POZZOVIVO: «PUNTO ALLA TAPPA DELLO JAFFERAU»

PROFESSIONISTI | 03/05/2018 | 14:39
Domenico Pozzovivo è il capitano della Bahrain Merida in assenza di Vincenzo Nibali. L’esperto scalatore lucano è uno degli outsider da tenere sott’occhio per la classifica generale.

Anche senza il suo corridore più celebre, la Bahrain Merida si presenta con una squadra competitiva al via del Giro d’Italia 2018, come spiegato dal DS Volpi («Non siamo i più forti, ma non siamo venuti a fare le comparse»), con Bonifazio per le volate. Visconti per le tappe, Mohoric per farlo crescere e appunto Pozzovivo per una buona posizione in classifica.

Domenico, sei capitano in sostituzione di Nibali, fino a dove pensi di poterti spingere?
«Mi sono allenato duramente in altura e le sensazioni sono buone. Dopo la Liegi sono andato molto bene al Tour of the Alps e il morale ora è alto. Il percorso del Giro d’Italia mi piace molto e la squadra è forte e mi supporterà al meglio».

Hai puntato a una tappa in particolare?
«Difficile scegliere, forse quella dello Jafferau perché è una frazione con altitudini importanti e salite piuttosto lunghe, che si adattano meglio a me».

Domani quanto hai preventivato di perdere?
«Da specialisti del calibro di Froome e Dumoulin penso si possa perdere sui 40 secondi molto facilmente su una crono del genere. Il percorso sulla carta l’ho visto, ma non ci ho ancora pedalato, dunque è difficile dare un range preciso».

Sei appassionato di storia, nella terza tappa è sulla via delle Spezie, hai approfondito a proposito?
«È la prima volta in questo paese per me, sarà tutto nuovo, ma durante la corsa sarà difficile guardarsi intorno. Magari lo potrò fare nei momenti in cui il ritmo non sarà troppo alto. Non ho avuto modo di visitare la città vecchia perché siamo sempre impegnati tra allenamenti, massaggi e conferenze stampa, ma sono molto curioso di questo paese».

Qui è molto caldo, cosa ti aspetti da queste tre tappe?
«Questa è una partenza diversa dalle altre volte, in Italia a maggio è difficile arrivare oltre i 30, qui arriviamo quasi a 40 e in tappe molto lunghe come quella di domenica potrebbe rendere il tutto più difficile, dovremo stare attenti e idratarci a dovere. La temperatura sarà sì importante, ma non sarà fondamentale».

Secondo te queste partenze dall’estero sono un peso o un’opportunità per i corridori?
«La vedo più come un’opportunità, il ciclismo è sempre più globale e ci porta a aprire sempre più i confini. Noi corridori ci adattiamo piuttosto facilmente. A me piace il caldo quindi la preferisco ad altre partenze all’estero come ad esempio dall’Olanda».

Com’è il rapporto con Vincenzo?
«Con Vincenzo condividiamo piccoli segreti e consigli ora che siamo compagni e non più avversari. Alla Tirreno, ad esempio, è stata una bella occasione correre con lui. Inoltre, pedalando insieme in MTB o con la bici da corsa mi ha aiutato molto a migliorare sia in discesa sia nella posizione in gruppo».

Da Gerusalemme, Diego Barbera
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