Michele Scarponi rischia di non correre il Giro

| 02/05/2007 | 00:00
Appena uscito dall'udienza presso la procura antidoping del Coni Michele Scarponi ha incontrato la moglie Anna, la quale gli ha posto una domanda secca: «e il Giro?». Michele Scarponi non ha neanche risposto ma ha scosso pesantemente il capo. Giro quindi a forte rischio per lo scalatore marchigiano della Acqua & Sapone, coinvolto nella riapertura delle indagini sull'operazione Puerto della polizia spagnola. Negli incartamenti dell'inchiesta è citato un corridore con il soprannome di 'Zapatero' e questo soprannome sarebbe riconducibile a Scarponi. Secondo il legale del corridore, l'avvocato Paolo Viviani «non ci sono accuse nuove ma solo quelle già lette in questi ultimi mesi». Eppure la stessa difesa ha chiesto è ottenuto la data dell'8 maggio per presentare una memoria difensiva da consegnare al capo della procura antidoping Ettore Torri: questa fretta è dovuta al fatto che dopo pochi giorni inizia il Giro d'Italia e già dal 9-10 maggio la carovana del Giro d'Italia si concentrerà in Sardegna per il via annunciato. Poca voglia di parlare da parte del corridore, musi lunghi nel suo clan e una frase sibillina da parte del suo manager: Palmiro Masciarelli: «se non è deferito non posso fermarlo, come faccio a sospenderlo?». Ed è proprio quello che è probabile che accada anche se il difensore del corridore si aspetta un verdetto diverso. «Io sono tranquillo - è comunque la posizione del corridore riferita dal suo clan - ma non voglio essere di imbarazzo per nessuno. Sono ancora giovane quello che conta è uscire il prima possibile da questa storia e ripartire». Luca Prosperi per l'Ansa

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