L'ABC di COSTA. L'INOSPITALE OSPITALITA' ROSA

GIRO D'ITALIA | 20/05/2016 | 18:20
di Angelo Costa

B come bagno di folla. Nel senso di disponibilità dei corridori a concedersi al pubblico. Qualità che è un po’ come il coraggio: o ce l’hai o non puoi dartela. Tra i più popolari, Nibali: ogni mattina scende dal bus della squadra col giusto anticipo, firma autografi e regala selfie prima di prendere la strada del foglio firma, dove è altrettanto generoso con telecamere e microfoni. Vale anche per gli stranieri, che non mancano di ricambiare l’enorme affetto degli appassionati italiani: Valverde non nega la spalla per l’immancabile pacca, Chaves distribuisce sorrisi a tutti. Poi c’è chi fa di tutto per dribblar la gente, restando intanato fino all’ultimo sul pullman e andando verso la partenza senza mai alzar lo sguardo da terra. C’è da capirli: ricambiare chi magari ha fatto chilometri per applaudire persino il tuo anonimato è una fatica.
 
O come ospitalità. Nel senso di accoglienza riservata dalle sedi di tappa alla carovana rosa. Ogni città d’arrivo organizza la sua: c’è chi è generoso e c’è chi invece ha il braccino corto. O anche meno: lo scorso anno, in Liguria, per andare in bagno bisognava pagare. Anche Cividale del Friuli non si è sottratta: la città è patrimonio mondiale dell’Unesco, l’abbraccio alla comitiva rosa decisamente di un altro livello. Meglio tralasciare il capitolo dei giornalisti al seguito, ai quali è stato offerto un buffet da vegani: una fetta di prosciutto da nouvelle cousine. Merita di esser segnalata, invece, l’hospitality allestita a duecento metri dal traguardo dal comitato di tappa, con tanto di insegna per esser facilmente individuabile: apparecchiata alla perfezione, ma chiusa alla carovana in quanto privata. Un inedito, oltre che un’infelice eccezione in un Giro che ha vissuto abbracci memorabili in molte sedi: su tutte, Praia a Mare, dove personale e staff hanno goduto delle gioie dei ragazzi della locale scuola alberghiera, e Bibione, dove a esprimersi a livelli sontuosi è stato il personale del Grand hotel Palace. Se l’obiettivo di una città è lasciare un buon ricordo a chi la visita, in quei due casi si è andati oltre ogni previsione. Ovviamente, rosea.
 
S come Scinto. Nel senso di Luca, impagabile diesse della Wilier (nel senso di inimitabile, non che potrebbe anche non essere pagato). Ogni giorno una lezione tecnica. A Palmanova: «Zakarin è tartaro. Per fermarlo basta un buon dentifricio».
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