L'ORA DEL PASTO. Il sole di Elia

PROFESSIONISTI | 27/03/2016 | 10:36
Fino a venti giorni fa era un ciclista. Ma un meccanico ciclista, non un corridore ciclista. E – perdipiù - stringeva viti e bilanciava raggi nella bottega del suo storico e fiero avversario di sempre.

Settimana internazionale Coppi e Bartali. Dorsale 141. Elia Favilli, ventisette anni, azzurro fra i dilettanti, professionista dal 2011 al 2015, i primi due anni nella Farnese Vini, poi altri due nella Lampre, quindi nella Southeast. Cinque anni, vittorie zero, ma gregariato tanto, al Giro, al Tour, alla Vuelta, nelle classiche del nord. Alla fine del 2015, arrivederci e grazie. Favilli cerca ma non trova. E – come si dice in gergo – rimane a spasso. E siccome tiene famiglia, va a lavorare.

A offrirgli un posto, e una possibilità, è lo zio di Diego Ulissi. Il bello è che Ulissi e Favilli, fin dalla prima corsa, quando erano bambini, sono sempre stati rivali, avversari, addirittura – ma solo in corsa - nemici: a Donoratico, erano come Coppi e Bartali, come Gimondi e Merckx, come Moser e Saronni, così come a San Baronto il popolo del ciclismo si schiera ancora dalla parte di Vincenzo Nibali o da quella di Giovanni Visconti. Club, clan, comunità. Quel carnevale che anima e, più che dividere, moltiplica il ciclismo.

Favilli lavora la mattina nel negozio-officina dello zio di Ulissi, a Donoratico, a pochi metri dal traguardo del Gran premio Costa degli Etruschi. Bici da corsa e da passeggio, bici per tutti. Dalla sostituzione delle camere d’aria alla riparazione dei freni, dalla regolazione dei cambi alla perfezione della posizione. Poi, all’ora di pranzo, si cambia, sale in bici e si allena. Per non perdere il giro, per non perdere il Giro, per non perdere la speranza. Gli altri cominciano a correre, lui continua a lavorare. Finché in famiglia si organizza una riunione. E genitori e moglie, che lo vedono così giù, gli si stringono intorno e gli danno un’altra opportunità. Dai, vediamo se ce la fai. Favilli ottiene un posto nella Meridiana Kamen Team, squadra Continental, e un dorsale alla Coppi e Bartali.

Prima semitappa, volata, dove ci vuole anche abitudine, diciannovesimo. Seconda semitappa, cronosquadre, trentanovesimo. Seconda tappa, arrivo in salita, che non è il suo forte, quarantanovesimo. Terza tappa, altra volata, quindicesimo. Oggi, quarta e ultima tappa, più che una tappa, un tappone.

Elia – il nome, in greco, significa sole – s’illumina di ciclismo.
Dai, Elia, vediamo se ce la fai.

Marco Pastonesi
 
 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Anders Iniesta ha iniziato a costruire il suo futuro sette anni fa, praticamente quando ha deciso di lasciare il Barcellona e trasferirsi a giocare in Giappone prima di chiudere la sua carriera negli Emirati Arabi. È stato proprio sette anni fa,...


Un risottino fatto con il cuore, come sempre del resto, da uno che ha a cuore il ciclismo e chi lo anima. Tutti a casa di Osvaldo Bettoni, ex corridore professionista ai tempi di Beppe Saronni, poi una moltitudine di...


Patrick Lefevere ha potuto lasciare l'ospedale nel quale è stato ricoverato per ben 24 giorni e si prepara ad una lunga convalescenza. È stato lo stesso Lefevere, che ha 70 anni, a scriverlo sui social: «Ho affrontato 24 giorni molto...


Finalmente ci siamo. La ciclovia Prato-Firenze è pronta per essere percorribile e il tratto pratese sarà intitolato a Giovanni Iannelli, azzurro del ciclismo, giovane e promettente atleta pratese morto a seguito di una caduta nell’ottobre del 2019 durante la volata...


Il team INEOS Grenadiers annuncia oggi la nomina di Geraint Thomas a Direttore Corse, decisione che segna l'inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera e sottolinea l'evoluzione del team. Tra i ciclisti più rispettati e premiati, Thomas passa dal...


In questi giorni si discute molto se il ciclismo debba o possa diventare uno sport a pagamento, come quasi tutti gli altri. Il tifoso romantico aborrisce l’idea: il ciclismo è del popolo, è sempre stato gratis e tale deve rimanere....


Andrea Colnaghi scende di sella ma non lascia il ciclismo. Il 28enne lecchese ha preso la decisione di terminare la sua carriera agonistica dopo ventidue anni passati a pedalare  nelle formazioni di Costamasnaga, Alzate Brianza, Velo Club Sovico, Team Giorgi,...


La storia raccontata sulle pagine del sito argon18.com , marchio distribuito in Italia da Beltrami TSA, mette in luce un fatto curioso, ma anche molto interessante, infatti, espone in pochi ed essenziali passaggi la genesi di un allestimento speciale per il modello E119...


La sfortuna, si sa, nel ciclismo viaggia veloce. E quando decide di scegliere una vittima eccellente, lo fa con precisione chirurgica. Per l’edizione 2025 della celebre Catena Incatricchiata, il riconoscimento goliardico ideato da Riccardo Magrini e Massimo Botti, il verdetto...


Roberto Amadio ct del ciclismo al posto di Marco Villa: il perché ce lo spiega a Radiocorsa domani alle 19 su Raisport, Cordiano Dagnoni, il presidente della Federciclismo. E poi Giacomo Nizzolo illustra il suo addio al ciclismo,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024