Gatti & Misfatti
No Froome

di Cristiano Gatti

Ormai si rischia di di­ventare ossessivo-com­pulsivi, ma la col­pa è tutta dei regolamenti (cervellotici, fumosi, macchinosi, sgangherati). Resta il fatto che il giallo Froome, in questo caso non aggettivo ma sostantivo, tiene continuamente banco e rischia di te­ner­lo ancora per una cifra di settimane, con largo spiegamento di cavilli e di cavillosi.

Anch’io invischiato fi­no al collo in questa vi­cenda, non per even­­tuali complicità ma per puro dovere d’osservatore e di tifoso, vorrei portarmi avanti con il lavoro e porre da subito una questione italianamente fondamentale. Questa. Par­ten­do dal presupposto infame, che tutti vediamo come il pe­peroncino negli occhi, di un Froome ancora in ballo a lun­go, come dovrebbe comportarsi il Giro d’Italia?

Per copiosa esperienza personale, tutti noi conosciamo già le ri­sposte del caso. Gli impassibili a termini di regolamento dicono apertamente che chi non è squalificato può correre, dunque se Froome non è squalificato corre il Giro. Poi però ci siamo anche noi, un’umanità diciamo così più dubbiosa e più fragile, che va an­che sulle sfumature e sui dettagli, perché la vita non è mai nera o bianca, preferendo so­litamente piazzarsi nel mezzo. E a noi che guardiamo anche al resto, non solo ai regolamenti, rode parecchio l’idea che comunque Froome venga al Giro senza una chiarezza totale sulla sua escursione smo­data nell’impalpabile mondo del Puff.

Non serve certo il Gatti per ricordare al mon­do del ciclismo il precedente di Contador, che cor­se il Giro, vinse il Giro, poi perse il Giro perché risultato colpevole. Ci è bastata una vol­ta, quella palude di non detto e non fatto. Ci è bastato quel non Giro, per pensare sul serio di ricamarcene un altro. Per cui, non esito a pren­dere posizione: se Froo­me fosse ancora a mezza strada, tra presunzione di innocenza e colpevolezza conclamata, tra assoluzione e squalifica, in ogni caso non dovrà venire. Sarà il numero uno, sarà pure lo special guest della compagnia, ma la sua presenza è comunque sgradita. Il Giro deve tagliarlo.
Vorrei essere chiaro fi­no alla pedanteria: non è una condanna preventiva, Froome ha tutto il diritto di combattere la sua battaglia scientifico-legale di­spiegando ingenti capitali, branchi di avvocati e legioni di scienziati, ma per noi italiani resta uno che ha sforato (di moltissimo) i limiti consentiti, molto più dei nostri Petacchi e Ulissi (giustamente crocefissi), e non c’è battaglia legale sul filo dell’acrobazia me­dica che ci faccia cambiare idea. Se il Giro ha la possibilità di lasciarlo a casa, deve lasciarlo a casa. E se i dirigenti rosa non ne vogliono fare una questione morale, possono tranquillamente farne una di pura convenienza.

Chiedo pubblicamente: un Giro così bello e così particolare, così carico di significati ideali (ve­di Gerusalemme, vedi Bartali, vedi il Belice e vedi tutta la poesia abbinata alla gara sportiva), un Giro così davvero può portarsi in Giro un favorito così, così sospetto, così di­scusso, così “bruciato”? Dav­ve­ro il Giro preferisce avere al via e portare tra la gente questa star a tutti i costi, an­che al costo di suscitare ogni giorno, in ogni borgata, i ma-se-però scontati e inevitabili, con discussioni lugubri che sovrasterebbero la bellezza della corsa e i suoi temi più alti?

Io non ho dubbi: di Giri con la nuvola nera sopra la testa, in libertà vigilata, sotto scacco, ne ho già visti troppi. Personalmente non ho voglia di passare anche il me­se di maggio a parlare o a sparlare di Froome. In certi momenti, meglio una bella amputazione. Sarebbe un Gi­ro senza mattatore, senza su­per­vip, ma sarebbe un Giro trasparente, libero, leggero. E comunque chiuderei con una domandina: siamo sicuri che Froome, dopo la cura da ca­vallo di Ventolin, dopo la mes­sinscena del suo sì sapendo d’essere sotto processo, sia ancora un ospite d’onore?
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Lucinda Brand ha vinto la seconda manche della Coppa del Mondo di Ciclocross donne elite che si è svolta a Dublino, in Irlanda. La campionessa olandese della Baloise Trek Lions ha fatto la differenza a metà gara quando con decisione...


Si è conclusa con una seconda giornata altrettanto spettacolare la due giorni di ciclocross ospitata al Vittoria Park di Brembate con il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. Le prove internazionali hanno fatto da epilogo all’evento e hanno regalato grandi...


Una promettente top dieci per i due azzurri Giorgia Pellizotti e Mattia Agostinacchio nella prima prova della Coppa del Mondo di Ciclocross per juniores che oggi è andata in scena a Dublino, in Irlanda. La figlia d'arte Pellizotti (SS Sanfiorese9...


Un momento di festa, ma anche di profonda riflessione. Il Comitato Trentino della Federciclismo ha chiamato a raccolta società e atleti al palazzetto dello sport di Andalo, dove hanno sfilato le eccellenze di un movimento che, anche nel 2024, ha...


Un altro nuovo presidente provinciale per il ciclismo toscano. Lo hanno eletto le società della Provincia di Pisa, nel corso dell’assemblea svoltasi questa mattina all’Hotel Euro di Cascina, presente in rappresentanza del Comitato Regionale Toscana, il consigliere Federico Micheli. Si...


È stato anche campione del mondo juniores, uno dei ragazzi più promettenti della sua generazione, che non ha però mantenuto le promesse di una primavera che si è fatta subito inverno. Questa notte a Pomigliano d'Arco è stato trovato nella...


Quando, nel corso della Notte degli Oscar tuttoBICI, Mauro Gianetti e Brent Copeland hanno parlato delle loro strutture spiegando che coinvolgono circa 200 persone, dalla sala si è levato un brusio tra il sorpreso e l'incredulo. Eppure questi sono i...


Si è tenuto ieri al Sullivan Ristorante & Hotel di Ponte San Marco nel Bresciano l’annuale convegno dell’ADISPRO (Associazione Italiana Direttori Sportivi Professionisti). Importante appuntamento quello dei direttori sportivi, oltre 90 i presenti, chiamati anche all’elezione del presidente e del...


Un gradito ritorno per rilanciare insieme l'attività. Il 2025 sarà all'insegna del Team Biesse Carrera Premac, società bresciana che accoglie il ritorno da co-sponsor di Premac, azienda del territorio guidata da Angelo Tonoli che torna a braccetto con il sodalizio...


Dopo due anni di squalifica per uso involontario di metabolita di letrozolo, Toon Aerts a ottobre è tornato sulla sua bici da ciclocross: con un po’ di amarezza, il belga ha spiegato come il ciclocross sia cambiato in questi ultimi...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024