APELDOORN. 10. Non sarà il massimo della vita partire fuori dai confini patri, ma se l’accoglienza e il trattamento che ci riservano è questo è bene che ci si torni al più presto. Amano la bicicletta, gli olandesi. Amano l’Italia, gli italiani e il nostro Giro. Strade stracolme di calore e colori: rosa. E pensare che hanno anche pagato per avere lo spettacolo del Giro. Impagabili.
Re GUGLIELMO ALESSANDRO D’OLANDA. 10. Il figlio della regina Beatrice - che ha abdicato nel 2013 – ha lo sport nel sangue. Usando uno dei tanti cognomi a sua disposizione, ha disputato la maratona di New York oltre alla maratona di pattinaggio su ghiaccio delle undici città della Frisia. Ama la bicicletta e il ciclismo in particolare. Per questo non si è fatto sfuggire l’occasione di vivere da dentro la nostra “corsa rosa” seguendo sull’ammiraglia della Giant-Alpecin Tom Dumoulin. Due re sul traguardo.
Tom DUMOULIN. 10. Era il logico favorito, soprattutto dopo che Fabian Cancellara ha annunciato di essere vittima di una forma influenzale. Vince come da pronostico: ma per un centesimo di secondo. Con la forza del pensiero.
Primoz ROGLIC. 10. Lo sloveno si chiama Primoz e arriva secondo per un centesimo. Roba da cambiare nome oppure cronometro.
Andrey AMADOR. 8. Il costaricano parte forte e arriva più forte. Un terzo che vale.
Fabio SABATINI. 8. Parte lui e parte il Giro. Primo ambasciatore di una corsa che parte alla grande.
Tobias LUDVIGSSON. 8. Lo svedesone fa una buonissima prova e per lungo tempo resta al comando della classifica provvisoria. Ma merita un applauso.
Manuele BOARO. 5. È uno che a cronometro è sempre andato molto bene, ma oggi non è lui. Partenza falsa.
Bob JUNGELS. 6. Fa peggio del nostro Moreno Moser (11’16): buono ma non buonissimo, per uno che con il cronometro ci sa fare, non è un granché.
Stefan KUNG. 7. In una curva va dritto, quando era lì e metà corsa ad un solo secondo dal miglior tempo. Ma statene pur certi, questo ragazzo andrà dritto: per la sua strada.
Moreno MOSER. 8,5. Fa una buonissima cronometro. Lui ce l’ha nelle corde, ma in una grande corsa come il Giro non è né semplice né tantomeno scontato. Alla vigilia chiede di saltare tutti sul divano per il suo beneagurante 46: per poco non ci faceva assaporare la gioia.
Ryder HESJEDAL. 5. È un diesel, il canadese. Esce sempre alla distanza, ma oggi perde un po’ troppo.
Vincenzo NIBALI. 8,5. Tolti Dumoulin e Amador, guadagna su tutti i diretti avversari. Certo, siamo solo all’inizio e una crono di 10 km non dice poi molto. Ma ci dice che il campione d’Italia c’è e lotta insieme a noi.
Steven KRUIJSWIJK. 7,5. Il ragazzo cresce e cresce bene. Anche per lui un avvio molto incoraggiante.
Alejandro VALVERDE. 8. Non è un cronoman, ma oggi se la cava più di altri. Se sorride Nibali, lui non può certo mettere il muso: lo metteranno altri. Per come il murciano è andato.
Esteban CHAVEZ. 6,5. Si difende, è lo fa bene.
Ilnur ZAKARIN. 6. Forse avrebbe anche potuto fare meglio, ma sta lì, con i migliori. E questi non potranno dormire sonni tranquilli.
Rigoberto URAN. 5. Lui nelle prove contro il tempo ci sa fare, ma oggi è ingolfato.
Rafl MAJKA. 5. La strada è lunga, ma se il polacco va così nelle prove contro il tempo sarà durissima.
Mikel LANDA. 5,5. Non l’ha mai nascosto: nelle crono deve migliorare molto. Salva la pelle come può.
Domenico POZZOVIVO. 5,5. Questa è la classica crono di velocità e rapportone che non può far altro che subire.
Davide FORMOLO. 5. Non mi aspettavo niente di particolare, ma forse va un po’ meno di quanto ci si aspettava.
Sergey FIRSANOV. 5,5. Lui aspetta le salite, le tappe più dure per dare battaglia. Non è qui per vincere il Giro, ma per vincere almeno una bella frazione.
Gian Luca BRAMBILLA. 6. È un peso piuma, che su queste strade e a certe velocità, vola via.
Marcel KITTEL. 8. Dei velocisti è quello che va meglio, ottenendo un buonissimo quinto posto. È già in posizione di sparo.
Fabian CANCELLARA. 38. Come la sua temeperatura. Arriva 8° con la febbre: cosa gli direste voi?
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