Scripta manent
Delisle o De Lisle...

di Gian Paolo Porreca

D’estate e d’amore non si muore, sa­rà sempre la più scontata delle bugie. Ma quando va via dalla vita, contro natura, tragicamente, “do­nandosi la morte”, un atle­ta che nel sole delle estati aveva dato la più emblematica immagine di sé, ebbene questo luogo comune di te­nerezza suona ancora più stridente con la realtà.
Che in pieno agosto, l’undici del mese scorso, sia scomparso il francese Raymond De­lisle, a 70 anni, in un castello del XVI, un relais de charme, certo, che aveva in gestione con la moglie, è scivolato via così. En passant.
Ma non può andar via, senza il garbo di una memoria, di una pur minima citazione, un ciclista che ha offerto una così decorosa figura tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’70.
Certo, era per la Francia il tem­po in cui si cercava un nuo­vo Anquetil, e si doveva invece fare di conto oltralpe con la fragilità di Aimar, l’indisponenza di Anglade e la discontinuità di Pingeon, tan­to da trovarsi alla fine sem­pre come alternativa più ragguardevole il sempiterno Poulidor. Pur secondo a tut­ti, quello, ad Anquetil, Gi­mondi, Merckx, Zoete­melk...
E Delisle, nella fucina della Peugeot, la antica squadra dalla maglia bianca a scacchi neri, era apparso per qualche stagione una buona ipotesi e poco più, anche lui. Co­me Ovion, Letort, un conterraneo che gli tirò la vo­lata nel professionismo, Du­casse, sotto quella stessa casacca nobile per cui avevano gareggiato e vinto Simp­son e Danguillaume, Bracke e addirittura l’onnipotente Merckx, quando questi era appena uscito, nel ’66, dal recinto fiammingo.

Però Raymond Delisle, corridore elegante ed isolato, un discreto scatto in salita, puntualmente fra i dieci nelle classiche severe come la Lie­gi e il Lombardia, un bel cur­riculum di 42 successi in totale, restò solo un regolarista da piazzamenti dignitosi, lui, fedelissimo del Tour, con dodici partecipazioni consecutive, dal ’65 al ’77, e due vittorie di tappa, una nel ’69 ed una nel ’76, con due giorni in giallo, ancora nel ’76. Mai sul podio, però. Un quar­to posto, quello sì, nel ’76, per soli nove secondi da Poulidor, terzo. Ed un nono, nel ’77, all’ultima partecipazione, l’unica, fra l’altro, in maglia non Peugeot. Corre­va, nell’anno del congedo, infatti, per la Miko-Mercier.

Non sarebbe mai di­ven­tato un capitano, chissà se non ne ave­va l’arroganza o l’aplomb, le qualità tecniche o il cipiglio. Fu un luogotenente da buoni costumi e discreti ri­sultati, giammai un “domestique” sic et simpliciter, neppure di quel Roger Pingeon, che gli era all’epoca abitualmente imposto nella gerarchia di squadra come capitano designato. E gli rimproverava una certa indisciplina tattica.
Ma a Roger Delisle sarebbe rimasto per la vita - e or­mai anche oltre - un primato na­zionale. E non solo di sciovinismo. Anche di singolarità. Roger Delisle resta infatti l’unico corridore francese ad aver vinto nel giorno della Festa Nazionale, il 14 luglio, con la maglia di campione francese in carica.
Era il 14 luglio del 1969, a Luchon, e Delisle riuscì a portare a successo una lunga fuga, iniziata con l’inglese Hoban, resistendo al ritorno di Janssen, Panizza e il solito Merckx.

Unico nella storia, non solo. Ma doppiamente unico, an­che nella memorabilia più segreta del ciclismo. Perché quando si intonò la Marsi­glie­se, quel giorno, davvero una occasione speciale che non avrebbe conosciuto si­nora repliche, Raymond De­lisle si trovò a cambiar nome. O a duplicarlo, idealmente.
E indossò, per tutti, nell’arco di un pomeriggio almeno, le sembianze, e ancor più l’anagrafe gloriosa di Rouget de Lisle, l’autore della Marsi­glie­se appunto. Delisle, o de Lisle. O ambedue, sul podio.
Per quanto possa colorare di sorriso, il sussurro di questa nota di storia, il dolore del ricordo.

Gian Paolo Porreca,
napoletano,
docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Non si conosce ancora la data della presentazione ufficiale, ma si susseguono le indiscrezioni sul percorso del prossimo Giro d’Italia. E ad affascinare, come è naturale che sia, sono soprattutto le tappe di montagna. Una delle frazioni più attese sarà...


Tutti dal “toro di Scandicci”, per una piccola grande rimpatriata. Un'improvvisata così tanto per fare e la promessa di ritrovarsi, magari tra un po', con tutti gli ex Saeco, con tutti quei fantastici ragazzi che hanno attraversato il mondo in...


La Cofidis annovera per le prossime due stagioni il ventiduenne scalatore italiano Edoardo Zamperini. Campione italiano Under 23 nel 2024, Zamperini ha militato in questa stagione nella formnazione Devo della Arkea B&B Hotels disputando anche diverse corse con il team...


Le 36 corse World Tour disputate in stagione hanno prodotto, complessivamente, 175 vittorie individuali, considerando gli ordini d’arrivo delle prove in linea (21), i risultati delle singole frazioni (139) e le classifiche finali delle gare a tappe (15). Sono stati...


Dopo aver annunciato 8 ingaggi nelle scorse settimane e 5 rinnovi l’altroieri,  il Team Polti VisitMalta comunica oggi il prolungamento contrattuale di 4 esperti corridori italiani: si completa così un roster da 24 atleti. Firma fino al 2027 per Mirco Maestri, che festeggia i...


Quest’anno ha segnato il ritorno alle corse su strada di Pauline Ferrand-Prévot e, conclusa la stagione, la regina del ciclismo francese ha tracciato il bilancio del suo 2025 concedendo un’intervista ai colleghi di Marca. Qui di seguito i temi principali...


Dopo qualche anno di pausa, Colnago è pronta tornare in pista. Al Lee Valley Velodrome di Londra l’azienda milanese ha presentato la sua nuova creatura, la T1Rs, in configurazione Endurance/Sprint oppure da Inseguimento-TT, pronta a sfrecciare in ogni velodromo, a...


Un vero e proprio restyling, per affrontare nuove sfide, sempre più stimolanti, come da DNA di Federico Zecchetto, uomo schietto e diretto, poco incline a parlare, ma a fare. Quindi, si continua a fare, ma con una squadra nuova, profondamente...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


La difficile fusione tra Lotto e Intermarché-Wanty ha bloccato il mercato da settimane e, a quanto pare, molti corridori hanno il loro futuro in bilico. Mentre i due team del Belgio stanno facendo i conti dei corridori dopo la loro...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024