Editoriale
QUELLO CHE CASSANI NON VUOLE. L’azzurro fa vedere rosso, e in prospettiva anche nero. Ad alcuni team manager di formazioni Professional non piace assolutamente l’idea di veder schierati al via di corse valevoli per la Ciclismo Cup, la vecchia coppa Italia, anche rappresentative dell’Italia di Davide Cassani composte da corridori professionisti. In questo numero abbiamo affrontato l’argomento, dopo aver raccolto i lamenti. Abbiamo deciso di dare voce a tutte le componenti della grande famiglia del ciclismo. Per comprendere quali strade percorrere per il futuro, era necessario ascoltare, soffermarsi su un problema che è lì sotto la cenere da un po’ di tempo e di conseguenza capire se è giusto proseguire per questa strada tracciata dal Ct azzurro.
Tutto nasce dalla vittoria di Fabio Felline, corridore talentuoso della Trek Segafredo che quest’anno, in maglia azzurra, ha centrato il Trofeo Laigueglia. Bruno Reverberi è stato il primo a sollevare il problema e a gridare l’allarme, rilanciando l’idea di calmierare la partecipazione professionistica in azzurro; Francesco Pelosi ha avallato la tesi del decano dei team manager; Angelo Citracca capisce, ma si adegua; Gianni Savio pare invece smarcarsi, cercando spazi come un Dybala braccato dal più truce dei mediani.
Ho sempre pensato che chi vince ha ragione, e chi perde cerca scuse. Capisco Reverberi, ma credo anche che Felline, supportato dai suoi Trek Segafredo, avrebbe molto probabilmente centrato l’obiettivo ancor meglio, anche senza vestire la maglia bianca degli azzurri. Detto questo, però, il problema c’è. Ed è quello che riguarda e vede impegnati gli ultimi, irriducibili e per questo eroici sponsor di casa nostra. Per come si è ristretto il nostro ciclismo, dobbiamo trattarli con i guanti bianchi, esattamente come se ci dovessimo trovare a maneggiare pezzi pregiati di argenteria di famiglia. Se anche gli azzurri di Cassani tolgono vittorie ai team di seconda fascia, c’è davvero il rischio che si sfasci tutto. Il paradosso è che Cassani cerca i ragazzi da portare in azzurro, ma ormai poche sono le squadre in grado di garantirglieli. Ecco che il problema si pone e riguarda tutte le componenti in gioco: squadre e Federazione, in egual misura. Non a caso Enzo Ghigo, presidente della Lega, ha precisato su questo numero di tuttoBICI che è il caso di rivedere qualcosa nell’attribuzione dei punti. Qui il pericolo è uno solo: dopo essere diventati la nazione che più di ogni altra esporta nel World Tour tecnici, corridori, allenatori e personale, rischiamo di restare senza team. Se non vogliamo che anche Bardiani Csf, Androni Sidermec, Nippo Vini Fantini De Rosa e Willier Selle Italia tolgano il disturbo - e almeno un paio sono sul piede di partenza - qualche accorgimento bisogna pur prenderlo. Penso che la maglia azzurra sia la cosa più bella che ci sia, ma non voglio che resti l’unica squadra in grado di portare in giro per il mondo i nostri corridori per mancanza di club. E penso che questo non lo voglia nemmeno Davide Cassani.

DOPING AL CERVELLO. Che testa. È il caso di dirlo e di pensarlo, nel senso che bisogna davvero avere una bella testa per arrivare a farsi massaggiare anche il cervello. Gli atleti, di ogni sport e ad ogni latitudine, lo sappiamo che proverebbero qualsiasi cosa. Sappiamo anche che se dietro a tutto c’è la scienza e un ottimo staff di medici che garantisce la buona applicazione, la cosa si può fare con maggiore serenità, perché sono loro - i medici - che ti inducono a provare, a crederci e a stare tranquillo. Se ne sta parlando già da un po’ e se ne parla sempre di più e in maniera compiuta. In questo numero presentiamo un breve intervento di Mauro Giacca, un noto ricercatore triestino, nonché direttore generale del board che raccoglie i maggiori istituti biotecnologici del mondo, da New Delhi a Cape Town, che spiega la stimolazione cerebrale o neurodoping: l’ultima frontiera nel miglioramento delle prestazioni atletiche.
La tecnologia è semplice, quasi elementare: due elettrodi vengono posizionati su due lati opposti della scatola cranica. È una tecnica nota come stimolazione transcranica a corrente continua (tDcs), ed è stata originariamente pensata per il recupero delle lesioni al cervello o al midollo spinale. Differisce dall’elettroshock degli anni Cinquanta sostanzialmente perché le correnti coinvolte sono da 500 a 1000 volte più basse; di fatto, una batteria da 9 Volt è più che sufficiente. Come scrive Giacca, la US Ski and Snowboard Association (Ussa), la federazione sciistica degli Stati Uniti, sta testando questa pratica già da tempo. I benefici? La forza aumenta del 70% così come la coordinazione che ha un picco dell’80%. Per gli sport di resistenza come il ciclismo, ad esempio, riduce negli atleti anche la percezione della fatica. Nel frattempo, la Halo, l’azienda che collabora con gli sciatori della Ussa, già vende una sorta di cuffiette da collegare all’iPhone per praticare questa elettrostimolazione cranica a casa. Da tempo vediamo giocatori di calcio scendere dai Motorhome con le loro enormi cuffie multicolori molto alla moda. L’interrogativo che si stanno ponendo in tanti è il seguente: saranno davvero cuffie per ascoltare solo musica? C’è chi ipotizza che sia davvero tutta un’altra musica: nella sostanza quelle cuffie non sono altro che elettrostimolatori cutanei, come tuttoBICI può mostrarvi (foto) in questo numero. Ma si pone anche un altro interrogativo: questo è davvero doping? Questa va considerata a tutti gli effetti una alterazione fisica? Perché l’elettrostimolazione al muscolo può andare bene e alla scatola cranica no? Domande alle quali dovrà fornire risposte la comunità scientifica. Ma vanno date in fretta: si diano una scossa, pardon, una mossa.

Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla seconda tappa del Tour de France. 2: MVDP E IL NUMERO MAGICO DELL'ALPECINMathieu Van der Poel ha ottenuto la sua seconda vittoria al Tour in questa2a tappa. Aveva già vinto una...


Il Tour de France si è mostrato subito esplosivo e nel finale tutti i big erano davanti per cercare di vincere in volata. Questa doveva essere la tappa di Mathieu van der Poel e il campione olandese non si è...


Assolo di Marcello Pelloni alla 12sima edizione del Memorial Gianfranco Porcari classico e tradizionale appuntamento per la categoria allievi che si è tenuto a Bedonia in provincia di Parma. La corsa tanto cara ai fratelli Michele e Fabrizio Porcari, e...


Siamo abituati a vedere Tadej Pogacar con la maglia gialla di leader della classifica generale, ma domani lo sloveno partirà con la maglia a pois della classifica dedicata agli scalatori. Quest’anno la maglia a pois compie 50 anni e per...


Mathieu VAN DER POEL. 10 e lode. Era l’uomo da battere, ma sarà per la prossima volta. Tappa e maglia, che resta in famiglia, che resta in casa, che rimane nelle stanze dell’Alpecin Deceuninck. Seconda vittoria di tappa al Tour,...


Jonathan Milan sta imparando a conoscere il Tour de France e in due soli giorni ha accumulato le esperienze più diverse: «Cos'è successo con Girmay al traguardo volante? Niente di particolare, un semplice fatto di corsa, lui ha un po'...


Ancora Alpecin Deceuninck a marchiare a fuoco questo avvio di Tour de France: la seconda tappa, Lauwin Planque - Boulogne sur Mer da 209.1 chilometri, è di Mathieu Van der Poel con un poderoso sprint in salita! Il fenomeno olandese...


È mancato oggi, all’ospedale di Cremona, Giuseppe Soldi. Era nato l’11 settembre 1940 a Stagno Lombardo, comune della provincia cremonese. È stato un ottimo corridore nelle categorie giovanili, periodo nel quale ha subito un incidente grave che sembrava precludergli la...


Filippo Turconi ha vinto il 39simo Giro del Medio Brenta. Il varesino della  VF Group-Bardiani CSF Faizanè, già vincitore del Trofeo Piva, in volata ha regolato Luca Cretti della MBHBank Ballan CSB Colpack e Valerio Conti della Solution Tech Vini...


Dopo il tricolore a cronometro, Tommaso Cingolani si prende anche il titolo italiano su strada della categoria allievi che oggi è stato assegnato a Gorizia. Il talento marchigiano, della Petrucci Zero24 Cycling Team, originario di Senigallia in provincia di Ancona,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024