo gara raccontando sia la corsa che i suoi stati d'animo. «Nei giorni scorsi non ero stato molto bene perché tutta la mia famiglia è un po' raffreddata, quindi mi sono sorpreso di come sono riuscito a correre oggi. Questa è una corsa emozionante, che devi vivere sempre nelle prime posizioni e averla vinta mi dà grande soddisfazione». Come procederà ora la tua stagione? «Innanzitutto con la Tirreno - Adriatico e la Sanremo. Far classifica nella prima? Difficile, ma vedremo come si svilupperà la corsa. Vincere la seconda? È vero che sono bravo in discesa, ma mi sembra che ci sia tanta gente che pedala già forte. I miei obiettivi principali restano comunque Fiandre, Roubaix e crono olimpica, per preparare la quale farò il Tour. Il Giro? Mi spiace non farlo, perché passa vicino al paese dei miei genitori, ma devo fare delle sceltee...». Poi il campione svizzero ha cominciato a parlare della diatriba fra Uci e Aso: «Oggi ho vinto spinto da una rabbia incredibile per quello che sta succedendo in Francia. Io e tutti i miei colleghi vogliamo correre in bici per passione e perché è il nostro lavoro, invece... Uci e Aso sono impegnate a difendere ognuna i propri interessi, ma noi corridori siamo presi in mezzo. E questo accade proprio in un momento in cui molte squadre sono alla ricerca di un nuovo sponsor o devono rinnovare i contratti in essere, quanto succede non è propriamente l'ideale e il futuro è sempre più incerto». Parteggi per l'Uci o la Aso? «Personalmente non parteggio per nessuno, vorrei solo fare serenmeente il mio mestiere. Ma in un'azienda, quando i risultati ottenuti non sono all'altezza della situazione, si mettono in discussione i manager. E non mi sembra che l'Uci negli ultimi anni di risultati ne abbia raggiunti molti...».
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