Rapporti&Relazioni
Anzi...

di Gian Paolo Ormezzano

La ripresa della bicicletta, nelle città, impressionante anche alla semplice vista, c’è e appunto si vede, ma bisogna fare attenzione a non con­fon­derla con la ripresa del ciclismo agonistico. Anzi.
Dire, scrivere “anzi” (per poco non ci scappava un “dire, anzi scrivere anzi”, con sgradevole ri­petizione di un avverbiuccio), può significare estendere ma an­che limitare. Esempi sparsi: “uno, anzi due”, nel primo caso riferendoci indifferentemente a ipotesi filosofiche o a tubetti di pasta di acciughe. “Tre, anzi me­no, due ed è già tanto”, nel secondo caso. C’è anche un “anzi” ironico, assai usato nei titoloni dei giornali. Tipo, su due righe anzi (anziii) due rigoni in testata: “Il presidente della repubblica - è d’accordo, anzi no”.

Punteggiatura contestabile, c’è chi la usa diversamente, sfruttando il pun­to o riesumando il pun­to e virgola. Per dire meglio e di più sul palleggio delle interpunzioni sug­geriamo il sublime Totò, che aveva anticipato tutto e tutti noi: vedasi in film la scena della lettera che lui invia, in combutta con Peppino, alla malafemmina che sta corrompendo un suo fa­miglio giovane e smanioso. Il massimo del comico italiano, per­sin me­glio di certi passaggi di un filmaccione storico con Et­to­re Man­ni nella parte del legionario di Roma capace di recepire con emo-comozione e comunque senza crepare dal ridere l’augurio – per chi scrive un climax di risate - di una pulzella innamorata. “Che la notte ti sia dolce, Mar­co Valerio”.
Ma torniamo in sella, e non per pedalate divagatorie, anzi… Ci so­no sempre più pedalatori sulle nostre strade cittadine, ed è chiaro che la bicicletta viene sempre più vista come mezzo alternativo di spostamento. Alternativo alla motorizzazione, chiaro. Ma in­tanto ci sono sempre più biciclette con “pedalata assistita”, mo­do elegante per non dire che hanno qualcosa di simile ad un motore, sia pure ad alimentazione elettrica. Poi biciclette concepite per la domenica in campagna e in montagna, robuste, da soprassalti. E biciclette per salite difficilissime, più che impervie, con rapporti da montagna himalaiana, si mulinano freneticamente le gambe e si sale pianissimo, a (non) velocità di caduta. Buffe ma utili. E ci sono pure robuste biciclette da viaggio, con sacche ai lati e anzi (anzi!!!) sacche do­vunque si possa appendere una sacca, con bandiera del paese del cicloviaggiatore issata in qualche modo, e via pedalando, stato do­po stato, sperando di trovare un pasto, un tetto, persino un letto e meglio se da piacevolmente condividere.

Per dire insomma che sia­mo pieni, strapieni, farciti nella vita quotidiana di ciclismo assortito, diremmo anzi (toh) di vario biciclettismo per omaggiare il mercato che è il pa­drone vero di tutti noi, e che le prospettive sono di essere sempre più posseduti dalla bicicletta, sempre più biciclettosi (il neologismo è nell’aria futura), visto che si sa ormai di temperatura globale in aumento, dunque di clima sempre più dolce e di sole o solicello sempre più invitanti alla pedalata allegra o alla sudata rigeneratrice. Il tutto però non vuol dire più ciclismo agonistico. Anzi (tiè).

Vuol dire meno ciclismo agonistico. Essì, non dice niente il fatto che mai l’Italia è stata così motorizzata, spesso unica nazione a incrementare nelle statistiche commerciali del mese il parco delle sue quattro ruote, mentre altri paesi im­portanti magari offrono e soffrono crisi varie, mai si è parlato co­sì tanto chez nous di auto nuove e di industria dell’auto in fiore, di mondializzazione transnazionale all’italiana di marche importanti di produzione di veicoli, mai c’è stato un papa di questa religione del progresso bravo co­me Marchionne, tanto per far nomi, eppure non c’è ombra o anche soltanto straccio di pilota italiano nel grande automobilismo sportivo intitolato alla For­mu­la 1 nonché storicamente alla Ferrari “de noantri”?
Naturalmente non conosciamo il perché, se lo conoscessimo scriveremmo un articolo di constatazione, spiegazione e professionale compiacimento per il nostro sapere e si capisce per la bella realtà. E invece dobbiamo fare finta che il ciclismo agonistico sia entrato nel classico antico le­targo - letargo invernale di un inverno che non c’è più -, letargo diciamo atletico perché pochi pe­dalano agonisticamente, or­mai, intanto che moltissimi pe­dalano semplicemente perché sì, moda o ecologia o chissaccosa.

Letargo invernale per noi, non per il tanto altro mondo che organizza ga­re, segue gare, legge ordini di ar­rivo di gare in cui ci sono anche italiani che è già tanto se riescono a rubare al calcio tre righine sui giornali nostri d’Italia.
Un’Italia pervasa dalla siccità, o dall’indifferenza che asciuga anzi (...) fa aridi più della siccità, un’Italia dove fra poco mancherà, per poca acqua, anche il fango per il ciclocross, che un tempo almeno d’inverno aveva un po’ di spazio cartaceo. Il tutto mentre ci sarà e anzi (…) aumenterà tanto altro fango, di altra specie e origine che non quella usuale, naturale. Anche nello sport, dove si continuerà a dire di ciclismo dopato solamente per celare, distraendo le attenzioni e le ricerche, altro doping ben più grande. E non soltanto doping chimico. ANZI.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
L'assenza Van Der Poel ha davvero aperto gli scenari, trasformando l’ottava prova della Coppa del Mondo Elite di Dendermonde (Belgio) in una corsa molto più tattica e combattuta del solito. Alla fine l'ha spuntata il campione belga Thibau Nys (Baloise...


Bellezza in bicicletta? Moltissimo di più. Affascinante, seducente, incantevole, era diventata il simbolo della grazia e dell’avvenenza, l’icona dello splendore e dell’attrazione, in altri tempi l’avrebbero chiamata Afrodite o Venere. Il colore perfetto per lei si direbbe un non colore,...


Solito monologo di Lucinda Brand che non perde l'occasione di mostrare la sua forza. Anche a Dendermonde l'olandese della Baloise Glowi Lions non ha avversarie e conquista l'undicesima vittoria consecutiva settima nella Coppa del Mondo di Ciclocross donne elite che...


Super Italia nella quarta prova della Coppa del Mondo di Ciclocross juniores che si è svolta a Dendermonde in Belgio. Gli azzurri dominano la scena e conquistano il successo con il campione italiano Patrik Pezzo Rosola, il primo in Coppa per...


Con il sesto posto di Stefano Viezzi si è conclusa la quarta prova della Coppa del Mondo di Ciclocross under 23 svoltasi a Dendermonde (Belgio) e che ha visto il trionfo, il terzo nella Challenge UCI, di David Haverdings olandese...


Terzo successo nella Coppa del Mondo di Ciclocross per la giovane iridata Lise Revol che consolida la sua leadership nell speciale Challenge UCI per la categoria donne juniiores. La diciasettenne francese trionfa in solitaria sul traguardo di Dendermonde (Belgio) dove...


Il lavoro delle diplomazie in rappresentanza di RCS Sport & Events e delle squadre che parteciperanno al prossimo Giro d'Italia non ha dato finora i risultati attesi e le parti sono ancora piuttosto lontane. Al centro della contesa, ancor prima...


La vigilia del Gran Premio Valfontanabuona di ciclocross che quest'anno è valido quale Coppa Italia Giovanissimi, è sempre ricca di eventi. Il Velo Val Fontanabuona di Roberto Portunato ha infatti ideato due riconoscimenti, il Premio Fontanino e il Premio Adriano...


Tra i corridori che hanno rischiato di finire la propria carriera nel 2025 dopo la fusione tra la Intermachè e la Lotto, c’è anche Arne Marit, che solo da poche settimane ha trovato un ingaggio al fianco dell’amico Remco Evenepoel....


L’ultima versione del riuscitissimo faro anteriore Allty ha davvero molto da offrire, a partire dai potentissimi 1500 LM che possono essere sviluppati. Se cercate una soluzione slim, potente e dotata di tante funzionalità,  Allty 1500S è il faro giusto per illuminare...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024