PROFESSIONISTI | 11/06/2016 | 10:53 Nairo Quintana ha ultimato i suoi allenamenti in Colombia e si prepara a partire per l'Europa dove affronterà la prossima settimana la TRoute du Sud in preparazione del Tour de France. Ecco i suoi pensieri.
IL TOUR. «Mi sono preparato per vincerlo e per dare una grande gioia a tutto il popolo colombiano. Per questo chiedo a tutti i tifosi di essere con me nel dare la caccia al sogno giallo. Vincere il Tour è sempre stato il mio sogno, quando ho iniziato a correre lo dicevo ai miei compagni e loro si prendevano gioco di me, ma io dicevo “Ridete pure, però io voglio andare in Francia a vincere, perlomeno ci voglio provare". E grazie alla Movistar ci sono riuscito».
LA PREPARAZIONE. «Ho lavorato bene, senza problemi di salute, con la mia famiglia accanto. Finora ho vinto due corse (Catalogna e Romandia) e sono salito sul podio a San Luis e ai Paesi Baschi… Io mi alleno al cento per cento e poi mi metto nelle mani di Dio, sono sicuro che non mi abbandonerà. Lo scorso anno arrivavo dall'incidente della Vuelta, ho affrettato un po' la preparazione in primavera e ho perso il Tour a causa della tappa del venti. Quest'anno mi sono riposato bene, ho lavorato bene, penso di essere maturato e cresciuto rispetto al passato. Sono più tranquillo e so di avere una grande squadra».
LA CORSA. «Ho visto quasi tutte le salite del Tour, in bici o in auto, e ho capito che sono adatte a me. Tornare sl ventouzx, per esempio, mi d° grande emozione: quando attaccai lassù nel 2013 mi trovai mezzo morto e quasi senza ossigeno perché ero partito da lontano e mi piacerebbe attaccare di nuovo, per vedere come reagiranno i miei avversari. E mi emozionerà anche tornare a Morzine, perché lì vinsi nel 2012 al Delfinato. E la crono sarà importante per la classifica finale».
RIVALI. «I principali saranno Contador e Froome. Ho visto che ieri Chris ha attaccato e staccato Alberto, ma so che al Tour saranno allo stesso livello e io potrei approfittare della loro rivalità. Anche Aru è un rivale serio, poi bisognerà tenere d'occhio anche Pinot e Bardet. Lo scorso anno al Tour gli attacchi di Froome furono molto violenti, mi sono allenato per essere pronto a rispondere».
LA SQUADRA. «Ci sono 12 preselezionati e tra loro alcuni punti fissi come Valverde, Erviti, Gorka Izagirre, Castroviejo, Anacona... gente forte, gente di cui mi fido. Penso poi che Dani Moreno possa essere un uomo chiave per l'ultima settimana. Peccato ci manchi Adriano Malori, che sta recuperando dopo il bruttissimo incidente avvenuto in Argentina. Quest'anno con le cadute non siamo stati molto fortunati, ma so che al Tour avremo una grande squadra».
ROUTE DU SUD. «L'ho scelta perché mi permette di arrivare vicino al Tour, la conosco perché l'ho vinta nel 2012 e sono arrivato secondo lo scorso anno. Mi darà il ritmo di corsa che mi manca. Ci sono parecchie montagne, l'ideale percompletare la preparazione».
GIOCHI OLIMPICI. «Uscirò dal Tour in buona condizione e con il ritmo di corsa ideale. Penso di poter salire sul podio proprio grazie alla forma della Grande Boucle».
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