I MOTORINI, PRETESTO DI UNA BATTAGLIA ASO-UCI

POLITICA | 02/05/2016 | 07:51
Non abbiamo certamente la verità in tasca, visto che siamo abituati a muoverci nel dubbio, alla ricerca della verità più attendibile. Non sappiano se nella lotta ai motorini elettrici siano più affidabili i tablet elettromagnetici utilizzati dall’Uci o le camere termiche proposte dai francesi di Stade 2. L’abbiamo chiesto ad un esperto del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, il professor Sergio Matteo Savaresi, una figura terza che non ha interessi nel mondo del ciclismo, il quale ha espresso il proprio parere, che non farà giurisprudenza, ma sicuramente contribuirà alla chiarezza e alla verità. Ma sempre in materia di chiarezza e verità, penso che questa contesa tra tablet e videocamere, con i francesi che accusano l’Uci di fare ricorso a strumentazioni semplicemente inadeguate e l'Uci che replica sostenendo la piena attendibilità dei suoi controlli, nasconda nel suo profondo una sfida politica. Da ricondurre alla posizione dell’Aso che qualche mese fa ha comunicato di non voler iscrivere dal 2017 le proprie corse nel World Tour, e con questa mossa, ha di fatto messo spalle al muro l’organizzazione mondiale del ciclismo e la sua pasticciata e, diciamolo senza tanti giri di parole, inadeguata riforma. La sfida è politica, tra l’attuale presidente Brian Cookson e il vice presidente dell’Uci, David Lappartient, presidente della Uec e della Federazione francese. È un caso che le accuse più grandi, e le scosse telluriche più profonde abbiano il loro epicentro proprio in Francia? È un caso che anche questo nuovo attacco all’uso dei motorini – sia ben chiaro, non è un’invenzione giornalistica, visto che su questo sito, come su Avvenire, Il Giornale e il Carlino (è bene ricordarlo) nel 2010 sono uscite le prime indiscrezioni sull'argomento – arrivino dalla Francia per mano di attenti e scrupolosi colleghi transalpini? Secondo me no: temo che, come spesso è accaduto in passato, per dare battaglia e regolare qualche conto, si faccia ricorso a metodi non propriamente ortodossi. Non è nemmeno un'invenzione giornalistica l’uso politico dell’antidoping, e temo che questa battaglia tra tablet e videocamere nasconda altre finalità. Con un unico vero e triste risultato: a uscirne a pezzi, chiaramente e ineludibilmente, è ancora una volta l'intero ciclismo. Uno sport che le sue belle colpe le ha eccome, ma non per questo merita battaglie sotterranee e subdole. Si vuole attaccare l’Uci? Ci sono mille modi per farlo e mille appigli. La riforma è tutta lì da vedere e da criticare, dall’inizio alla fine. Se volete saperla tutta, io ho una cultura sportiva che tendenzialmente mi porta a seguire più la passionale tradizione francese del Tour, rispetto a quella globalizzata e anaffettiva dell’Uci. Ma se con la questione delle telecamere termiche si vuole arrivare a dimostrare l’inadeguatezza dell’Uci, gettando nel ridicolo tutto il movimento, questo lo trovo quantomeno sgradevole e inopportuno. Sono battaglie che meriterebbero ben altri modi e luoghi, e per le quali non servono né tablet né tantomeno telecamere termiche, tuttalpiù un buon smartphone: per parlarsi.   

Pier Augusto Stagi

ARTICOLI CORRELATI

Ecco perché l'Uci fa bene
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Jonathan MILAN. 10 e lode. Ganna Consonni Milaaaaannn!!! È il quartetto meno uno. Meno Lamon, che generalmente è l’uomo in più, che oggi è a casa, probabilmente a saltare sul divano come e quanto i propri compagni d’oro. Rischia di...


«Oggi non c’è da dare zampate a nessuno». Re Leone non è che mi stai diventando troppo mansueto? «Ma no risponde – risponde Mario Cipollini – la tappa è andata via come da copione: fuga, squadre dei velocisti che...


Ho sentito gente, alla partenza, dire cose così: “Magari, oggi, sul Capo Mele, gli si chiude di nuovo la vena e...”. Lo chiamerei effetto Pogacar. Il Giro ha speso bene i suoi soldi per ingaggiarlo. Un investimento perfetto, che come...


Dopo l’attacco a sorpresa di Filippo Ganna, la vittoria non era del tutto scontata, ma Jonathan Milan è stato il più potente di tutti e, dopo il secondo posto di ieri alle spalle di Merlier, oggi la vittoria è andata...


All'uscita di Laigueglia, appena ha visto la strada alzarsi verso Capo Mele, Filippo Ganna è scattato in testa al gruppo, seduto, potente. Una progressione poderosa, un allungo deciso e poi via a tutta, in posizione da cronomen per tutta la...


La vittoria centrata ad Andora da Jonathan Milan è la prima firmata in questa edizione del Giro d’Italia da un ciclista azzurro. Per il velocista friulano si tratta del bis personale alla corsa rosa, esattamente un anno dopo il sigillo...


Ed ecco il gigante di Buja! Jonathan Milan si prende la rivincita, esalta il lavoro della sua Lidl Trek e anticipa Groves,   Bauhaus, Kooij,  Merlier e Ballerini sul traguardo della quarta tappa del giro d'Italia, la Acqui Terme-Andora di 190...


Continua la caccia a difetti e punti deboli di Tadej Pogacar: alla partenza di Acqui Terme c’è chi ha visto lo sloveno rosa sbadigliare senza mettersi la mano davanti alla bocca. Curiosità per le sale stampa del Giro: in quella...


Il Giro d'Italia di Biniam Girmay è finito ad una sessantina chilometri dal traguardo di Andora, nella lunga discesa che portava a Savona. L'eritreo della Intermarché Wanty è stato coinvolto prima in una caduta che ha visto finire a terra...


A distanza di oltre un mese dal grave incidente subito nella quarta tappa dell'Itzulia Basque Country - era il 4 di aprile -, Jonas Vingegaard è tornato in sella e ha potuto effettuare il suo primo allenamento all'aperto. Occasione celebrata...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi