Carboni, il talento di Giò

di Paolo Broggi

Il giorno dopo aver vinto il titolo olimpico dell’inseguimento a squadre era di nuovo in bici. Tornato da To­kyo con la medaglia d’oro al collo, il suo primo pensiero è andato ai panni da mettere in lavatrice. A una festa scatenata ha preferito l’abbraccio con i suoi cari e un po’ di coccole con i suoi cagnoni Mia e Blu. Quando hanno battuto il suo record sui 4 km ha ringraziato chi lo ha spodestato perché gli dà la motivazione di migliorarsi ancora per riprendersi il primato nell’inseguimento individuale. Filippo Ganna è il campione della porta ac­canto, quello a cui non si può non voler bene, per l’eleganza indiscussa che mostra tanto in bicicletta quanto giù di sella.
Forte sia di gambe che di testa, ambizioso ma con i piedi per terra, educato e deciso, è il prototipo del fuoriclasse che ha tutto per fare strada. Abbiamo la fortuna che questo ragazzo dalla classe sopraffina sia italiano e di vivere nella sua era. Dopo averlo ammirato conquistare cinque titoli mondiali e farla da padrone ai Giochi Olimpici, non vediamo l’ora di leggere le prossime pagine del libro che sta scrivendo l’azzurro più talentuoso dei nostri tem­pi. Un capitolo importante lo ha firmato con il treno dei desideri che nel velodromo olimpico di Izu si è tinto d’oro, facendo registrare un fantasmagorico nuovo re­cord del mondo (3’42″032). Con Fran­cesco Lamon, Simone Con­sonni e Jona­than Milan ha compiuto un’impresa.
«Volevamo fare qualcosa di grosso e non ci siamo accontentati dell’argento. Conoscevamo i danesi, le loro caratteristiche e sapevamo che nell’ultimo chilometro noi avremmo potuto recuperare. Non parlate solo delle mie tirate, perché io faccio il mio, ma i ragazzi con cui ho corso sono ancora più bravi a mettermi nelle condizioni per riuscirci» ci ha chiesto Filippo che, non ce ne vogliano gli altri campioni olimpici, è l’uomo copertina del quartetto. È lui che in testa al terzetto finale, ha saputo rimontare quasi un secondo (+0.867) ai rivali e negli ultimi 125 metri ha viaggiato a 73 km/h. Manco fosse a bordo dello Shinkansen, il treno ad alta velocità giapponese. Il piemontese in forza alla Ineos Grenadiers è l’asso nel­la manica della nostra Nazionale, la carta vincente, l’uomo in più che si esalta in particolar modo quando corre con i suoi compagni. Sul podio ha portato i suoi amici, quelli con cui trascorre le vacanze e gioca alla playstation, quelli che per restare alla sua ruota si sono spolmonati fino ad avere un mancamento (non è un modo di dire, è successo per davvero a Consonni, ndr), quelli con cui negli ultimi tempi ha di­viso una stanza più che con la fidanzata Carlotta, giorni di divertimento ma so­prattutto fatica e sacrifici che hanno trovato un senso il 4 agosto 2021.
Il giorno in cui Filippo Ganna da Vi­gnone ha sollevato la sua Pinarello az­zurra al cielo e fatto innamorare chissà quanti bambini e bambine dello sport per cui madre natura lo ha creato.
«Un Mondiale o un Europeo ti danno luce, ma un oro olimpico illumina tutto il movimento e il ciclismo su pista ne ha bisogno. Le Olimpiadi sono l’appuntamento di riferimento anche per chi non segue lo sport tutti i giorni. Pertanto essere preso ad esempio da qualche ragazzo, che magari inizierà a praticare ciclismo su pista per questo è un motivo d’orgoglio» ha raccontato con lucidità nelle prime interviste rilasciate a caldo.
«I risultati ottenuti dagli junior e under 23 ai recenti Europei su pista non sono una sorpresa per me, perché so come si è lavorato negli ultimi anni. Con perseveranza, impegno, cura del dettaglio. Penso che avere vinto un oro olimpico avvicinerà altri ragazzi alla disciplina come il successo di Elia Viviani nell’Omnium a Rio 2016 è stato importante per il nostro percorso e per la rinascita di un settore che in Italia era in difficoltà e che Marco Villa ha risollevato alla grande. Il fatto di allenarsi dove lo hanno fatto gli olimpionici sarà di sicuro uno stimolo in più per i giovani, mi auguro che il velodromo di Montichiari torni agibile il prima possibile e che nascano altre strutture per avvicinare sempre più persone alla bici» ha aggiunto al termine della prima gara su strada che ha di­spu­tato post Tokyo, il Tour of Norway in cui ha aiutato il compagno Ethan Hayter a vincere.
Top Ganna non è riuscito a conquistare una medaglia nella cronometro olimpica per una questione di secondi. Il bronzo contro il tempo è sfuggito per 2”, l’argento per 4”, davvero poco considerato che il percorso era tutt’altro che adatto a lui e che se i Giochi si fossero tenuti nel 2020 probabilmente non sarebbe stato nemmeno al via della prova di cui un anno fa a Imola si è laureato campione del mondo.
«Mi spiace se qualcuno lo ritiene un fallimento, io non ho rimpianti. Come diceva Mennea “la fatica non è mai sprecata”. Se non la vinci oggi, ti sei allenato per do­mani. Lavorerò perché va­da meglio alla prossima occasione» ci ha confidato a fine Giochi.
All’Olimpia­de di Parigi 2024 mancano meno di tre anni e Pippo, che ci arriverà nella piena maturità fisica (avrà 28 anni). ha intenzione di riprovare l’accoppiata prova contro il tempo in linea e pista. In Francia la cronometro do­vrebbe presentare un tracciato più fa­vorevole alle sue caratteristiche da passista puro e, come ha scommesso il suo idolo Bradley Wiggins «se c’è qualcuno che può tentare questa impresa mai riuscita finora a nessuno è Filippo Ganna». Ahinoi l’inseguimento individuale resterà fuori dal programma olimpico, dunque le fiches alla sua ter­za partecipazione a cinque cerchi sa­ran­no puntate di nuovo sul quartetto che difenderà il titolo conquistato in Giappone.
«La medaglia non mi fido a lasciarla dove vivo ad Ascona, in Svizzera, perché spesso non ci sono. L’ho affidata ai miei, la tiene sott’occhio Ganna senior (papà Marco, olimpico della canoa ai Giochi di Los Angeles ’84, ndr) - racconta Pippo mentre aiuta nelle faccende domestic12 settembre, ci sarà un quadruplo appuntamento iridato, con fondate speranze di successo in tre occasioni. Pip­po, che in questi giorni si sta allenando in altura nel suo buen retiro di Ma­cu­gnaga, è atteso anzitutto al Mondiale a cronometro del 19 settembre in Belgio, dove cercherà di confermarsi in maglia iridata dopo Imola 2020. Il tracciato, a differenza di quello olimpico, gli sorride: da Knokke-Heist, sul Mare del Nord, a Bruges, sono 43.3 chilometri con appena 78 metri di dislivello. La domenica seguente Davide Cassani lo schiererà anche per la prova iha inviatoquesto il caso visto il calendario fittissimo che lo attende. In tanti gli chiedono anche di tentare il record dell’ora.
«Prima o poi penseremo anche a quello, datemi tempo e cercherò di arrivare dovunque. Gli anni ciclistici si compongono di tanti obiettivi. Non si può andare sempre a segno, ma l’importante è prepararsi al meglio per onorarli» sorride Filippo che ha iniziato la stagione a febbraio, vincendo subito tre corse (la quarta e la quinta tappa dell’Etoile de Bessèges più la cronometro dell’UAE Tour) e da allora non si è praticamle pressioni che inevitabilmente ormai porta sulle sue larghe spalle. Lui se le fa scivolare addosso, restando concentrato sulla linea da tenere, come quella nera del velodromo Francone di San Fran­ce­sco al Campo, in provincia di Torino, su cui ha mosso le prime pedalate di una carriera che è già sfolgorante ma ancora tutta da scrivere.
Nelle prossime settimane Pippo ha un poker di mondiali all’orizzonte, uno storico record da inseguire e altri allori da conquistare. Lo aspetta un autunno da neo olimpionico da vivere a tutta velocità. Quella a cui ormai il nostro campione della porta accanto ci ha abituato.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Una grande giornata di celebrazioni per i successi di quest’anno con il mirino puntato ai Giochi Olimpici Invernali da ospitare il prossimo. Alla Casa delle Armi del Foro Italico, a Roma, è andata in...


Enrico Gasparotto torna... sui suoi passi: dal prossimo anno, infatti, sarà direttore sportivo del Team Bahrain Victorious. Gasparotto ha trascorso due stagioni con il Bahrain Victorious come corridore durante gli anni di formazione del team, nel 2017 e nel 2018,...


In vista della stagione ciclistica 2026, si è svolto a Milano un incontro strategico tra il Presidente della Lega Ciclismo Professionistico, Roberto Pella, il membro del direttivo Mauro Vegni, e le squadre italiane per un confronto costruttivo sulle principali tematiche...


Il 26 marzo 2023 si spegneva Ugo de Rosa, indimenticato produttore di biciclette che ha legato la sua produzione e la sua fama a calibri da novanta e oltre come Merckx e Moser. Nel cimitero della sua Cusano Milanino è stata...


Michael Matthews ha rinnovato il suo contratto con il Team Jayco AlUla fino alla fine della stagione 2027. L'otto volte vincitore di tappe nei Grandi Giri ha dovuto affrontare una stagione 2025 difficile dopo che gli è stata diagnosticata un'embolia polmonare...


Anche il giovane talento ungherese Bàlint Makrai (06/10/2006) passerà professionista nel team MBH Bank Ballan CSB Colpack nel 2026. Per il passista magiaro, che viene da Vac,  una bella opportunità dopo una sola stagione nella categoria U23 in cui ha dimostrato...


Arjen Livyns approderà al team XDS Astana nella stagione 2026: ha firmato un accordo annuale. Il ciclista 31enne è uno specialista delle Classiche del Nord, dove solitamente supporta il suo leader. Tra i migliori risultati individuali di Livyns nel 2025...


Sono ancora vive le immagini della Vuelta di Spagna e dei manifestanti pro Palestina e visto che lo sport unisce e non separa, lo Stato di Israele pensa di ospitare una partenza del Tour de France sulle sue strade. Dopo...


Un'altra vittima, un'altra tragedia della strada, un altro pirata in fuga. È accaduto ieri alla periferia di Bologna, attorno all'ora di pranzo: Ettore Pausini, 78 anni, stava rientrando verso casa in sella alla sua mountain bike quando è stato investito...


Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta bici che punta tutto su robustezza e praticità, ovvero tutto quello...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024