
Il Belgio, nonostante una medaglia d’argento conquistata da Remco Evenepoel, non può definirsi soddisfatto e intanto si cercano i motivi del problema meccanico di Evenepoel e di quel ritardo che si è trasformato in un minuto e ventotto secondi sul traguardo alle spalle di Pogacar.
Il primo a parlare è stato il meccanico Dario Kloeck, che è cugino di Remco, che ha dato velocemente la sua versione senza prendersi colpe: «Non c'era niente che non andasse nella seconda bici, abbiamo misurato tre volte la sua bici. La sella era alla stessa altezza dell'altra sua bici. Scopriremo esattamente cosa non andava più tardi, ma credo che sia stata principalmente frustrazione. Ha perso molto tempo inutilmente».
C’è stata invece quella buca lungo il percorso che ha fatto piegare la sella della sua prima bici e a dirlo è sempre il meccanico che ha seguito ogni attimo della corsa.
«La sella della sua prima bici si è rotta dopo essere finito in una buca poco prima del Monte Kigali. Remco ha corso a lungo con una bici rotta. La sella era scesa di due centimetri. Il morsetto si è rotto e la sella si è inclinata verso il basso. Non c'era niente da fare».
La bici non andava e questo era evidente, ma c’è stato anche il problema con i servizi igienici, perché gli organizzatori hanno vietato ai corridori di fermarsi a bordo strada per i bisogni fisiologici e sembra che Evenepoel, abbia perso secondi anche per questo.
A spiegare la questione del bagno è il compagno di squadra Vervaeke, che ha raccontato della sosta ai wc chimici. «Gli organizzatori non ci hanno permesso di fare pipì in pubblico. Abbiamo dovuto farlo in un bagno chimico. In altri Campionati del Mondo, mettono a disposizione un'area dedicata ai servizi igienici. Io per fortuna non mi sono dovuto fermare a fare pipì, Victor Campenaerts invece ha preferito usare la borraccia dell’acqua e non fermarsi».