I come impatto zero. Nel senso di stile di vita per ridurre l’emissione di gas inquinanti. Ci sono squadre molto attente anche a questo aspetto: in prima fila, la Nippo Fantini, che a dispetto del nome è un team di ciclismo e non di giapponesi che vanno a cavallo. Giustamente orgogliosa, ieri la formazione abruzzese ha comunicato di aver rinunciato a portare il pullman in Olanda, limitandosi all’uso di un camper: dati gli spazi ristretti a bordo, gli atleti hanno raggiunto i Paesi Bassi direttamente in bici. Nel paese dei mulini, la Nippo Fantini ha vissuto giornate di grande affetto popolare: alle partenze e agli arrivi, oltre che durante le tappe, i suoi corridori sono stati tra i più applauditi. Non per la presenza in squadra di Cunego, nè per le continue fughe di Berlato: siccome gli olandesi si emozionano per tutto ciò che è arancione, si è scoperto che era solo una questione di maglia. Anche in Italia la squadra proverà a mantenere questa filosofia, anche se i primi segnali sono stati negativi: nel giorno di riposo, Berlato è finito in terra, picchiando forte il mento. Sentendo dire ai medici «brutto impatto», il vulcanico diesse Giuliani si è limitato a dire: «Se non è superiore a zero, va benissimo».
R come rivoluzione. Nel senso di nuova Rai. Sbarcata in Italia, la tv di Stato ha ripreso la sua misura: per spiegamento di mezzi e personale, extralarge. Qui è decisamente meno sacrificata rispetto al weekend olandese, dove per mancanza di attrezzature è stato allestito un mezzo Processo, con i due conduttori seduti uno sopra all’altro: ne è uscito Alessandra De Stefano Garzelli. Da qui in avanti, sarà tutta un’altra faccenda: trasmissioni al mattino, al pomeriggio, all’ora di cena, a notte fonda. Sarà una tv totale, che porterà lo spettatore dentro la corsa: il vero problema sarà come farlo uscire. Sarà una tv così innovativa e moderna, da promettere cose mai viste: ad esempio, lo sbandieratissimo accadì (per i più tecnici accadì), che per la verità in casa Rai venne sperimentato già a inizi anni Novanta. Poi le microcamere sulle bici, già sperimentate in un Giro di fine anni Novanta. In più, punterà sul paesaggio: sai la novità. Essendo tutto il resto in fotocopia, in base a un’immutabilità da far invidia al Gattopardo, vien quasi il dubbio: sta a vedere che la vera rivoluzione è stata lasciare a casa Lelli, Bartoletti e il povero Sgarbozza.
S come sogno. Nel senso di desiderio realizzato. Nei giorni scorsi uno dei debuttanti nella corsa rosa, il belga Sean De Bie, dopo aver raggiunto l’albergo olandese della sua Lotto, ha confidato ad un amico tutta la sua emozione. «Mi sembra di vivere una favola». Aveva appena incontrato Hansen e Greipel.
RAI scandalosa. TG Giro interrotto senza spiegazioni. Rivoluzione Rai, in peggio.... Che delusione, il TG Giro è l\'unico momento di ciclismo che riuscivo a condividere con tutta la famiglia, ora mi vergogno io per la rai......
10 maggio 2016 22:51FrancoPersico
Lasciate a casa la De Stefano. Non se ne può più !!!
De Stefano
11 maggio 2016 07:40paree
Direttore Rai per favore per favore spostate la De Stefano in ufficio non si può sentire è Penosa....
Quale direttore rai?
11 maggio 2016 13:13Pinuccio25
Quello che ha tolto Lelli per mettere..........Bruseghin?!
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