L'ORA DEL PASTO. LA BICI DI EINSTEIN

STORIA | 01/09/2017 | 07:22
Sosteneva che le persone fossero come le biciclette: capaci di mantenere l’equilibrio soltanto con il movimento.
Albert Einstein: quello con i capelli arruffati e la lingua di fuori, la giacca troppo larga e i pantaloni troppo corti, che non si riconosceva alcun talento se non la curiosità, che si attribuiva solo la cocciutaggine di un mulo e il fiuto di un segugio, che non si preoccupava mai del futuro perché sapeva che arrivava fin troppo presto, ma che nel futuro abitava prima di tutti, perché fu lui a elaborare il principio della relatività. Cioè: la grandezza dipende dallo spazio in cui è misurata. E questa teoria, ripeteva, “mi è venuta in mente mentre andavo in bicicletta”
.
Basterebbe questo per fare di “Einstein e l’arte di andare in bicicletta” (Totem, 156 pagine, 9,90 euro) il proprio vangelo quotidiano: una pagina da leggere ogni mattina, dopo avere guardato il cielo, prima di avere bevuto un caffè. Il saggio dell’australiano Ben Irvine, scrittore e blogger, attivista e ricercatore universitario in Storia e Filosofia della scienza, comincia da Einstein e risale alla storia della bicicletta e al mondo del ciclismo per spiegare il concetto e la pratica della “mindfulness”, la consapevolezza di sé, che - tanto per cominciare - ci aiuta, se non a essere felici, almeno a non essere infelici.

Einstein era un ebreo e un ribelle, “un socialista che lottava per le libertà”, “un solitario innamorato dell’umanità”, “un agnostico che vedeva la mano di Dio nell’universo”, e grazie anche al pedalare riuscì a trovare l’equilibrio fra locale e globale, individuale e sociale, creativo e pratico. Da piccolo costruiva castelli di carte alti 14 piani. Quando nacque la sorellina Maria, la osservò, poi commentò: “Graziosa. Ma dove sono le sue ruote?”. Da neolaureato, trovò un impiego all’Ufficio brevetti, e lui stesso si dedicò a qualche invenzione: un frigorifero silenzioso, giocattoli costruiti con scatole di fiammiferi e spago. C’è una foto che lo ritrae mentre pedala in un cortile: spettinato, solare, sorridente. Felice.

La bicicletta, scrive Irvine, è “la macchina magica capace di fondere meditazione e movimento, curiosità e velocità, ‘mindfulness’ e manubrio”. Non solo: “Bastano poche settimane di giri in bicicletta per accedere a un grado di consapevolezza che ai monaci buddisti richiede decenni di abnegazione, e che il grande Einstein mise in pratica senza sforzo: una vita meditativa”. E ancora: “Non c’è da stupirsi che la bicicletta sia spesso definita la migliore invenzione della storia”. Così: “Come la bici può trarre il meglio da una persona, allo stesso modo la ‘mindfulness’ trae il meglio dalla bici”.

Irvine, che abita a Londra e si occupa anche dei londinesi in bicicletta nel progetto London Cycle Map Campaign, ne è convinto: “In bicicletta recuperiamo il nostro equilibrio, imparando a non eccedere a destra o a sinistra, in avanti o indietro. Ma soprattutto ritroviamo la felicità, godendo appieno i benefici di una filosofia organica e integrata. Sperimentiamo la magica gioia della curiosità”. Ecco: “Andando in bici scopriamo ciò che Einstein ha saputo fino alla fine: qualunque cosa la vita abbia in serbo per noi, va tutto bene”. E se non è proprio così, è comunque bello immaginarlo.

 Marco Pastonesi
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nel finale della settima tappa del Giro d’Italia Women, sulle temute rampe del Monte Nerone, abbiamo visto tante cose: il magnifico attacco di Elisa Longo Borghini e Silvia Persico, la rimonta che ha permesso a Sarah Gigante di conquistare la...


Come nell’unica altra corsa a tappe cinese di categoria .Pro fin qui disputata (il Tour of Hainan), anche al Tour of Magnificent Qinghai l’ultima tappa ha arriso ad Alexander Salby. Sul traguardo di Xihaizhen, lo sprinter danese della Li...


Quella di ieri a Laval Espace Mayenne, è stata la vittoria perfetta per Jonathan Milan, perché è arrivata grazie ad una squadra che ha lavorato tutto il giorno per lui. Il friulano sapeva che si il successo fosse arrivato, non...


La rivalità nella storia del ciclismo si è spesso spenta grazie al passaggio di una borraccia in corsa. Ci tornano subito alla mente le immagini di Coppi e Bartali e di quel Tour de France del 1952 e quel gesto...


Se qualcuno pensava che il Monte Nerone potesse chiudere veramente i giochi deve assolutamente ricredersi perché la tappa finale - la Forlì-Imola di 134 km - con l’arrivo nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari è tutt’altro che banale. per seguire il...


Una corsa che si conclude sulla «avenue Cavendish» come può finire se non allo sprint? La Chinon-Chateauroux di 174, 1 km presenta un profilo mosso ma non impegnativo. per seguire la cronaca diretta dell'intera tappa a partire dalle 13.10 CLICCA...


Si chiude nel segno di Alexander Salby ed Henok Mulubrhan il Tour of Magnificent Qinghai 2025. Il velocista danese della Li Ning Star, già a segno nella terza tappa, ha infatti concesso il bis imponendosi allo sprint anche sul traguardo...


Matteo Fabbro era sparito dai radar a fine 2024. Dopo un’annata non particolarmente brillante anche a causa di alcune problematiche fisiche che hanno inciso sulla sua resa agonistica, il corridore friulano non aveva trovato nessuno che volesse investire su...


Jonathan Milan è stato multato e penalizzato dopo la vittoria nell'ottava tappa del Tour de France 2025, la Saint Meen Le Grand-Laval di 17, 4 km. Il velocista della Lidl-Trek, durante la volata poi vinta, avrebbe ostruito un avversario, motivo che...


Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla ottava tappa del Tour de France. 8: UN NUOVO VINCITOREJonathan Milan, un debuttante al Tour de France, ha impiegato 8 tappe per alzare le braccia per la prima volta. L'italiano ha...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024