Boifava: «Penso positivo come un ragazzo, pensando ai giovani»
Velo, Lang e Davide Boifava
Eddy Merckx e Davide Boifava
STORIA | 08/03/2016 | 07:41 «Mi sembra che qualcosa si muova. Che ci sia voglia di rimettersi in gioco. Dalla pista arrivano segnali sempre più confortanti e importanti, ma anche per quanto riguarda la strada siamo messi molto bene: Nibali, Aru, tanti ragazzi che stanno crescendo attorno e dietro di loro. Mancano solo le risorse, quindi squadre, ma qualcosa si sta muovendo. Intanto dovremmo fare un monumento grande come una casa alla famiglia Galbusera, ai signori della Lampre, che non mollano il nostro sport, anzi. E poi bravo Beppe Saronni, che se li tiene stretti, ma anche lui è da considerare un fuoriclasse: prima della pedivella, adesso di managerialità, visto che sta facendo un grande lavoro per il nostro movimento con costanza e impegno. Non si tengono per più di un ventennio sponsor se non si è bravi e preparati. Ma bravo e bravi anche Guercilena e la Trek, che hanno fatto entrare nel nostro mondo anche la Segafredo. Insomma, qualcosa si muove, nonostante una politica sportiva molto discutibile e povera, che non mi convince neanche un po’…».
Davide Boifava è un signore sereno e disteso, che sceso dall’ammiraglia non ha mai abbandonato la bicicletta, anzi. Con calma e lucidità si è dedicato alla sua Podium, che significa negozio e fabbrica di biciclette, ma anche moda fashion e palestra. «Ho una grande fortuna, quella di avere una bellissima famiglia, due figli come Sheila e Simone che sono bravi e si stanno conquistando passettino alla volta il loro spazio e ormai se lo sono anche preso. Io guardo e osservo, do una mano e il mio contributo come è giusto che sia, ma i ragazzi ormai hanno un bel passo, poso dire che cominciano ad avere un buon colpo di pedale. E poi della famiglia fanno parte anche i miei collaboratori, che sono bravi e competenti anche loro. Insomma, come vedi sono tornato a fare quello che ho sempre fatto: il team manager. Se sono bravo lo devo a loro, perché sono loro che ci mettono impegno, sudore e faccia».
Il signore di Calcinato è uno scrigno prezioso di ricordi, ma quello che colpisce di Davide è la sua propensione a guadare sempre avanti. «È mio dovere. Questo sport mi ha dato tanto e qualcosa bisogna pur ridare. Quindi eccomi vicino alla mia Gavardo, a questa piccola società che sta facendo grandi cose, così come il vivaio della Nuvolento, o gli amici della Norda. Io faccio la mia parte, probabilmente non è molto ma faccio quello che è nelle mie possibilità per mandare avanti soprattutto il ciclismo giovanile, che è futuro. Il sogno? Ne ho tanti, ma uno spero che si possa realizzare a breve. Mi piacerebbe tanto che un giorno gli amici della Norda capiscano che il ciclismo non è solo passione, ma è anche un buon motivo di business: ecco, spero che un giorno il loro amore possa crescere e sfociare in qualcosa di più grande. Perché no? in una bella formazione Professional».
Intanto ha dato una bella mano all’amico Gianni Pozzani, un altro che non molla mai, che fa i numeri per poter tenere in piedi corse monumento che hanno fatto la storia del ciclismo dilettantistico, come la coppa San Geo. «Io nella mia carriera ho avuto la fortuna di vincere qualcosa in prima persona ma anche per interposta persona, grazie ai grandi campioni che sono passati e ho avuto nei miei team, ma non ti nascondo che io oggi mi emoziono in maniera uguale a veder vincere un ragazzo come Michele Gazzara della Norda MgKvis che corre con le mie biciclette. Forse sto davvero diventando un po’ troppo romantico, per non dire troppo vecchio…».
Ernesto Colnago dice che non s’invecchia, ma si matura, si diventa solo un pochino più grandi… «Ma lui è di un’altra categoria, ha un altro passo e un altro colpo di pedale. È un amico che ho sempre ammirato: ma quanto bravo è ancora oggi. Ha una vitalità eccezionale».
Lo stabilimento della Podium è un porto di mare, chi passa si ferma. Ecco Marco Velo con Czesław Lang, ex corridore Carrera negli anni Ottanta. Un abbraccio, un saluto fraterno, due chiacchiere tra buoni amici che amano la bici. Poi via, loro. Io resto con Davide a raccontarcela un po’.
«Il momento è difficilissimo, oggi non è semplice nulla, ma bisogna anche cercare di accontentarsi e guardare avanti con un pizzico di ottimismo. Noi come azienda stiamo andando benino. Non ci lamentiamo. E se possiamo, diamo anche una mano. A me piace aiutare i giovani. Amo le società di base. Per questo ho dato una mano agli amici della Gavardo e do una mano a Pozzani che è uno che ha l’entusiasmo di un ragazzino e tiene in piedi una corsa che è uno delle gemme più preziose del calendario giovanile».
Intanto la stagione è ripartita, si è rimessa in moto, ma ora c’è anche il problema dei motorini… «Sai che qualche anno fa ci avevo anche creduto, sostenendo un progetto molto interessante, ma quando ho annusato che la cosa poteva essere fraintesa e degenerare ho deciso di fare un passo indietro. In ogni caso per certe persone, magari con patologie cardiache o altre menomazioni, la pedalata assistita è una grande opportunità. È un modo di fare movimento senza esagerare, con un briciolo di sale in zucca. Il problema è che ci sono tante persone che di testa non ne hanno, e queste biciclette le usano nelle corse, anche amatoriali. E questo è grave. È un grosso pericolo e potrebbe esserci una bruttissima ricaduta per tutto il movimento. Spero solo che l’Uci prosegua la sua sacrosanta battaglia: chi sgarra, va a casa. Per sempre».
Fare attenzione "nel ciclismo" ad usare certi aggettivi, potrebbe essere fuorviante.
8 marzo 2016 13:18limatore
Sig Boifava dice che fà poco ma mi creda ce ne fosse come lei.
Riguardo al motorino su una specialissima io penso che stia al buon senso delle persone come utilizzarlo, ma non smetta di montarlo sulle sue biciclette, è un grosso aiuto a tutte quelle persona che per motivi di età vogliono rimanere nel gruppetto senza per questo rischiare un infartoi tutte le domeniche.
Persona Fanstica
8 marzo 2016 20:27blardone
Queste sono persone con la vera passione . Io posso solo dire grazie al signor Boifava . Sono stato aiutato e capito in un momento difficile della mia vita . Continui cosi signor Boifava complimenti .grazie
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