PIEPOLI L'ALLENATORE DISCRETO DI POZZATO: «FATELO TORNARE!»
STORIA | 06/11/2016 | 12:45 Tutto nasce dal desiderio – ben più di un desiderio – da parte di Alex Schwazer il marciatore squalificato a otto anni pronto però a scrivere un nuovo capitolo della sua storia di uomo. Il 31enne marciatore altoatesino si dà all'allenamento privato, proponendosi di mettere la propria esperienza al servizio di atleti meno esperti, a caccia di una guida. «Sognate di correre la prima maratona della vostra vita e non sapete da che parte cominciare? Oppure avete corso una granfondo in bicicletta ed il risultato non è stato all'altezza delle vostre aspettative? - si legge sul suo sito. Oppure siete semplicemente stanchi del fatto che i programmi di allenamento siano spesso uguali e abbastanza monotoni? Con l'esperienza di oltre 70.000 km di marcia e di centinaia di ore di corsa e in bici nelle gambe, spero di esservi utile per raggiungere il vostro personale obiettivo con un programma di allenamento fatto su misura per voi». Bene, partendo da questo, oggi «La Gazzetta dello Sport», sulle pagine del ciclismo, apre a Leonardo Piepoli, trovato positivo al Tour del France 2008 assieme al suo capitano Riccardo Riccò. Positivo al Cera, l’epo di terza generazione. Squalifica di due anni: la fine di una carriera condita di vittorie di tappa al Giro e alla Vuelta. Oggi Leonardo Piepoli, intervistato qualche anno fa dal nostro direttore per tuttoBICI e tuttobiciweb.it, ha 45 anni e tiene conferenze contro il doping. È anche responsabile tecnico del comitato pugliese, aiuta i team giovanili della regione, ma soprattutto allena professionisti di assoluto livello, come Filippo Pozzato, che sempre sulla Gazzetta di oggi non si nasconde e giustamente dice: «Io non ho niente da nascondere, e neppure Leonardo. Tanti hanno sbagliato e sono stati riabilitati, perché lui non dovrebbe esserlo?». Mattia Bazzoni, sulle pagine della rosea, racconta che nel settembre 2014 Piepoli «ha potuto iscriversi ai corsi per tecnici della Federciclismo, in precedenza vietati per chi aveva maturato più di sei mesi di squalifica. Ottenuto il patentino di primo livello (per i ragazzi da G1 a G6), in febbraio punta al certificato di secondo livello (categorie Esordienti ed Allievi) per poi completare l’iter in giugno». Spiega Leonardo: «Il mio sogno è stato sempre quello di allenare. Che poi è quello che sto facendo, non di nascosto e riconosciuto dai team: una consulenza sportiva». Un ex dopato che allena: non suscita perplessità? Chiede Bazzoni. «Le squadre all’inizio non hanno fatto i salti di gioia: “Proprio lui?”. Però, chi prima ha mostrato perplessità, adesso si è ricreduto». Quando ha incominciato a pensare che fare l’allenatore poteva far parte del suo futuro? «Quando correvo mi accorgevo che apprendevo tante cose in ritardo. Ho pensato a una figura che potesse affrettare questi meccanismi. Così, a carriera finita, ho iniziato a dare consigli ai corridori in maniera amichevole. Il passaparola ha fatto il resto». E cosa insegna? «Cerco di indagare sui metodi degli altri sport per trasferirli nel ciclismo: una ripetuta, il modo di gestire la settimana. Tutto poi va adattato all’atleta, non esiste uno standard: c’è chi ha una mentalità militare e fa quello che gli si dice e altri che hanno bisogno di stimoli. La testa è fondamentale: quando un corridore sbuffa in allenamento, bisogna cambiare. Metà del lavoro delle persone che ruotano attorno a un ciclista è di tipo psicologico». Anche Alex Schwazer, squalificato, si è dato al personal training: come lo vede? «Ci sono persone che di una squalifica per doping non gliene è importato niente, altre che hanno sbattuto contro un muro. Schwazer mi sembra della seconda specie. Faccio fatica a credere alla nuova positività, lo vedo come una vittima. Moralmente è una buona persona, non potrà insegnare nulla di male».
Specifichiamo. Le regole WADA valide (da anni) per tutti gli sportivi tesserati (di qualsiasi disciplina sportiva), vietano la frequentazione di soggetti inibiti o squalificati per doping. Per cui i tesserati che si faranno allenare da Schwazer è come se si facessero allenare da un medico inibito, per cui rischieranno la squalifica
Perchè attualmente Schwazer è uno squalificato per doping per 8 anni
Piepoli mi sembra che abbia scontato la sua pena e poi abbia intrapreso la carriera di allenatore, per cui le due questioni sono ben diverse.
Sul fatto che poi Schwazer sia una "vittima" no comment. Magari informatevi prima di fare ancora pubblicità ad un dopato
alex
8 novembre 2016 11:40PEDALA
BUONGIORNO
HAI NOTIZIE CERTE SULLA POSITIVITA' DI ALEX ?
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