GIRO D'ITALIA | 21/05/2016 | 09:39 Un grande amico del ciclismo, un caro amico di tuttobiciweb.it ci regala un suo autorevolissimo intervento sul malcostume degli abbandoni precoci. Carmine Castellano, uno dei grandi direttori del Giro d'Italia e oggi attento osservatore di cose ciclistiche, ci invia questa sua riflessione che noi con orgoglio abbiamo il piacere di pubblicare.
Caro direttore,
lo so che dovrei alla mia età stare tranquillo e non arrabbiarmi. Insomma farmi i cavoli miei e vivere sfruttando questo angolo di paradiso senza abbandonarlo mai, anche perché se supero Capo d’Orso da una parte o Punta Scutolo dall’altra ho subito l’impressione di essere stato catapultato a migliaia di chilometri in una propaggine del continente africano. Ma veniamo al dunque.
Ti dico subito che condivido l’opinione tua e dei tuoi amici ed anche io mi indigno quando velocisti di grido come Kittel e Greipel girano l’angolo e scompaiono. Ma questa non è una novità. È la mentalità di quella categoria di corridori. Se poi si preferisce il Tour al Giro non ne facciamo un dramma; esistono mille ragioni a sostegno e la storia non si cambia con le parole. E poi basta appena pensare a cosa succede ai Campi Elisi al termine del Tour. Una vittoria in quel viale vale una vita di sacrifici : chiedilo a Stefano Zanini o a Fabio Baldato.
Comunque il comportamento dei due tedeschi non è una novità. Ti cito solo i casi più eclatanti. Che dire di Freire, spagnolo, e quindi nella sua corsa, che pur avendo vinto sette tappe non è mai arrivato a Madrid ( 9 ritiri )? Al Giro McEwen detiene il record dei ritiri ( dieci) ma ha vinto anche 12 tappe. Vero è che poi partecipa a 12 Tour e si ritira una volta soltanto. Al Giro anche Cipollini conta poi otto ritiri, dei quali sei programmati. Non da meno dei due tedeschi sono stati poi i nostri portabandiera dello sprint. Cipollini si ritira sempre al Tour (8 volte) e alla Vuelta (5 volte) e Petacchi forse fece ancora peggio nel 2003. Dopo aver vinto quattro tappe su sei e con la maglia verde saldamente sulle sue spalle, l’ottavo giorno, andando verso Morzine, sulla prima salita scese di bicicletta e salì in auto senza dare spiegazioni. Infine, e non voglio tediarti ulteriormente, i due tedeschi anche se giovani, non credo che riusciranno a battere i record dei velocisti del passato. Greipel su 12 partecipazione ai grandi Giri si è ritirato 4 volte e Kittel su 6 partecipazioni si è ritirato 2 volte.
Cipollini invece su 27 partecipazioni ai Grandi Giri si è ritirato 21 volte, McEwen su 26 partecipazioni si ritira 14 volte e Petacchi su 32 partecipazioni si ritira 14 volte. Kirsipuu poi pur avendo vinto 5 tappe in 15 partecipazioni si è sempre ritirato. Ripeto non è un atteggiamento che mi piace e condivido, ma non sono solo i due tedeschi i cattivi del Gruppo.
Bello che ci sia, in un ambiente in cui i sepolcri imbiancati non difettano, una persona con una formidabile memoria storica o con quaderni pieni di appunti.
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