DOLOMITI. 10. Scrisse Dino Buzzati: «...architetture sublimi che alzano le loro colonne per centinaia e centinaia di metri, quelle rupi conservano la loro solitudine. Vi passano soltanto le nubi. I pittori continuano a fermarsi sotto, con il cavalletto e i pennelli, cercando inutilmente di riprodurre quella perfetta opera d´arte». Ma oggi, a loro modo, gli artisti del pedale, con le loro gesta, hanno ingigantito qualcosa di già immenso.
Esteban CHAVES. 10. Corre con lucidità e freddezza l’ex pupo di Claudio Corti (voto 10: è bene ricordarlo, questo tecnico, che ha portato al ciclismo Froome e tanti escarabajos). Si muove quando deve muoversi, risponde con freddezza quando è chiamato a farlo. Il ragazzo è completo: lo chiamano Colibrì, ma sembra un’aquila.
Steven KRUIJSWIJK. 9. Risponde alla provocazione di Nibali e lo lascia lì. Pedala con facilità disarmante: riuscirà a tenere? Visto come è andato oggi non lo escluderei, ma domani c’è una buona prova della verità.
Georg PREIDLER. 8. Due giorni all’attacco, con il vento in faccia. Un terzo posto importante in un tappone tutt’altro che banale.
Darwin ATAPUMA. 9. Perde e si dispera: ne ha ben donde. Fa una gara spettacolare, ma sul più bello, lo svegliano da un sogno fantastico. Incubo.
Vincenzo NIBALI. 8. Lo so, c’è chi vorrebbe dargli un 3, perché in giornate come queste, in momenti come questi viene sempre buona la teoria del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Per me è mezzo pieno. Vincenzo con la sua Astana (Scarponi da 10: è un vecchietto, ma per la nuova squadra di Enzo non lo farei sfuggire) è padrone assoluto, poi scatena la bagarre e colano a picco in tanti. Subisce l’attacco di Kruijswijk, ma ha la forza, la tenacia e i cabbasisi per non farsi prendere dai nervi: mantiene la calma e cerca di contenere il distacco. Non vince certamente il Giro, ma non lo perde.
Ilnur ZAKARIN. 6,5. Fatica maledettamente, ma resta a galla: non è poco.
Rafal MAJKA. 6. Un conto è correre da spalla, un altro con i galloni del capitano. Buon corridore lo è eccome, ma gli manca ancora qualcosa. Ad oggi.
Rigoberto URAN. 6. La sua gara è un continuo ricucire: alla fine perde il filo.
Domenico POZZOVIVO. 5. In una tappa così, con queste pendenze e a queste latitudini, dovrebbe e potrebbe fare molto di più.
Alejandro VALVERDE. 4. Attende, attende, attende: poi gli altri non l’aspettano più.
Andrey AMADOR. 6. Perde la maglia, ma fa davvero tutto quello che deve fare un uomo con la maglia rosa sulle spalle.
Ruben PLAZA MOLINA. 7. Avesse vinto la tappa di oggi, avrebbe messo a segno una tripletta mica male: in meno di 365 giorni avrebbe infatti trionfato in ogni Grande Tour. Il Giro comunque non è finito.
Ryder HESJEDAL. 4. Un Giro tutto in salita, fin da subito, fin dall’Olanda. Poi iniziano le salite e lui sale in ammiraglia. Bye bye.
Con tutta la stima che posso avere per lei Direttore, ma non mettere Kanstantin Siutsou nelle sue Pagelle mi sembra veramente triste, un Corridore che oggi ha dominato la Tappa al pari di Atapuma, si e' messo in testa alla fuga gia' a 70km all'arrivo, e lei non lo premia neanche con un Voto in pagella. Tristissimo sopratutto visto che lei ha dato voti a corridori che non hanno neanche fatto la meta' della meta' del Bielorusso. Voto a Siutsou: 10.
Grande Kosta sei il Migliore.
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