Secondo me non abbiamo mandato abbastanza a quel paese, comunque non in un paese abbastanza remoto, il signor presidente dell’Uci, suo francesismo David Lappartient. Questo mese di Giro d’Italia mi sembra occasione ideale e imperdibile per saldare il deficit, almeno da parte mia. Gustandomi la mia adorata corsa rosa, lo mando amabilmente al diavolo con passione ancora più focosa.
Non è il solito sbocco che ormai prende chiunque contro qualunque forma di potere e di carica istituzionale. A prescindere. Da questo punto di vista, confesso che questo nuovo presidente non mi sembrava nemmeno male. Poi è arrivata la sua uscita, la sua ideona geniale, e allora su questa circostanza specifica mi si è chiusa la vena. Parlo naturalmente dell’intenzione, peraltro tutto fuorchè nuova, di accorciare Giro e Vuelta.
Non sto neppure a prendere in considerazione tutto il contorno che il Monsieur mette sul vassoio della portata, quella serie di motivi e di vantaggi che inducono a scendere di una settimana nel programma di queste due storiche corse. Proprio non me ne può importare di meno, dei vantaggi e delle virtù di questa scelta. Anche perché non mi convincono. Neanche le vedo. Non ho bisogno di essere convinto. Tra le poche certezze che mi restano, una delle prime è questa: con tutto quello che c’è da fare, da cambiare, da migliorare, proprio non esiste motivo di mettere mano alle poche cose che funzionano. Vale in politica, vale in casa mia, vale sempre. Tanto più vale davanti al mito intangibile dei grandi giri, parlando di sport.
Il problema è che qui ormai chiunque si sente in diritto di dare un segno della propria esistenza, della propria presenza, della propria vanità. L’ultimo che arriva si sveglia una mattina e spara la sua linea programmatica. Mi vengono in mente quei genialoidi che un giorno ci spiegarono, con tanto di uffici marketing messi alla frusta, di come fosse ormai da vecchi deficienti tenere ancora la Sanremo di sabato. Come si fa a non vedere questo anacronismo, ci spiegarono dall’alto in basso. Come si fa a continuare pervicacemente in questo vecchiume. Basta, entriamo nella modernità: Sanremo di domenica. Non starò qui adesso a infierire sull’amato pubblico ricordando com’è finita la storia. Resta il fatto che la Sanremo è di nuovo al sabato e ci sta benone, sempre più bella e sempre più prestigiosa.
Questa di Giro e Vuelta ristretti, come il caffè, come il bucato sbagliato, è uguale: ogni tre per due salta su un tizio che ti spiega quanto siano anacronistiche tre settimane, quanto sia più salutare e avvincente la corsa a tappe mignon, come se non esistessero già la Tirreno, la Parigi-Nizza, il Delfinato per appagare queste smanie di sintesi. Poche chiacchiere: considero la lunga narrazione dei grandi giri di vitale importanza per il ciclismo. Non per il suo passato: per il suo futuro. Se lo spettacolo della bici ha ancora un senso, questo senso va cercato nella fatica e nell’epica, uniche e inimitabili. Opinione personale: il giorno che aboliamo la fatica con le bici elettriche, con i giri corti, con le tappe brevi, con le salite ridotte, con le gare annullate per il caldo o per il freddo, il ciclismo fa la fine dei pantaloni sotto l’ombelico: muore come una moda insulsa. Se fosse per me, io il Giro lo allungherei a un mese. A due mesi. Non lo farei finire mai. È una battuta, ma per dire che non mi stufa mai, che quando finisce mi prende una malinconia dannata. Per tre giorni mi sento disadattato come un orfano.
Lunga vita ai lunghi giri, altro che accorciare. E al signor presidente consiglio vivamente di dedicarsi e di spendersi verso cause più urgenti. Questa, che ha molto l’aria di voler rendere il Tour ancora più unico e più inarrivabile, se la tenga per una seconda vita. E magari neppure per quella. Se il Giro e la Vuelta così come sono da un secolo non gli vanno più bene, provi con il golf. O con l’ippica, che mi sembra il suo ambiente.
Nuovo arrivo in casa del Team Picnic PostNL: il giovane francese Alexy Faure-Prost ha infatti firmato un contratto annuale per correre nella formazione olandese. Faure-Prost è approdato alla categoria Under 23 nel 2023, disputando una stagione eccezionale. A suo agio...
La NSN Cycling Team ha presentato la maglia che i suoi corridori indosseranno nella prossima stagione. Si tratta, si legge nel messaggio social che accompagna il filmato che vi proponiamo, di una maglia ispirata alla città natale di NSN, Barcellona....
Per la prima volta nella storia, donne e uomini affronteranno la Parigi-Roubaix nella stessa giornata: l'appuntamento è fissato per domenica 12 aprile 2026. E saranno gli uomini a gareggiare per primi seguiti dalle donne, come già accade per esempio al...
Lo sappiamo bene, il freddo può diventare insopportabile ma pedalare all’aperto offre ancora troppi benefici! Se cercate qualcosa di veramente clamoroso per trovare un prezioso equilibrio termico quando le temperature precipitano sono certo che l’intimo Bullet Proof di Q36.5 possa decisamente farvi svoltare. ...
Il territorio della provincia campana di Caserta, in tema ciclistico, è terra di viva passione per le due ruote che, nel tempo, si manifesta in molteplici forme. E, in questo quadro, s’inserisce, in primo piano, la città di Maddaloni dove...
L’economia del ciclismo sta cambiando rapidamente e a farne le spese sono le squadre, che sempre più spesso si trovano in difficoltà a causa della mancanza di sponsor. Tom Van Damme, presidente della Federazione Ciclistica belga, in una conferenza stampa...
È un appuntamento con la tradizione, con la voglia di far festa e soprattutto con il desiderio di fare del bene: la Pedalata dei Babbi Natale 2025 si svolgerà a Roma domenica 21 dicembre 2025, partendo alle 9 dal Colosseo per un...
Un bel sole e una temperatura gradevole per il periodo hanno accolto i più di 300 ciclocrossisti provenienti da tutta Italia (Sardegna inclusa) impegnati nella 4ª edizione del Ciclocross del Tergola, organizzato dalla Sc Vigonza Barbariga a Cadoneghe (PD), tappa...
Il Trofeo Cittadella dello Sport organizzato dalla Asd Montignoso Ciclismo ha festeggiato il decennale con un’edizione che ha visto impegnati circa 90 concorrenti. Tre le partenze della manifestazione con successi assoluti nella prima gara dello junior Fabrizio Matacera, dell’under...
La data di nascita è quella del 1894 quindi il prossimo anno saranno 132 anni di vita e di attività per la Ciclisti Mobilieri Ponsacco che nonostante anche alcuni momenti non facili non molla. Merito del suo presidente Franco Fagnani...