Editoriale

GLOBULI ROSSI E NORME. Ne parla anche Cristiano Gatti, nel suo spazio laggiù in fondo, visto che trattasi di fondo. Parla di sangue e tende, globuli rossi e squadre di calcio: soprattutto di calcio. Mi permetto solo di tornare su questo argomento molto pulp per fare alcune riflessioni.
La tenda ipossica/ipobarica è nella lista delle sostanze e dei metodi proibiti pubblicata dal ministero della Sanità, sezione 5, paragrafo M1, comma 1: grande o piccolo, è comunque uno svantaggio per le nostre squadre e per gli atleti degli sport individuali, che però spesso dribblano il problema andando ad allenarsi all’estero.
Che questa sia una norma semplicemente folle lo sostiene il dottor Giuseppe Capua, presidente della Sezione per la Vigilanza e il Controllo sul doping del ministero della Salute intercettato da Paolo Tomaselli del Corriere della Sera, che all’argomento ha dedicato un servizio molto dettagliato, uscito sul quotidiano di via Solferino il 21 settembre scorso. «Anche se è solo un rischio minimo, come medico sarei orgoglioso di vivere nell’unico Paese al mondo che le vieta», dice il dottore. Di parere diametralmente opposto Vincenzo Pincolini, ora nello staff delle Nazionali azzurre: «È come mandare l’esercito per combattere le zanzare. Le vie del doping sono altre. E comunque, per tutto quello che è possibile, ci vuole uniformità col codice della Wada, l’antidoping mondiale».
L’uniformità, che bel sostantivo. Invece da noi c’è tutto e il contrario di tutto. Al contrario delle camere ipobariche/ipossiche, quelle iperbariche non sono considerate dopanti, pur prevedendo una manipolazione dell’ossigeno. Contrasti scientifici, imbarazzi normativi. Bandite le camere ipobariche/ipossiche, tollerate quelle iperbariche. Nel mondo si adoperano per produrre globuli rossi. Noi produciamo norme e confusione.

TUTTO FINITO. Non è il caso di drammatizzare o pensare in negativo: le cose, quando saranno più chiare, potranno apparire anche peggiori. Il ciclismo italiano rischia seriamente di finire. Non in soffitta, ma di finire: punto. L’Uci di David Lappartient punta decisa al ciclismo di alto livello, a quello di vertice, quello di World Tour, dei grandi budget e dei grandi investimenti (poco importa che un team vincente come la Quick-Step non riesca a trovare uno sponsor in più). Non c’è più spazio per il ceto medio, che mai come in questo momento storico sta vivendo il suo inesorabile declino. Siamo al piccolo è bello, ma grandissimo è ancora meglio. Siamo al tutto o niente: e noi nel niente ci troviamo benissimo. Le UCI ProSeries - le attuali Professional - avranno più costi e nessuna garanzia. Le wild card per il Giro d’Italia saranno solo due, e non più quattro e sarà quindi decisivo capire se la Rcs Sport, nella persona di Mauro Vegni, deciderà di dare una mano al nostro movimento confermando l’intesa con la Lega di Enzo Ghigo in base alla quale chi si aggiudica la Ciclismo Cup acquisisce il diritto di correre l’anno successivo la corsa rosa. Se questo venisse meno, addio Lega. Addio corse italiane. E, di conseguenza, addio squadre. Piccola nota a margine, in questi ultimi anni una Professional come l’Androni Giocattoli di Gianni Savio, qualche corridore al World Tour lo ha portato: Bernal, Sosa, Davide Ballerini e via elencando. È una piccola formazione, ma serve. Eccome se serve.

QUALCOSA CADRÀ. Voglio rimanere positivo, e torno a parlare di ciclismo rosa, così Gatti questo mese mi può cordialmente mandare a quel paese una volta per tutte, visto che lui fatica da sempre a coniugare lo sport al femminile. Dal 2020 anche le donne avranno la loro riforma, i loro team di World Tour a tinte rosa. Anche in questo caso, a differenza del resto del mondo, chi rischia grosso è il nostro movimento, che fino ad oggi ha potuto godere e beneficiare dell’intesa corpi militari/team. Fiamme Oro, Fiamme Azzurre, Centro Sportivo dell’Esercito, assumono a tempo indeterminato ragazze che possono così allenarsi e correre anche per team, che per comodità chiamo privati, a fronte di un rimborso spese. Insomma, un binomio vincente, che ha consentito in questi anni al nostro movimento di crescere e confrontarsi con il mondo.
Adesso la musica è pronta a cambiare. Team come la Trek Segafredo, scendono in campo e fanno le cose come devono essere fatte: un gruppo di atlete trattate come se fossero maschietti. Con contratti di lavoro, contributi pagati e tutto il necessario. Bene, finalmente, direte voi. Certo! Ma il pericolo è che i corpi dell’esercito, a questo punto, si smarchino e lascino perdere tutto, chiamandosi fuori.
Le migliori atlete italiane vanno a correre per team attrezzati in giro per il mondo e qui restano o le ragazzine da svezzare, o quelle scarse? Bene, basta saperlo. Quindi potrebbero dire: grazie di tutto, ma da oggi ci occupiamo di Orienteering.
Il problema poi si manifesterà nella sua completezza con la gestione delle ragazze in chiave azzurra. Oggi Dino Salvoldi ha la massima collaborazione da parte di tutte le componenti, domani dovrà chiedere per favore se vuole avere una ragazza per uno stage azzurro, e non è detto che la risposta sia affermativa. Insomma, anche questa rivoluzione non mancherà di generare movimenti tellurici. Forse qualcosa accadrà, ma è più probabile che qualcosa cadrà: sul nostro movimento. 

Pier Augusto Stagi

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Sabato si era piazzata ottava nella terza tappa del Tour de Normandie Féminin ma purtroppo ieri Cristina Tonetti ha dovuto fare i conti con la sfortuna: scivolata a terra in un tratto di discesa ad una sessantina di chilometri dal...


La prima tappa della Volta a Catalunya numero 103, 173, 9 km con partenza e arrivo a Sant Feliu de Guíxols, regala subito emozioni. Nel toboga finale, prima del rettlineo che tirava all'insù, la Israel Premier Tech ha inventato un...


Saranno 143 i corridori al via dell’edizione 2024 della Settimana Internazionale Coppi e Bartali che scatterà domani da Pesaro, capitale italiana della cultura 2024, per concludersi sabato 23 marzo al Velodromo Glauco Servadei di Forli. Domani (partenza ore 14:00) per...


Una decisione certamente figlia delle circostanze, ma quando la formazione numero uno al mondo, quella che schiera le atlete più forti, decide di rinunciare ad un appuntamento di WorldTour qualche domanda è lecito porsela. Il Team SD Worx-Protime, ovviamente è...


Appuntamento alle ore 15:30 per la presentazione delle squadre della settimana internazionale Coppi e Bartali che si svolgerà da domani martedì 19 marzo a sabato 23 marzo nelle località di: Pesaro, Sogliano al Rubicone, Riccione, Brisighella e Forlì. Non mancate! 


Sarà la Coppi e Bartali ad aprire una settimana di gare intensa per la VF Group Bardiani-CSF Faizanè. Da questo martedì 19 a sabato 23 marzo 7 atleti del team saranno al via della storica gara a tappe italiana. Tra i...


Gkli organizzatori del Giro di Svizzera, in programma nel prossimo mese di giugno, hanno ufficializzato le loro wildcard: accanto alle 18 formazioni di WorldTour e alle due ammesse di diritto, vale a dire la Israel Premier Tech e la Lotto...


Continueremo a vedere i caschi da Guerre Stellari almeno per un anno. L'Uci ha infatti dato il via libera alla Visma Lease a Bike per utilizzare il casco da cronometro realizzato dalla Giro, casco che abbiamo visto alla Tirreno-Adriatico e...


È un classico della primavera: mentre dalla Sanremo gli uomini che puntano alle classiche si dirigono verso Nord, gli atleti da corse a tappe fanno rotta verso la Spagna per misurarsi con le salite della Catalogna prima e dei Paesi...


Si è conclusa senza risultati degni di rilievo la trasferta di una giovane Italia a Hong Kong per la seconda prova della Tissot UCI Nations Cup. Il risultato migliore è stato il sesto posto ottenuto da Silvia Zanardi e Matilde...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi